Extra 3 Eterna luce del destino

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"In the heart of the darkness,
I can almost see the light."
-Tommee Profitt

"-Tommee Profitt

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10 agosto 2034

Astrid

«Sorellona, dov'è il tuo papà?» chiede il mio nipotino a Hikari, con la voce tremante di chi teme una risposta che possa rattristare il prossimo.

«In cielo, fratellino», risponde lei, e un respiro profondo le solleva il petto in cerca di coraggio. Mentre alza lo sguardo al cielo, Aion nota nei suoi occhi lucidi il firmamento celeste. «È lì fra le stelle che ci guarda e ci protegge.» Hikari lo stringe a sé in un forte abbraccio rassicurante. Quando una lacrima le solca il viso e scivola sulla guancia di Aion, lasciando una scia lucente come una piccola cometa, si allontana da lui e va via piangendo. I suoi singhiozzi diventano un sottofondo lontano che si mescola con il canto vivace dei grilli.

Lui resta per un po' con le gambe a penzoloni sul promontorio, con il vento che gioca con i suoi capelli biondi, a contemplare le stelle, cercando in esse il ricordo di Ares. È la notte di San Lorenzo, il momento più magico dell'estate. «Se fossi stata ancora una Dea,» penso con un pizzico di nostalgia, «avrei potuto realizzare il desiderio del bambino con un soffio.» Ma nel mio cuore, so che i desideri più puri trovano sempre la strada per avverarsi.

«La mia sorellona è andata via piangendo, ma non devi preoccuparti papà di Hikari, adesso ci sono io a proteggerla», mormora il bambino rialzandosi.

I suoi passi decisi scricchiolano sul terreno coperto di foglie secche, e raggiunge la sorella maggiore per abbracciarla. Hikari piange e tira su col naso, producendo un rumore stridulo, quando il fratello le prende il viso con le mani, piccole ma già così forti.

«Vuoi le fragole? Le ho coltivate da solo, senza l'aiuto di papà!» esclama orgoglioso con gli occhi brillanti di un successo tutto suo.

«Certo, Aion, rientriamo a casa», risponde Hikari, accennando un sorriso. Gli stringe la mano premurosa, frattanto scompaiono nel bosco che conduce alla loro baita.

Un sorriso serpeggia sul mio viso, un'ombra di gioia che si insinua tra le pieghe della mia apprensione. Sono cresciuti, stanno bene. È tutto ciò che conta. Per la prima volta nella mia vita, sono in bilico, sospesa tra il desiderio di avvicinarmi e la paura di essere respinta. Sono stanca di osservarli di nascosto, di essere l'ombra fugace nei loro ricordi. Aeryn e Anakin frequentano spesso la casa di Elio e Serena, giocano con i miei nipoti, raccontano loro il nostro passato sotto forma di favole. Vorrei essere io a raccontare quelle storie, a farli sorridere con le mie parole. Ma ho vergogna di mostrarmi a Serena. Non ho mai chiesto scusa a Elio, e lui non ha mai chiesto scusa a me. Non c'era bisogno di perdono: mio figlio aveva capito me e io avevo capito lui. Malgrado ciò, come dovrei apparire a Serena? Come posso guardare negli occhi chi ho tradito senza sentirmi soffocare dall'oscurità dei miei peccati?

like camellia's in springDove le storie prendono vita. Scoprilo ora