77장: scissione

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Tw: bullismo, violenza verbale e fisica

Bangchan e il suo gruppo stavano battendo le mani il più forte possibile, Jeongin era riuscito a fare un lavoro impeccabile senza sbagliare neanche una volta. Il brano che aveva portato «Ritratto musicale» di khachaturian era stato portato a termine in modo impeccabile, con un'espressività musicale che Chan non aveva sentito durante le ore interminabili di studio ed esecuzione. L'australiano era così orgoglioso e fiero di lui, che se solo Jeongin l'avesse potuto vedere, avrebbe osservato uno sguardo illuminato pieno di amore. Sarebbe stato altrettanto entusiasta anche se avesse fatto degli errori, ma era stato bravissimo.

«Secondo me non è soddisfatto.» Sussurrò Leeknow all'orecchio di Chan, il quale vide il tratto mentre scendeva. Scuoteva la testa.

«Ma è stato bravissimo, anche meglio rispetto all'ultima volta che l'abbiamo sentito.» Rispose incredulo, mettendosi seduto e guardando il presentatore introdurre Soomin.

«Non mi piace l'espressione che ha fatto.» Concordò Felix appoggiandosi sulla spalla di Chan, il quale si appoggiò con la schiena contro lo schienale della sedia per far sentire comodo l'altro ragazzo.

«Soomin sembra molto arrabbiata. E non arrabbiata seria perché deve suonare di fronte ad un pubblico.» Sussurrò Hyunjin vicino all'orecchio di Chan, il quale diresse il suo sguardo verso la ragazza. I loro occhi si incontrarono e un brivido pervase il corpo del più grande, c'era qualcosa che non andava.

«Vado a controllare che con Jeongin stia andando tutto okay.» Hyunjin fece spostare il suo ragazzo, mentre Chan si alzava e stava per andare quando una mano sfiorò il suo polso. Appoggiato sulle gambe di Leeknow, c'era Han che lo stava guardando con due occhioni pieni di preoccupazione.

«Non fare nulla di avventato.» La mano destra del biondo sfiorò le dita del suo migliore amico, era calmo e il ragazzo lo percepiva.

«Voglio solo rassicurare Jeongin, torno subito.» Il sorriso che aveva appena fatto era forzato, ma era più forte di lui. Era terrorizzato, Soomin non l'aveva fatto sentire tranquillo. Sapeva bene che quella ragazza era pronta a difendere con i denti il suo amico e gli era grato per il lavoro che faceva ogni volta, stando a fianco al suo ragazzo. Ma ora non c'era, non poteva esserci perché doveva suonare di fronte ad un pubblico e significava che Jeongin era stato lasciato da solo con i lupi.

Lì dietro stava succedendo qualcosa e non c'era lei per difenderlo, quindi ora toccava a Chan prendere in mano la situazione.

Ed aveva ragione, il suo sesto senso non sbagliava mai. Di fatti, fuori dalle tende c'era Jeongin che veniva spintonato e deriso da alcuni ragazzi. Altre registravano la situazione ridendo, mentre lui era stato accerchiato e veniva deriso. Non faceva niente, era chiuso a riccio mentre veniva preso di mira. Non reagiva, semplicemente subiva passivamente.

«Dovresti lasciar andare la musica, non ne sei capace. Dovresti mettere l'anima in pace.» Jeongin cadde per terra, provocando una sonora risata dal gruppo.

«Guarda che verme inerte che sei, quando non c'è il tuo stupido amico. Sei ancora più debole e non reagisci, ma non hai nessuno che ti può difendere. Il tuo amico deve suonare per dieci minuti consecutivi. Ci divertiamo da matti.» Rideva, mentre gli dava un calcio, gli sputava addosso e il giovane gemeva doloroso.

«No, ma guarda che dovresti usare il femminile. Si sa che è un fuori di testa come questo sfigato qui.» Ricevette un altro calcio e quella volta Chan non ce la faceva più.

Aveva stretto i pugni, sentendo il dolore alle mani, facendo diventare le nocche bianche, stringendo la mandibola di fronte a quella scena. Sapeva che il suo ragazzo non voleva che si intromettesse, ma era troppo.

A Midnight Secret || Jeongchan (Book 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora