Kōri

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Erano appena usciti dalla gelateria, con lo stomaco pieno e rossi come non mai, quando il telefono di Natsuo iniziò a squillare con il tono che segnalava le notifiche

L'albino si fermò in mezzo alla strada, imprecando nella testa, e ripose il cellulare nella tasca dei pantaloni

Gesto che fu notato da Izuku che sfiorandogli la mano attirò la sua attenzione

I:" è... è successo qualcosa?"

Natsuo scosse la testa, all'ennesimo bip, per poi sbuffare e tirare di nuovo fuori il cellulare digitando velocemente dei tasti

N:" è.... è il lavoro..."

Izuku aggrottò le sopracciglia, sbirciando l'espressione scocciata del maggiore, e gli mise una mano sul braccio

I:" se ... sé e importante vai pure..noi possiamo sempre vederci domani no? "

Natsuo continuò a schiacciare i tasti, provando a risolvere il problema senza l'ausilio del computer, e per poco non imprecò quando vide che non poteva farlo

N:" i-io..."

Il labbro inferiore fu morso, non riuscendo a capire cosa fare, quando Izuku attirò di nuovo la sua attenzione

I:" Hey ...posso aspettarti al parco no?"

Un'altro bip, che suggeriva l'urgenza della questione, ed il maggiore afferrò la mano del verdino

N:" 10 minuti ok? T-ti...ti prometto che ci metto dieci minuti..."

Izuku sorrise, guardando le loro mani unite, e camminò di fianco a lui fino a raggiungere la macchina

Natsuo collegò l'auricolare all'impianto telefonico, cominciando a parlare di budget e numeri, mentre il verdino si guardava intorno nell'abitacolo

Quando l'ennesima chiamata fu chiusa, e mancavano ancora diversi minuti per arrivare, Izuku posò la mano su quella dell'albino che era posta sul cambio

I:" posso farti una domanda?"

Natsuo annuì, facendo intrecciare le loro dita, senza però mai staccare gli occhi dalla strada

N:" puoi chiedermi ciò che vuoi"

Izuku prese un profondo respiro, stringendosi una coscia con l'altra mano, per poi sollevare appena lo sguardo

I:" uhmmm... perché... pe-perche lavori? Cioè... s-sei...sei il figlio di Endevor no? Io immagino che ..si insomma... l-lui... l-lui sta bene economicamente no?"

La mascella di Natsuo ebbe uno scatto, come la mano sul cambio, ed Izuku strinse ancora di più la presa sulla propria coscia

I:" c-cioe i-io...i-io non volevo dire... s-se...se non... s-se non me ne v-vuoi parlare va bene... i-in... i-in fondo anch'io lavoricchio un po' ... sai.. p-per... p-per dare una mano alla mamma e...e p-per..."

Le guance del verdino sembrarono prendere fuoco, imbarazzato dal dirgli che aveva cercato lavoro solo per vederlo un'ora al giorno, e sentì Natsuo sospirare pesantemente

L'albino strinse più forte il volante, evitando accuratamente di girare il viso, ma nello stesso momento accarezzò lentamente il dorso della mano di Izuku per tranquillizzarlo

N:" h-hai...hai presente quando ti ho detto che ci sono molte cose che non sai?"

Izuku annuì, appoggiando la schiena allo sportello, e girandosi quasi completamente verso di lui

La mascella di Natsuo era ancora tesa, chiaro segno che fosse nervoso, ed Izuku fu tentato dal dirgli di nuovo che non era una cosa importante...che non era costretto a parlare..

Ma Natsuo sospirò di nuovo, rallentando appena, per poi scalare la marcia ed aprire le labbra

N:" la mia famiglia, se così si può chiamare, nasconde molte cose Izuku ....quello che si vede sulle riviste...quelle foto sorridenti, dei grandi eroi, sono solo uno specchio per le allodole... Essere un eroe non vuol dire sempre essere un uomo buono...o essere giusto..."

Izuku si mordicchiò il labbro, ripensando a Katsuki ed alla sua furia, per poi stringere le dita del maggiore ancora un po' di più

I:" questo lo so... s-sai...mia madre... m-mia madre mi racconta sempre che anche l'uomo che mi ha concepito voleva diventare un eroe.... f-forse...f-forse è per questo che ci ha abbandonati...certo...avere un figlio quirkless non deve aver aiutato..."

Natsuo pigiò il freno, parcheggiando davanti ad un imponente struttura in stile giapponese, per poi spegnere la macchina e girarsi verso di lui

N:" i-io...io ti racconterò tutto ok? Ma... m-ma non oggi...non adesso...non davanti a questa casa... però... p-però ti posso assicurare che ti invidio sai?"

Izuku aggrottò le sopracciglia, pronto a chiedergli il motivo, quando lo vide aprire lo sportello e scendere...

Il verdino rimase fermo nella macchina, pensando di doverlo aspettare li, ma Natsuo aprì il suo sportello per poi porgergli una mano

N:" ti chiedo solo questo Izuku... t-tu...ti prego...non allontanarti da me ok?"

Izuku annuì, afferrando la sua mano e scendendo dalla macchina, prima di spalancare la bocca alla vista della casa

I:"...cavolo..."

Una struttura di legno, in pieno stile giapponese, si ergeva di fronte a lui come un maledetto castello...

Il porticato era piastrellato con ciottoli bianchi...alla destra si ergeva uno stagno tipico, compreso di carpe e bambù, mentre sulla sinistra c'era un'altra struttura enorme separata...

Diversi scaccia spiriti tintinnavano sotto il porticato e da quella prospettiva si poteva scorgere anche un piccolo cancello che sembrava portare in un parco esterno

Il verdino fissò la sua attenzione proprio su quel cancellino, dalla forma arcuata, prima di sgranare gli occhi e fermarsi completamente

I:" o-oh...o-oddio..."

Natsuo seguì il suo sguardo e si ritrovò a sorridere quando, facendo due più due, capì a cosa si riferisse

Prese di nuovo la sua mano, stringendola forte, e fece un passo verso la casa...

N:" benvenuto a Villa Todoroki...di cui hai già visto il parco privato...per più di un anno..."

La faccia di Izuku sembrò prendere fuoco, capendo immediatamente il perché non avesse mai visto anima viva in quel parco, ma sbiancò ancora di più, come l'albino, quando la porta di casa si aprì di fronte a loro

Una ragazza uscì fuori sulla soglia, pulendosi le mani su un grazioso grembiulino a fiori, e fece un passo avanti sorridendo

F:" tu devi essere Izuku...io sono Fuyumi Todoroki ... benvenuto a casa nostra"