6 Sfiora la trappola, il fato attende

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"La farfalla, ingannata da un tocco gentile, si abbandona a una mano mascherata da amicizia, non sapendo del velo di tradimento che si cela dietro la carezza."
-Lessxiit

6 luglio 2018

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6 luglio 2018

Serena

La mano robusta di Elio avvolgeva la mia con un calore che sembrava sincero, ma ero consapevole che dietro quella maschera di gentilezza si nascondeva l'ordine di placarmi.

Lo scrutai senza pudore: indossava un jeans cargo e scarpe sportive in tinta con la camicia bianca a maniche corte; i primi bottoni erano aperti, mostravano un accenno dei pettorali.

Aveva la carnagione chiara, le labbra rosa e carnose, un piccolo naso ben calibrato alla forma ovale del viso. I suoi capelli biondi, dai riflessi dorati, ricordavano i raggi del sole di mezzogiorno. Erano di media lunghezza, come le ciglia nere che circondavano gli occhi stretti e allungati verso l'esterno. Il colore ambrato spaziava tra una tonalità giallo oro e rame rossastra, dovuto alla deposizione di un pigmento giallo detto lipocroma nell'iride. Quel particolare colore degli occhi, era raro tra gli esseri umani, ma comune negli animali, come ad esempio nei lupi.

Era ammaliante, ma non vanitoso. Dai gesti, Elio sembrava un ragazzo umile e responsabile. Tuttavia, il suo sorriso, troppo perfetto per essere sincero, mi fece dubitare delle sue vere intenzioni.

Non potevo sopportare oltre quell'aria di finzione.

Abbassando lo sguardo sulle nostre dita intrecciate, affermai duramente: «Ora puoi smetterla».

«Di fare cosa?» Elio sfoggiò l'irritante sorriso radioso che aspettavo.

«Con la tua cortesia artificiale! Nessuno sembra contento della mia presenza, e non vedo perché tu debba essere l'eccezione. Limitati a dirmi come convivere con voi senza creare problemi o subirne», con coraggio, lo rimproverai e ritirai la mia mano.

«Sei più astuta di quanto immaginassi, milady», rispose con una risata genuina, mostrando una fila di denti smaglianti. «È una situazione inedita per tutti, ma non temere, ti abituerai. Andiamo, ti mostro il tuo alloggio.»

Un altro dannato soprannome!

«Certo, milord», lo presi in giro imitando la sua ilarità, mentre calpestavo il suo piede. Per errore.

Elio non gradì il gesto; fece una smorfia appena visibile, eppure scommisi che non mi avrebbe più stordita con il suo charme.

Avanzammo sotto gli sguardi severi degli studenti; alcuni erano mossi dalla curiosità, altri ci osservavano con un'espressione... affamata?

L'affascinante ragazzo che avevo notato in precedenza ci sbarrò la strada, costringendomi a sbattere il naso contro la schiena di Elio.

Non era stata una buona idea nascondermi dietro di lui per non sentirmi intimidita dalla folla.

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