41 Cuori ingannati

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25 settembre 2018

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25 settembre 2018

Serena

Stretta fra il dolore fisico e l'angoscia mentale, mi arresi.
Sognavo una vita normale, ma avevo perso tutto: la mia famiglia, la mia umanità... e anche il mio cuore.

Come potevo andare avanti? Il futuro mi appariva incerto, facendo svanire i miei sogni nel buio totalizzante della notte, il presente era un labirinto di smarrimento, e il passato intriso di bugie.

Il tradimento di Ares mi aveva ferita profondamente.

Guardai Elio di fronte a me, i suoi occhi di ghiaccio mi scrutavano nella penombra della luna piena. Nelle sue iridi, nessuna luce si rifletteva nel mio sguardo. Era lui, il bastardo che aveva distrutto la mia relazione precedente. Ma allora, in qualche modo, era anche il mio compagno.

«Ragazzina, dobbiamo andare», annunciò il ragazzo dall'aspetto tenebroso, la cui voce grave riecheggiava nella valle buia.

«Dove? Non ho nessuna meta, e non voglio stare con te», dissi senza pensare, mentre fissavo il terreno scrostato per evitare lo sguardo penetrante di Elio.

«C'è qualcuno che potrebbe aiutarti», sibilò lui, avvicinandosi a me con passi misurati.

«In cosa? Perché dovrebbe? Forse è peggio di voi», ribattei.
Il mio cuore batteva all'impazzata, e un brivido di freddo mi percorse la schiena al pensiero di chi potesse essere quella persona. Ripensandoci, era davvero la peggiore fra tutti noi.

«Te ne sei andata, consapevole di non poterlo fare», continuò lui, con un tono che oscillava tra il rimprovero e la preoccupazione velata.

«Ma l'ho fatto, no?»

«A quale prezzo, però?»

La sua domanda mi schiacciava il petto.

«Già... compagno. Aspetta, tu avevi una vera compagna!»

«Le relazioni non fanno per me», dichiarò arricciando il naso, come se la sola idea gli causasse l'orticaria.

«Non puoi rifiutarla! Ora cosa accadrà?»

«Che non posso rifiutare una compagna è la più grande stupidaggine che ti hanno imposto. Certo che si può, se lo vuoi», rispose Elio, sfoggiando un sorriso crudele che giocava sulle sue labbra.

La mia vita era intrisa di menzogne, e ogni verità nascosta era una spina nel cuore.

«Quello che accadrà è già deciso, ce ne andiamo. Non credo tu voglia tornare indietro, o sbaglio?»

Odiavo le domande retoriche.

«No, assolutamente. Ti rifiuterò, non accetto neanche te come compagno. Ho sbagliato una volta, la seconda sarebbe una scelta», dissi determinata, sentendo la mia volontà rafforzarsi.

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