26 Eclissi totale di luna, catene celesti ⚫️

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"Il sole, nel suo orgoglio, abbandona il cielo,
rifiutando la notte e la sua luna.
Non sa che essa, in segreto, è una farfalla,
che vola via, libera da ogni catena celeste."
-Lessxiit

27 luglio 2018

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27 luglio 2018

Serena

Il grande giorno era arrivato, portando con sé un peso che non avevo chiesto di portare. Ares, il mio "compagno" per circostanze al di fuori del mio controllo, sembrava percepire il mio disagio.

«Sei nervosa?» una domanda semplice, ma la mia risposta non avrebbe cambiato le cose.

Nei giorni precedenti, Ares si era comportato come al solito, non c'era stata nessun tipo di attrazione tra di noi, almeno non finché i nostri corpi non si sfioravano per sbaglio. L'unico momento in cui ci abbracciavamo era a letto, prima di dormire; ci aiutava a rilassarci. Non era amore. Era sopravvivenza. Effetto dopamina. La mattina mi svegliavo riposata e durante la giornata il mio umore precipitava.

Nell'ultima settimana, avevo scoperto nuove cose: tutti i lupi potevano correre più veloci di Usain Bolt, quindi scappare in modo diretto non sarebbe stata una buona idea. Avrei dovuto manipolarli, stando attenta ad Adam che, in quanto re, poteva leggere la mia mente.

I lupi guarivano da soli, la quantità del tempo che impiegavano era proporzionale alla gravità delle ferite inflitte. Ecco perché Elio era guarito subito dopo la rissa con Ares e la sua pelle non aveva cicatrici. Potevano morire però, se la ferita era troppo grave, gli organi non si rigeneravano, ed erano più sensibili ad alcuni veleni, come l'arsenico e il cianuro, rispetto a noi umani.

La scoperta delle loro abilità aveva aggiunto un altro strato di complessità alla mia vita già intricata. La velocità sovrumana, la guarigione miracolosa, la vulnerabilità nascosta: ogni dettaglio era un pezzo di un puzzle che non avevo scelto io di assemblare.

Il ruolo di luna del branco mi era stato assegnato senza il mio consenso, un titolo che portava doveri e responsabilità che non desideravo. La gestione delle donne e dei cuccioli, l'organizzazione degli eventi, l'attenzione costante: erano catene dorate che mi legavano a una vita che non volevo. Ares non mi avrebbe coinvolta nella parte amministrativa e nel controllo dei guerrieri. Insomma, a lui spettava il potere decisionale su tutto, a me solo la scocciante parte pratica.

Che maschilisti questi lupi.

Le cose erano ancora più complicate in quanto loro regina. Avrei dovuto studiare varie lingue ed era già tanto se sapevo parlare l'inglese. Ares mi aveva detto che bastava giocare a un videogioco tedesco per impararlo senza difficoltà, ma io non ne ero così convinta.

Mi piaceva quel ruolo? Assolutamente no. Avevo il terrore di avere tutta l'attenzione su di me e non sarei andata d'accordo con le costanti attenzioni. Inoltre, volevo viaggiare, scoprire nuovi luoghi, per poi vivere da sola nella mia fattoria, senza le scocciature del mondo esterno. La vita umile che bramavo si scontrava con quella a me destinata come l'oceano Pacifico con l'oceano Atlantico. E avrei dovuto farlo per sempre, non solo per qualche anno.

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