"La farfalla, fragile e determinata,
si eleva oltre la paura, portando nei suoi sogni
la luce di un'aurora ancora da scoprire."
-Lessxiit8 luglio 2018
Serena
Erano le dieci di una domenica mattina che prometteva calore, non solo per il sole estivo, anche per il vuoto delle ore senza impegni. Violeta, nel letto al mio fianco, era immersa in un sonno profondo, tranquilla come un orsetto in letargo, e non avevo alcun desiderio di interrompere la sua pace.
Con movimenti pigri, afferrai il telefono e mi persi tra le notifiche di Whatsapp. Tra esse, spiccava il messaggio di chi un tempo avevo considerato la mia migliore amica: "Condoglianze per tua nonna". Quelle parole, formali e distaccate, sembravano vuote, un dovere sociale sbrigato senza cuore, forse un tentativo di lenire un senso di colpa che non era il mio.
Poi quelli del gruppo classe: "Oh ragaaa."
"Ao."
"Sono usciti i voti!!"
"Assurdo quel bastardo non lo meritava così alto."
"Ti riferisci forse a me?"
"A mammt."
"Hai la coda di paglia?"
"Pajaccio."
"Ehi non litigate cuccioli."
"Tu stai zitta che se non avessi allargato le cosce saresti nel cesso a piangere".Mi arrestai, soffocata da un'ondata di disgusto. Non avevo la forza di digerire l'ennesima dose di veleno che si scambiavano da anni. Sempre le stesse parole, sempre le stesse accuse. Così, con un sospiro che sapeva di resa e di riscatto, entrai sul sito della scuola. Il mio cuore batteva al ritmo dei click fino alla rivelazione: cento in tutte le prove, cento su cento il risultato finale. Non era un regalo, era il frutto di notti insonni e giorni di studio incessante.
Eppure, la mia salvezza fu l'imparzialità del presidente di commissione e la fresca oggettività degli insegnanti esterni, non ancora intaccati dalle politiche scolastiche. Non si erano lasciati coinvolgere nei giochi meschini a cui mi avevano sottoposto gli altri professori, dai crediti "erroneamente" calcolati alle assenze ingiustamente conteggiate, dalle verifiche insidiose mascherate da stimoli a "dare sempre il meglio".
Come se non avessi capito: sfavorire i meritevoli per favorire i raccomandati.
Avevo sopportato, ingoiato amarezze, per non ferire Marilena, per non spezzare l'equilibrio precario. Ma non avrei più tollerato simili ingiustizie. Se qualcuno avesse osato ferirmi, avrei rilanciato con un interesse crudele la stessa moneta, avrei riflettuto il doppio del dolore ricevuto, senza esitazione.
Dalla morbidezza del letto che ormai mi respingeva, scivolai in un paio di jeans neri, aderenti come una seconda pelle, e una canottiera bianca, il tessuto era liscio e freddo contro il mio corpo. Le converse erano un'estensione dei miei passi, frattanto il telefono trovava il suo posto nella tasca posteriore.
Basta look total black. Basta nascondermi.
Davanti allo specchio, mi dedicai a cancellare le tracce di stanchezza: un velo di correttore, una spolverata di cipria, un tocco di mascara e il gloss alla fragola che prometteva dolcezza. I capelli, liberati dai nodi, si piegarono in una treccia morbida che appoggiava sulla spalla sinistra. Il profumo rimase sullo scaffale, non volevo niente che invitasse ad assalirmi come avevano fatto Elio e Violeta, anche se Elio mi aveva promesso che il suo bracciale mi avrebbe protetta.
Certo, come no. Perciò mi aveva lacerato il cuore la sera stessa.
«Buongiorno, bellezza!» L'irruzione di Violeta nel bagno mi fece sobbalzare.
Il suo pigiama kawaii era un contrasto vivace alla mia mattinata pensierosa. «Buongiorno», risposi, mentre lei già si preparava per la giornata con la solita disinvoltura.
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like camellia's in spring
Werewolf𝕯𝖆𝖗𝖐 𝖕𝖆𝖗𝖆𝖓𝖔𝖗𝖒𝖆𝖑 𝖗𝖔𝖒𝖆𝖓𝖈𝖊 🥀🐺 Un'umana, un college. Lupi mannari e inganni. Un tragico destino per una piccola farfalla monarca.🐺🥀 🔪🌙 Benvenuta al Blackmoon, Serena! Ti trovi ora nel college della morte, un luogo in cui l'as...