21 Lacrime e farfalle, bellezza e fragilità 🔥

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"Nelle lacrime e nel volo della farfalla,
si intrecciano bellezza e fragilità,
come un amore sprecato che tesse il cuore."
-Lessxiit

15 luglio 2018

Serena

«Nonna, nonna!» gridai; la voce tremava di paura.

«Non urlare, disturberai i vicini», mi rimproverò con dolcezza.

«Un'ape mi insegue, ho paura!» esclamai; avevo il cuore in gola per il terrore del mostriciattolo volante.

«Vieni qui, bambina mia, niente e nessuno ti farà più del male.» Marilena mi accolse fra le sue braccia protettive.

Il caldo tepore di allora era simile a quello che percepii quella mattina: un conforto familiare che mi avvolgeva come un abbraccio.

La sera precedente, mi ero addormentata sulla spalla di Elio. Quando avevo aperto gli occhi, ero distesa sopra di lui, accucciata al suo busto come una gattina in cerca di calore. Dormiva appoggiato allo schienale del divano, le sopracciglia rilassate in un'espressione pacifica e la ricrescita della barba baciata dal sole che filtrava dalla finestra.

Desiderai accarezzarlo, sentire la ruvidità della sua pelle sotto le mie dita. Allungai la mano verso il viso del ragazzo, ma le lacrime che caddero sulla sua t-shirt mi bloccarono, erano un fiume di emozioni che non potevo contenere, perciò la ritirai.

Ronan e Violeta erano andati via, lasciandoci soli in un silenzio carico di cose non dette.

«Detesto quando piangi. Qual è il motivo?»

Cavolo, Elio era sveglio...

Sollevai la testa e con l'indice mi asciugai le lacrime, cercando di sorridere attraverso il dolore. «Nessuno.»

«Credevo ti fidassi di me», sospirò, e il peso delle sue parole mi colpì più forte di un pugno.

«Davvero, non è niente. Ho solo sognato una persona a me cara», confidai con la voce rotta dal singhiozzo.

«Tua nonna?»

Annuii, piangendo, frattanto mi faceva risedere su di lui; il suo petto era un rifugio sicuro.

«Va bene, andrà tutto bene. Dopo la sua morte ti sei catapultata qui, senza avere il tempo di elaborare il lutto. Vorrei dirti che col passare dei giorni le tue ferite guariranno, però sarebbe una bugia. Ti abituerai solo alla sua assenza, e quando avrai dei déjà vu nelle azioni quotidiane, la rivedrai e crollerai. Non puoi fingere, sei in apnea mentre la vita scorre, annegandoti in ciò che ti ha riservato il fato. Tu credi nel destino?»

«No, credo che per ogni azione ci siano delle conseguenze. Gli esseri umani sono imprevedibili; potrei urlare e ballare il tango durante la lezione ed essere espulsa», cercai di alleggerire l'atmosfera con l'ironia.

«Piuttosto improbabile come evento, non trovi?» scherzò. Il suo tocco leggero sulla mia schiena era un conforto costante.

«Non impossibile», ridacchiai e il peso sul mio cuore si alleggerì. Avevo smesso di piangere.

Elio si fece serio. «Per quale ragione Marilena ti ha detto di venire qui?»

Non avevo nessun motivo per nascondergli il contenuto della lettera. «Mi ha scritto di trasferirmi, di non fidarmi di nessuno lungo il tragitto, perché solo in questo college sarei stata al sicuro. Ho passato tutta la vita rinchiusa in una bolla di vetro, nascosta da occhi indiscreti. Voleva proteggermi da qualcuno, ma non so chi.»

like camellia's in springDove le storie prendono vita. Scoprilo ora