29 settembre 2018Serena
Giacevo ancora nel letto, quando il richiamo fastidioso di Elio raggiunse le mie povere orecchie. «Buongiorno, ragazzina!» esclamò con un entusiasmo troppo vivace per quell'ora del mattino.
«Mm», mormorai, sconcertata dal tepore delle lenzuola.
«Sei pronta?»«Pronta per cosa?» farfugliai con un timbro carico di stanchezza e frustrazione.
«Hai sempre la luna storta», constatò Elio con uno sbuffo.
«No, con Ares mi svegliavo bene.» Impiegai qualche secondo per rendermi conto di cosa avevo detto, sebbene Elio mi stesse già guardando con un'espressione irritata.
«Volevi risposte, no? Indovina da chi ti porto?»
Mi stropicciai gli occhi, cercando di ritrovare la compostezza. «Deciderai sempre tu i piani della giornata?» domandai, fallendo miseramente nel tentativo di mantenere la calma.
«Non sono io che comando. Oggi vai da Astrid.»
Mi sentivo divisa. Era ciò che volevo, tuttavia, l'idea di affrontare la realtà mi rendeva nervosa. «Ok, esci, mi preparo.»
Elio fece un passo indietro, ma non senza un'ultima stoccata. «Quando non ti servo più, mi getti via?»
Risposi con un'alzata di spalle. «L'altra sera, potevi anche non venire da me.»
Brava, Serena. Convinciti di essere stata indifferente al suo conforto!
«Sei tu che mi hai chiamato un milione di volte», ribatté Elio arrabbiandosi.
«Potevi ignorarmi come hai sempre fatto. Se non ci sei riuscito, è perché stava bene anche a te», replicai, scrutando i suoi occhi inquietantemente penetranti.
«Hai dimenticato che i lupi possono percepire le emozioni dei compagni?» ricordò lui, sempre più incazzato.
«Io non sento niente.»
«Perché sei metà strega, la cosa ti tocca di meno», spiegò, malcelando la sua irritazione.
Mi morsi il labbro per sopprimere le parole che volevo dire. «No, aspetta...»
«Che c'è?»
«Se sono una strega perché lo è mia madre, mio padre è...» iniziai, ma lasciai la frase in sospeso, il mio cuore stava per esplodere.
«Basta, muoviti. Astrid odia i ritardatari», Elio si girò per andarsene, ma lo bloccai, disperata.
«Se ci tieni anche solo un po' a me, preferirei che sia tu a parlarmi di mio padre. Nessun libro menziona il college, eppure tutti i lupi mannari sopravvissuti alla guerra sono rintanati lì e, data la mia situazione che non ha niente di normale, non mi meraviglierei se lo avessi già incontrato senza saperlo», singhiozzai, tirando il lembo della sua camicia perfettamente stirata. «Ti prego, dimmelo. So che lo sai, sembri sapere tutto...»
Detestai le successive parole di Elio perché, in qualche modo, sapevo che c'era un briciolo di verità in esse. «Conti molto per me, ti odio e ti disgusto.»
«Ma cosa ti ho fatto di male?» gridai contro di lui che sembrava impassibile. «Non ha senso, niente ha un senso!»
«Sei nata. Il solo fatto che sei venuta al mondo ha segnato la nostra disgrazia», proclamò, il suo sguardo era ora scalfito da un misto di rabbia e qualcosa che non volevo decifrare: vendetta. «Quindi muoviti, sono stanco di doverti fare da babysitter anche adesso!»
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like camellia's in spring
Hombres Lobo𝕯𝖆𝖗𝖐 𝖕𝖆𝖗𝖆𝖓𝖔𝖗𝖒𝖆𝖑 𝖗𝖔𝖒𝖆𝖓𝖈𝖊 🥀🐺 Un'umana, un college. Lupi mannari e inganni. Un tragico destino per una piccola farfalla monarca.🐺🥀 🔪🌙 Benvenuta al Blackmoon, Serena! Ti trovi ora nel college della morte, un luogo in cui l'as...