«Forse dovresti dormire di più la sera.» Changbin si era appoggiato al banco di fronte a quello di Chan e lo stava guardando, si era svegliato dopo quindici minuti di pisolino. Lo stava guardando mentre si grattava l'occhio socchiuso, «Ti addormenti e non ti svegli in tempo, hai delle occhiaie che si vedono fin qui e dormi in classe.»
«Ti ho detto che avevo solo bisogno di riprendermi un po', non sono così stanco.» Rispose notando come Hyunjin entrò nella stanza, «Sta venendo?»
«No, ho visto Yongbok.» Si lasciò sedere sul tavolo, «Non ho neanche detto grazie ieri.» Chan impiegò un po' di tempo per capire che si riferisse a quando l'aveva aiutato, assieme al suo compagno, a trovare l'aula magna.
«L'hai aiutato solo perché volevi che ti ringraziasse?»
«Volevo che mi rivolgesse la parola. Nessuno dei ragazzi ci parla da una settimana, solo Jeongin lo ha fatto ed è così fastidio.» Spostò la testa all'indietro guardando il soffitto, «Sembra che ci odiano.»
«Forse gli abbiamo incasinato un po' troppo la vita, primo giorno in un nuovo quartiere e stavano per finire dentro.» Seungmin parlò, la sua voce si fece presente in quell'aula vuota.
«Yongbok era quello più provato di tutti.» Hyunjin si voltò verso Jisung, si sedette con le gambe incrociate sul tavolo, «Perché mi guardi così?»
«Dovrebbero almeno salutarci, Chan si stava prendendo la responsabilità per tutti noi.» L'australiano notò la piccola testa bionda di Felix affacciarsi alla porta, «Credo che sia ingiusto, ci odia così tanto?»
«Hyunjin-ah perché te la stai prendendo così tanto? Ci tieni così tanto ad essere suo amico?» Scherzò Changbin non notando che l'interessato di quella conversazione era lì ad ascoltare.
«Non mettermi parole in bocca che non ho mai detto.» Allungò il braccio con il dito puntato verso di lui, Changbin sorrise.
«Forse è spaventato da te, l'hai trattato in quel modo.» Jisung aveva parlato, notando il giovane, «Non ti hanno insegnato che è sbagliato origliare, Yongbok-ssi?» Hyunjin si voltò di scatto verso il giovane, il quale si mise diritto guardando i ragazzi in preda al panico, «Cosa vuoi fare? Scappare? Ormai ti abbiamo visto.»
«Ora che sei qui, rispondi alla domanda del principe Hyunjin.» Changbin indicò il ragazzo, ma lui era lì che gli faceva segno di starsi zitto.
«Non stavo origliando, stavo cercando il mio compagno di classe.» Felix aveva un accento australiano marcato, Chan lo sentiva così chiaramente.
«Questa è la scusa che usano tutti...» Seungmin parlò e Hyunjin lanciò una penna al giovane, che la scansò, «Perché in queste settimane ci ignori? Hyunjin hyung se la sta prendendo molto, vorrebbe essere tuo amico.»
«Seungmin-ah, io non ho mai detto questo.» Saltò dal tavolo facendo un passo verso il suo amico, ma fu bloccato da Changbin che era divertito dalla situazione, «Questo tuo amico non sta qui, come puoi vedere.» Sbottò verso Felix, Chan si stropicciò gli occhi guardando il ragazzo con il viso colmo di lentiggini, «Tu sei un uomo morto.» Aveva un espressione strana sul viso, come se fosse rimasto deluso da quel cambio di comportamento.
«Aigoo, sei proprio pesante.» Rise Seungmin correndo verso le finestre, Hyunjin fece dei passi ma si bloccò quando sentì Chan dire: «Ti abbiamo spaventato così tanto in quei giorni?» Tutti di voltarono a guardare il più grande, mentre lui aveva solo gli occhi per il giovane australiano.
«Non proprio.» Sussurrò, una voce così roca ma anche delicata si era fatta larga nella classe, «Ho avuto paura che potessi finire nei guai e non voglio, però poi ho saputo anche che tutti in questa scuola parlano di te Chan-ssi e di quanto sei famoso con i tuoi amici e il fatto che hai già dovuto condividere una nomina discutibile con dei nuovi arrivati...»
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A Midnight Secret || Jeongchan (Book 1)
FanfictionMezzanotte. I segreti possono essere ben tenuti solo quando le lancette dell'orologio superano il numero dodici. Però per far sì che restino nascosti, le persone coinvolte devono esserne capace. Chan ne sa qualcosa, ma il destino vorrà che alcuni d...