13장: amici gelosi

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«Secondo me, rischierà di impazzire se continuerà a studiare così tanto.» Hyunjin stava sussurrando queste parole a Jisung, i ragazzi avevano deciso di accontentare Chan e fargli compagnia in biblioteca per studiare insieme. Il problema era che loro si erano stancati già nella prima metà di quell'ora, mentre il più grande stava continuando a studiare in silenzio; anzi li stava ignorando. Li sentiva parlare, ma credeva che era meglio occupare il suo tempo in qualcosa di utile che conversare con loro. Non che li odiasse, erano i suoi migliori amici, ma erano giorni in cui erano pieni di compiti da svolgere a scuola e lui voleva mantenere la sua media alta.

«Se non è già impazzito, dopo gli ultimi avvenimenti.» Jisung lo stava mettendo alla prova, lo sapeva anche lui ma continuò a sottolineare, «Si fumava trentadue sigarette al giorno.»

«Il massimo che ho fumato sono state sei, potete stare un po' buoni?» Girò la pagina iniziando a leggere il foglio di dopo, i ragazzi si fermarono a guardarlo.

«Allora hai le orecchie, ci senti.» Scherzò Han toccando la mano di Chan, stava per alzare la testa e rispondere quando un bicchiere di caffè si presentò al suo lato.

«Pausa caffè di cinque minuti, fidati non muore nessuno.» Jeongin gli sorrise con il labbro spaccato, si era fatto una nuova ferita nel giro di poche ore, «Sono andato in infermeria, mi ha pulito la ferita.» Rispose mettendosi in piedi, aveva visto gli occhi di Chan dove si erano posati.

«Ti devo due caffè.» Jeongin roteò gli occhi al cielo sorridendo, «Ehi, dico sul serio. Tu stai prendendo il vizio di comprarmi il caffè.»

«Non è vero.» Sospirò lui prima di bere un sorso della sua bevanda, «Devo andare, il professore mi ha dato dieci minuti di tempo per tornare in classe. Ci vediamo in giro.» Esclamò il minore saltando sul posto e correndo via, Chan lo osservò andare via con tranquillità.

«Se per farti distrarre ti si deve portare il caffè, allora d'ora in poi lo faccio pure io.» Scherzò Hyunjin, mentre la porta della biblioteca si apriva di nuovo.

«Ma anche se mi guardi così, anch'io te lo porto.» Seungmin si avvicinò a Chan spingendolo leggermente.

«Guardi così come? Mi sono preoccupato per il labbro ferito.» Felix era entrato nella biblioteca con sguardo perso, sembrava un bambino che aveva perso i suoi genitori.

«Ora che sei in pausa caffè, ci rivolgi l'attenzione?» Chan osservò Changbin che si era avvicinato al suo braccio, era da ore che stava cercando di farlo distrarre.

«Devo studiare...» Indicò il libro con la mano che sorreggeva il bicchiere di carta, il ragazzo gemette frustrato appoggiando la testa sulla spalla del più grande, «Dovreste farlo pure voi, sapete? Queste sono le settimane degli ultimi esami, gli ultimi mesi difficili, poi c'è la vacanza.» Changbin alzò la testa iniziando a fare dei versi rumorosi, anche Jisung lo seguì altrettanto infastidito da quelle parole. Il ragazzo alla sua destra gli posò il bicchiere per poi iniziarlo a muovere, da destra a sinistra, e Jisung gli afferrò la mano muovendola nella direzione opposta, da sinistra a destra. Il più grande aveva cercato di mantenere l'espressione annoiata, ma si tradì quando iniziò a sorridere fino ad abbassare il capo ridendo. I due ragazzi si fermarono dandosi il cinque.

«Chiudiamo tutto e andiamo al cortile.» Urlò Jisung chiudendo il libro con forza e alzandosi, sembrava quasi una loro vittoria. Come se il loro intento era proprio quello, convincere Chan a seguirli fuori per prendere un po' d'aria fresca.

«Certo che sei proprio difficile da convincere. Quattro ore ed è dovuto venire il novellino per farti alzare la testa dal libro.» Seungmin parlò dandogli una scoppola dietro alla testa, il più grande si toccò la testa guardando il giovane che indietreggiò con le mani alzate.

A Midnight Secret || Jeongchan (Book 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora