60 È inevitabile

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31 ottobre 2018

Elio

«Guardando te e Serena, trovo che davvero il destino di tutti noi sia ineludibile», contemplò Lowell.

Sospirai, buttando una pietra nella cascata che scorreva dolcemente.

«Non dovresti lanciarla senza esprimere un desiderio», disse il ragazzo con un sorriso giocoso, afferrando un altro sasso per lanciarlo lui stesso.

Lei.
Lei è tutto ciò che bramo.

«Senti, Blake, cosa c'è da sperare se è già tutto scritto?» chiesi con un tono di sfiducia, rivolgendo lo sguardo verso il cielo limpido.

«Mm, io spero che... Ahi!» iniziò, ma fu interrotto da un pizzicotto che gli diedi sul braccio.

«Lowell, posso darti un consiglio?» Lo guardai dritto negli occhi blu, come il mare che avevo contemplato con la mia compagna e quel bastardo.

Ammazzati.

Lowell mantenne lo sguardo fisso sullo specchio d'acqua che rifletteva la luce del sole. «Vuoi che mi uccida perché non sopporti che sia l'unico di loro a rimanere in vita?» ironizzò sarcastico.

«No. Tu sei diverso da loro, sei come noi, solo versione buona», risposi, con un leggero sorriso.

Falso.

«Obbediente, vorresti dire», rifletté.

Sottomesso.

«Sarai un buon re per i lupi, quel posto è tuo di diritto.»

«E tu cosa farai?» domandò con curiosità genuina, girandosi verso di me per ascoltare la mia risposta.

«Andrò via con Aeryn.»

E mi dimenticherò di tutto.

«Elio,» mise una mano sulla mia spalla, «sarebbe un onore averti come beta. Non te l'ho mai detto, ma non sei male.»

«Mi vorrai anche quando aprirò il cuore della tua famiglia?»

«È inevitabile», sospirò, accettando il destino che ci attendeva.

«In quanto figlio e gemello, non dovresti avere l'istinto di proteggerli?!» esclamai irritato mentre pensavo ai miei legami familiari.

«L'altra sera, ho avuto la conferma schiacciante che non c'è niente che possa cambiare. Elio, la ragazza non dimenticherà mai Ares.»

Strinsi i pugni, ma Lowell raggiunse la mia mano.

Dea, non toccarmi!

«Il triangolo tra lui, Amerie e Adam ci ha portato a questo, ma tutto è cominciato quando mia madre diede alla luce me e Ares, i gemelli erano la premonizione di sventura.» L'espressione sul suo viso divenne cupa. «Elio, non voglio che si ripetano gli eventi passati. Astrid mi ha detto che hai trovato una compagna, tuttavia non ci hai pensato due volte a seguire i piani. Non l'hai fatto per noi, bensì per te, per il tuo egoismo che brama quella piccola ibrida. La vergogna di ogni razza», sputò a terra, con un misto di disprezzo e rabbia.

Vaffanculo!

Lo afferrai per il colletto, sentendomi furioso, per sfogare la mia frustrazione.

«Vedi come ti alteri per lei? La ami?» mi stuzzicò.

«La ucciderò.»

Senza esitazione.

«Una cosa non esclude l'altra», ridacchiò Lowell, con un sorriso ironico.

Lasciai andare il suo colletto, cercando di riportare la calma nella nostra conversazione.

«Quando capirai di amarla, marchia la tua compagna. Ti farà resistere fino alla fine», consigliò saggio.

Annuii.

«Oh, inoltre, le hai raccontato dei suoi poteri?»

«È già mentalmente instabile. Non c'è bisogno di...» iniziai, guardando in lontananza per tentare di esprimermi.

Poi, un urlo disperato squarciò l'aria festiva che regnava nella città di Fataler Rückschlag.

Cazzo.

-Ottantaquattro

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