32 Lacrime celesti di momenti eterni 🔥

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"Una farfalla danza con il suo amato,
sognando momenti eterni.
Ma l'effimero la cattura,
e le ali si sfaldano nel tempo fugace."
-Lessxiit

31 luglio 2018

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31 luglio 2018

Serena

«Ho fame, quando arrivano?» mormorò Ronan, tamburellando il piede sul mio tappeto con fare nervoso.

«Cazzo, hai ragione. Quanto tempo dobbiamo aspettare ancora?» Ares si unì a lui, incrociando le braccia con un'espressione di impazienza.

«Cosa abbiamo fatto di male per dover sopportare la loro agonia?» chiesi a Violeta, che rideva a crepapelle, felice di poter passare del tempo con noi e il suo compagno.

«Eccoli, fate più in fretta la prossima volta!» Elio, dopo aver afferrato i cartoni della pizza, chiuse la porta con uno schianto, lasciando i signori all'esterno.

Maleducato.

«Questa pizza è ottima, ma quella della scorsa volta era superiore.» Le parole di Ronan erano velate di sarcasmo.
Lo ripeto: quel ragazzo fingeva di essere ingenuo, però era astuto come una volpe.

«Ovvio, l'abbiamo preparata io e la mia compagna» Violeta rispose, gonfia di orgoglio.

«La 'mia compagna'?» Ares ringhiò, il suo sguardo si fece scuro. «E di quale cazzo di pizza state parlando?»

Non si mette bene la situazione...

«Quella volta che abbiamo guardato un film romantico nella stanza di Elio. Ah, giusto, tu non c'eri. Le ragazze hanno cucinato una pizza squisita, impastata con amore, solo per noi», il figlio del gamma lo informò, con un sorriso compiaciuto.

Il mio compagno sbatté il pugno sul tavolo e si alzò di scatto. «Me ne vado, prima che vi stacchi la testa.»

«Ares!» lo chiamai, alzandomi in piedi.

«Non parlarmi, devi esserti divertita un mondo in passato con i tuoi amichetti.» La sua voce era un sibilo tra i denti digrignati.

«Ares, aspetta!» Lo rincorsi giù per le scale di emergenza, il battito del mio cuore rimbombava nelle orecchie.

«Aspettare cosa? Ti hanno fatto anche questo? Dimmelo, te l'hanno fatto? Pensi che sia stupido? Ti ho lasciata divertire solo perché non ti volevo, ma è impossibile rifiutare il proprio destino e, purtroppo, ora non ti lascerò più divertire. Non parlare con nessun uomo che non sia io, non ho intenzione di farmi trattare da stupido!»

«Ares...» lo supplicai, le lacrime mi rigavano il viso. Le sue dita dentro di me facevano male.

«Non ti piace quando lo faccio io?»

«Sei arrabbiato, non lo fai perché lo desideri», singhiozzai, cercando di raggiungere la sua coscienza.

«Eri felice mentre te lo faceva lui? Lo volevi, non è così?»

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