6장: delusione

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Degli occhi stanchi stavano guardando il soffitto in silenzio, mentre le mani erano strette al petto cercando di non muoversi per non dare fastidio al ragazzo al suo fianco. Chan aveva molti problemi con il prendere sonno, di conseguenza era abituato a restare sveglio la sera tardi; ma era anche abituato ad essere produttivo, mentre ora si ritrovava li bloccato con uno sconosciuto sperando che i suoi amici sarebbero arrivati il mattino seguente e sarebbero riusciti ad aprire quella porta. Jeongin si mosse sul letto, voltandosi verso il lato di Chan e notando che era sveglio. Il minore, allora, si mise seduto sbuffando e toccandosi i capelli; cosa che fece sedere anche il più grande che guardò nella direzione del minore. Passò le mani su tutto il viso, poi fra i capelli scompigliandoli tutti.

«Non riesci a dormire?» Chiese con voce roca al giovane, il quale annuì muovendo ancora più frustrato quelle mani, «Così ti cadranno i capelli.» Era un po' divertito da quella reazione e la sua mano destra si appoggiò su quelle del minore, il quale le abbassò guardando Chan.

«Che mi cadano!» Si lasciò cadere sul letto, «Odio non riuscire a dormire.»

«Perché?» Comprendeva che magari era frustrante, Chan quante volte si sentiva frustrato nel non riuscire a dormire; eppure sfruttava quel tempo a suo vantaggio.

«Perché quando sono troppo stanco la mia men...» Si bloccò toccandosi il viso, «La mia attenzione cala e devo andare bene a scuola, quindi non posso permettermelo.»

«Ma non è che ora per una volta che non dormi subito, calano i voti.» Anche se non riusciva a capire fino in fondo quel discorso, Chan non aveva quel problema.

«Invece sì. Perché inizierò... non puoi partire.» Si fermò confuso, «Non vuoi perire.» Corrucciò la fronte, «Non puoi perire...» Un verso di frustrazione uscì dalle sue labbra e le mani caderò sul viso, «Non puoi capire.»

«Infatti non possiamo perire questa situazione a lungo.» Rise trovandola divertente quella scena, Jeongin abbassò le mani guardandolo torvo, «Io quando sono stanco tendo ad essere più rumoroso. E come se fossi un po' brillo.» Chan incontrò lo sguardo del minore.

«Sul serio?» Il più grande si mosse il labbro annuendo, Jeongin lo osservò, «Perché non cerchi di dormire, allora?»

«Non è così semplice e tu effettivamente lo dovresti capire. Tipo adesso.» Il minore si morse il labbro inferiore annuendo, «Solitamente come riesci a dormire?»

«Ascolto delle canzoni della mia playlist, sono calmanti per la mia mente.» Chan si distese a fianco del minore, guardando il soffitto, «Chiudo gli occhi e mi faccio cullara da questa.» Notò che aveva sbagliato a coniugare i soggetti, ma lo lasciò stare.

Poi tra i due ragazzi cadde il silenzio, con Chan che stava cercando di capire come aiutarlo. La prima cosa che gli era venuto in mente, fu cantare per lui ma si sentiva così agitato al pensiero di farlo. Non era che non avesse una buona voce, in realtà aveva talento, ma aveva paura di essere giudicato e dunque non cantava mai davanti a nessuno anche se ne aveva bisogno. Dunque si ritrovò a fare i pro e i contro del cantare per il minore.

«Posso cantanti una canzone, se vuoi.» Esclamò improvvisamente guardando verso il basso, Jeongin alzò il capo socchiudendo le labbra.

«Sai cantare?» Chan non rispose, il minore comprese che il più grande era in imbarazzo, «No, non mi va di sentire una canzone.» Notò come il ragazzo ora si stesse rilassando, «Credo che proverò a dormire. Buona notte, Bangchan-ssi.» Si voltò chiudendo gli occhi, mentre il più grande si alzò afferrando il telefono e mettendosi in un angolo.

Quella notte non sarebbe stato in grado di dormire, quindi avrebbe dovuto usare il tempo a suo vantaggio. Come faceva sempre. Così iniziò a lavorare sul tema di storia.

A Midnight Secret || Jeongchan (Book 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora