"Nel volo silente di una farfalla,
che nell'abisso oscuro si scontra e sbatte,
trova la luce nella disperazione,
un barlume di speranza nella sua caduta senza direzione."
-Lessxiit17 luglio 2018
Serena
La sveglia suonò puntuale alle sette del mattino. Il suono stridente mi scosse dal sonno e afferrai il telefono maledicendolo. Staccai l'allarme e mi alzai dal letto, strofinando gli occhi appiccicosi. Sì, ero a letto. Mi ci aveva di sicuro messa lui. Sul comodino c'erano le chiavi della stanza, un segno indelebile del suo passaggio.
Andai in bagno per prepararmi ad affrontare un altro dannato giorno. Cercai di coprire al meglio il rossore degli occhi gonfi e le occhiaie nere con il fondotinta. Ottenni uno scarso risultato, quindi lasciai che i capelli ponessero rimedio. Sembravo la bambina di The Ring, ma non mi importava. La mia faccia era solo un velo per nascondere l'orrore che portavo dentro.
Chiusi la porta a chiave e la nascosi sotto il tappeto. Poco originale, lo ammetto, ma non avevo voglia di rincorrerlo chissà dove e consegnargliela. Non volevo vederlo mai più. Non dopo quello che aveva fatto.
Entrai nella caffetteria. Il locale era rustico, un rifugio dal mondo esterno. La scelta di materiali naturali come il legno e la pietra, insieme a tonalità neutre, creava un'atmosfera accogliente come qualsiasi altro luogo nel college. L'illuminazione delle lampade a sospensione in ferro battuto e le pellicce sulle sedie contribuivano a scaldare l'ambiente, ma c'era qualcosa di sinistro nell'aria. I quadri paesaggistici appesi su tutte le pareti sembravano scrutarmi. E poi c'erano le teste di cervo, tante e inquietanti. Imbalsamate, fissavano il vuoto con occhi privi di vita. Sperai che non fossero i loro bottini di caccia, ma neanche qualcosa di più oscuro.
La giornata era appena iniziata e già sapevo che sarebbe stata un inferno. Ero intrappolata in quella realtà distorta, non c'era via d'uscita.
Mi avvicinai al bancone, dove trovai il ragazzo sorridente della volta precedente. Ordinai solo un bicchiere di succo alla pesca con ghiaccio, cercando di evitare il suo sguardo.
«Tutto bene?» domandò porgendomi l'ordine con una mano, mentre con l'altra si sistemava il grembiule marrone.
«Sì», affermai inespressiva, prendendo il bicchiere e portandolo alle labbra. Il succo era dolce e fresco, eppure non riusciva a calmare la mia agitazione.
«Quando vorrai parlare mi troverai qui», insistette lui, appoggiandosi al banco e avvicinandosi a me.
«Non ne avrò bisogno», sospirai, allontanandomi un po'.
«Quanto ti devo?» chiesi, cambiando argomento.
Un bicchiere di succo ghiacciato al bancone costava 1,50€, lo sapevo perché lo avevo letto sul menù appeso alla parete e avevo solo quelli.
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like camellia's in spring
Werewolf𝕯𝖆𝖗𝖐 𝖕𝖆𝖗𝖆𝖓𝖔𝖗𝖒𝖆𝖑 𝖗𝖔𝖒𝖆𝖓𝖈𝖊 🥀🐺 Un'umana, un college. Lupi mannari e inganni. Un tragico destino per una piccola farfalla monarca.🐺🥀 🔪🌙 Benvenuta al Blackmoon, Serena! Ti trovi ora nel college della morte, un luogo in cui l'as...