C'erano i fuochi d'artificio sulla spiaggia, coppiette appiccicate che si baciavano mentre in sottofondo c'erano i boati dello spettacolo pirotecnico e poi c'erano sei giovani ragazzi che chiacchieravano cercando di farsi sentire l'uno all'altro. Erano seduti sul telo mare che gli avevano prestato una coppia di sposi lì vicino, non appena avevano notato che loro non erano attrezzati. Jeongin con il suo pantalone lungo beige era seduto vicino a Chan, sfiorando con le proprie dita lunghe la mano del più grande e la sua camicia leggera, sempre beige, sfiorava l'avambraccio spoglio dell'australiano. Loro due erano ai lati del telo, mentre gli altri ragazzi erano sparsi chi a bordo; altri distesi sulle gambe di qualcuno per guardare quella scena. Gli occhi dell'australiano non riuscivano a staccare da quel cielo, ignorando le conversazioni dei suoi amici e sentendo come anche Jeongin era finito al di fuori di quella situazione. Abbassò lo sguardo per guardarlo, notando come nei suoi occhi c'era il riflesso di quello che il cielo gli mostrava, sul viso c'era un piccolo e dolce sorriso. Jeongin si era così impegnato nel non sembrare introverso. Chan aveva notato ed apprezzato tutto quello sforzo che per lui era stato, ma ora sembrava davvero sé stesso e a suo agio. Fuori dal mondo, fuori da conversazione che non sembravano appartenergli e separato da ciò che poteva essere accattivante per gli altri. Ed era dannatamente bello proprio in quel momento, concentrato su qualcosa che non era nulla che lo riguardava, senza impegnarsi ad essere bello. Con quegli occhiali dalla montatura rotonda e sottile sulla punta del naso.
«Aveva la forma di un cuore, avete visto?» Indicò il fuoco che ormai stava svanendo, guardò i ragazzi più in giù.
«Quello non era un cuore...» Constatò Seungmin cercando di essere intellettuale, «Era un libro.» Changbin scoppiò a ridere in modo rumoroso, finendo per appoggiarsi allo stomaco del minore, mentre anche Hyunjin scoppiava a ridere, «Che c'è?»
«Aveva la forma del libro di Maze runner che mi devi riportare indietro?» Chiese Chan con voce bassa, i ragazzi si voltarono mentre Seungmin imprecava coprendosi il viso, «No?»
«Quando la smetti di chiedermi quel libro?» Chan si fermò, alzò la testa verso i fuochi d'artificio che stavano mostrando colori diversi. Jeongin lo guardò, incuriosito della sua risposta.
«Quando mi darai il libro indietro?» Jisung spintonò l'australiano, la cui risposta fu ridere scuotendo la testa riccia, «Ho capito, quello che chiedo è troppo... allora quando riuscirai a prendere un dieci in arte.» Questa volta sorrise con un pizzico di malizia, «Credo che tra le due opzioni, ridarmi il libro sia quella più fattibile.»
«Aish, Bangchan!» Chan semplicemente rise lasciandosi cadere sul telo mare, finendo sulla mano di Jeongin, «Non farti prestare mai niente da lui, Innie-ssi. Non ti lascerà in pace.»
«Non stallo a sentire, non sono così fastidioso se mi restituisci le cose.» Era stato detto appositamente, perché aveva preso di mira il suo amico e lo doveva stancare, «A proposto, Jisung a casa tu non hai nulla di mia proprietà?» Jeongin osservò come l'espressione mutò da divertita diventando pallida.
«Sapete cosa, dobbiamo tornare a casa. Domani mattina voglio andare dal parrucchiere prima di tornare a casa, voglio tornare con un nuovo taglio e magari colore...» Si alzò facendo ridere l'australiano, il quale si mise seduto guardò Jeongin.
«Lo sta facendo apposta.» Jeongin annuì mordendosi il labbro, Chan distolse lo sguardo verso il suo migliore amico, «Tipo calvo.» Jisung lo guardò prima di mettere il broncio, «Almeno la mattina non farai tardi per sistemarti.»
«O non passi la giornata a sistemarti il ciuffo, prima o poi perderai questi capelli.» Hyunjin pizzico la maglietta del ragazzo, li stava guardando imbronciato.
«Anche la professoressa te l'ha detto!» Concordò Changbin mentre l'australiano si alzava.
«Poi vai a dire in giro che ci tieni ai tuoi capelli.» Lo prese in giro Chan, mentre allungava una mano verso Jeongin che lo guardò, «Ti aiuto ad alzare, dobbiamo andare.» Così il minore con la sua mano fredda afferrò l'avambraccio dandosi una spinta per alzarsi, «Ragazzi, prendiamo una granita?»
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A Midnight Secret || Jeongchan (Book 1)
FanfictionMezzanotte. I segreti possono essere ben tenuti solo quando le lancette dell'orologio superano il numero dodici. Però per far sì che restino nascosti, le persone coinvolte devono esserne capace. Chan ne sa qualcosa, ma il destino vorrà che alcuni d...