29 settembre 2018Elio
La baciai.
La baciai con un'urgenza che bruciava nelle vene, come avevo sempre desiderato fare.
La baciai per tutti gli anni in cui l'avevo creduta morta, per tutti quei giorni in cui avevo pensato che mi avesse tradito, mentre invece lei non sapeva nemmeno chi fosse.
L'avevano ingannata... fin dall'inizio.
Dea, non meritavo il suo perdono, e nemmeno lei meritava il mio dolore.
La baciai per farmi perdonare di come l'avevo trattata al college, le mie labbra cercavano redenzione sulle sue.
La baciai per ogni torto inflitto, ogni parola non detta, ogni sguardo che aveva implorato perdono. La baciai per la vita che le avrei tolto in futuro, per i petali che le avrei strappato, uno a uno, con la crudeltà di un destino beffardo.
«La mia camelia.»
Il mio sussurro uscì soffocato dal peso delle colpe. Serena, però, aveva la bocca schiusa: un silenzioso invito con gli occhi spalancati e il petto che si sollevava in un ritmo frenetico. Sembrava paralizzata dallo shock o forse dall'intensità del momento.
Poggiai una mano sul suo cuore, sentendolo battere con una purezza che mi era estranea. Lei aveva la sua oscurità, certo, ma nulla in confronto alla mia. La mia natura tenebrosa era un abisso che lei non avrebbe mai potuto salvare.
Il battito del suo cuore si intensificò, rispecchiando la mia crescente fame di lei. Della bambina che si era presa cura di me in passato, quando ero solo un'ombra tra gli altri. Della ragazzina sfacciata ma premurosamente sincera, che non temeva di guardare negli occhi la mia bestia.
La mia ragazzina, la mia bambina, la mia amata camelia.
«Serena.»
Lei tentò di parlare, ma le parole rimasero intrappolate nella sua gola.
«Perdonami.» La mia voce uscì roca, quasi inumana. Affondai i denti nella sua carne. La morsi senza pietà. Non riuscivo a placare i miei istinti. Avevo fame, eppure non volevo ferirla.
«E-Elio, va bene. Non piangere», sussurrò delicata.
Mi staccai da lei, confuso e spaventato.
Che cazzo stavo facendo?
«Helios, basta. Fermati, placati. Rispetterò il nostro patto, è una promessa, però adesso basta. Non farle del male, ti prego», supplicai il mio licantropo interiore.
«Non è a causa mia.» La sua voce risuonò nella mia testa.
«E allora cosa mi sta accadendo?» chiesi, sentendo la rabbia crescere dentro di me.
«La tua vendetta comporta delle conseguenze, e in queste rientra anche la tua natura.»
«La mia natura? Riguarda te! Lasciami in pace, lascia stare la mia ragazzina!» ringhiai, lottando contro l'istinto che mi spingeva verso di lei.
«Stai discutendo con il tuo licantropo?» domandò Serena. «Anche la mia è arrabbiata con me», si intristì. Dopodiché, passò una mano fra i miei capelli. «Non ti ho mai visto così. Anche Ares una volta ha avuto uno scatto d'ira violento come questo. È una cosa di voi lupi?»
«Non mi era mai successo, tranne quella volta che ti ho morsa. Non è colpa di Helios. Non lo so, ho fame... di te», ammisi, guardando il mio riflesso nelle sue pupille.
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like camellia's in spring
Werewolf𝕯𝖆𝖗𝖐 𝖕𝖆𝖗𝖆𝖓𝖔𝖗𝖒𝖆𝖑 𝖗𝖔𝖒𝖆𝖓𝖈𝖊 🥀🐺 Un'umana, un college. Lupi mannari e inganni. Un tragico destino per una piccola farfalla monarca.🐺🥀 🔪🌙 Benvenuta al Blackmoon, Serena! Ti trovi ora nel college della morte, un luogo in cui l'as...