𝕯𝖆𝖗𝖐 𝖕𝖆𝖗𝖆𝖓𝖔𝖗𝖒𝖆𝖑 𝖗𝖔𝖒𝖆𝖓𝖈𝖊
🥀🐺 Un'umana, un college.
Lupi mannari e inganni.
Un tragico destino per una piccola farfalla monarca.🐺🥀
🔪🌙 Benvenuta al Blackmoon, Serena! Ti trovi ora nel college della morte, un luogo in cui l'as...
"La farfalla sta morendo internamente. La pioggia di tristezza la avvolge, ma non urla. Vorrebbe solo che fosse tutta una bugia, un inganno del destino." -Lessxiit
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25 settembre 2018
Serena
Ares aveva scoperto tutto.
Era inevitabile.
Quella sera non tornò a casa, e neanche la notte successiva.
Avevo consegnato di persona il quadro alla professoressa e lei lo aveva strappato dinanzi a me. «Su ordine del tuo compagno», aveva detto, prima di chiudermi la porta in faccia.
Quel giorno c'era l'evento per celebrare la nostra cerimonia di fidanzamento, ma di Ares non c'era traccia. Erano già le otto di sera e tra mezz'ora saremmo dovuti entrare. Io non avevo nemmeno un abito da indossare, poiché non potevo riutilizzare uno di quelli dell'evento precedente. Che spreco! Dicevano che quei vestiti venivano custoditi per i nostri eredi, ma quali figli, se stavamo mandando di nuovo tutto a puttane?
Tornai nel dormitorio maschile dopo averlo cercato ovunque. Non avevo saputo più nulla da Adam e non ero andata in camera mia per non vedere la persona che mi aveva tradita. Non avevo dimenticato il regalo che mi aveva fatto; lo vedevo tutte le mattine quando mi sciacquavo il viso e medicavo la ferita che stava guarendo lasciando una brutta cicatrice.
Entrai nella stanza e il mio cuore si fermò. Era come rivivere il peggior incubo della mia vita.
Quando avevo aperto la porta di casa e trovato Marilena senza vita, mi era crollato il mondo addosso. Ora mi si spezzava l'anima.
Le lacrime offuscarono la mia vista mentre il cervello rifiutava di accettare la realtà.
Arya era lì, con i suoi capelli dorati che le scendevano sulle spalle, e si contorceva nuda sulle gambe del mio compagno.
«Ares!» urlai, sconvolta.
«Non vedi che siamo occupati? Sparisci, non rompere», rispose con disprezzo la bionda.
«Ares... perché? Dammi una risposta, dimmi che non è come penso! In questo momento ne ho davvero bisogno. Anche se è palese, posso ignorare la realtà», lo implorai con voce rotta.
Ma Ares non aprì bocca. Era seduto sulla sua poltrona, con le mani serrate in un pugno e lo sguardo assente.
«Se non te ne vai, allora goditi lo spettacolo. Sappi però che non ti condividerò con il mio compagno», la ragazza rise trionfante.
Il suo... compagno...
Alla fine aveva scelto lei? Sapevo che era meglio così, eppure...
Delle lacrime amare mi colpirono la ferita, uscendo inarrestabili. Avvertii un fortissimo dolore al petto, chiusi la porta e corsi via.
