15 Nel disordine, c'è solo possesso

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"Il lupo, vinto dalla gelosia,
imprigiona la farfalla che cercava
di sfuggire al suo controllo."
-Lessxiit

8 luglio 2018

Serena

«Tesoro!» esclamò Violeta, stringendomi il braccio. «Più veloce!»

«Cosa succede?» chiesi, super irritata, mentre correvamo lungo il viale.

Non avrei pensato di scappare nemmeno di fronte a una eventuale terza guerra mondiale, figuriamoci per qualche futile motivo.

«È lo scontro Alpha contro Beta! Sono tutti lì, devi venire!»

Oh mio Dio, è davvero un motivo del cazzo!

Quando ci fermammo, ero senza fiato. Numerose goccioline di sudore mi scivolavano sul viso causando prurito, i vestiti si erano appiccicati addosso e la mia irritazione crebbe a dismisura nel vedere i ciuffi dei capelli fuoriuscire dalla treccia ormai rovinata. Mi girai con uno sguardo malefico verso la ragazza, la cui pelle splendeva fresca come una rosa appena sbocciata.

«Sei pronta?» Mi afferrò i fianchi prima che potessi replicare.

Oh, no, pronta per cosa?

Mi spinse in avanti, facendo strada tra una folla in preda all'euforia. Urtavo contro le persone, desiderando che l'agonia finisse il prima possibile. Urlavano goliardici, agitavano le mani e mi colpirono anche con qualche pugno che speravo fosse involontario. Rispetto alla mia statura di un metro e sessanta, sembravano giganti che ostruivano la vista oltre le loro spalle. Mi aggrappai al braccio di Violeta, come se la mia vita dipendesse da quel gesto. Era la mia ancora di salvezza nel caos.

Dopo uno sforzo estenuante, intravidi la luce. Mi piegai in avanti, ansimando, e appoggiai le mani sulle ginocchia. Le guance bruciavano e sentivo un dolore lancinante al fianco.

Cosa ho fatto di male per meritare tutto ciò?

Alzai lo sguardo, cercando di riprendere compostezza, e notai qualcuno in condizioni ben peggiori delle mie. Ares aveva preso il sopravvento su Elio: lo sovrastava e lo colpiva ripetutamente al viso. L'energia del duello saturava l'aria, trasformando il campo d'addestramento in un'arena degna di gladiatori moderni. Era difficile immaginare che fossero solo due ragazzi, eppure la loro determinazione e la rivalità feroce erano tangibili.

Mi domandai cosa li avesse spinti a una lotta così accanita, se avessero mai previsto di finire in quel modo, con il sudore e il sangue a imbrattare il tappetino di gomma al di sotto e gli abiti lacerati dall'odio.

Forse, in tale frangente, erano semplicemente Alpha e Beta, privi di nome o passato, due entità contrapposte in una lotta senza esclusione di colpi. Si muovevano con una grazia selvaggia, i loro corpi allenati e agili si sfioravano e respingevano. Era una danza brutale, una coreografia di colpi e parate. Non era solo una battaglia per la sopravvivenza, bensì la ricerca di un'appartenenza, di un posto in un college fratturato da divisioni sociali.

La scena rimase impressa nella mia mente, come un frammento di un mondo che stavo appena iniziando a conoscere. Un mondo di segreti, rivalità, forza e vulnerabilità. Un mondo dove la lotta non era solo fisica, ma anche mentale ed emotiva.

Ero la spettatrice in un gioco che stava per diventare molto più grande di noi.

«Ragazzi...» sibilai, delusa.

Ares si voltò verso di me e sbarrò gli occhi sorpreso.

«Non distrarti!» Elio approfittò della situazione per ribaltare le sorti del duello.

like camellia's in springDove le storie prendono vita. Scoprilo ora