Era difficile non ripensarci...

Era difficile, per quanto la situazione fosse diversa e da anni ormai cercava di rimuovere quella parte di sé stesso che parlava solo di debolezza, non far tornare indietro la mente a quando su un pavimento sporco, in ginocchio ed a vomitare , c'era proprio lui...

Gli occhi bicromatici di Shouto si chiusero, mentre le braccia si allargavano, e provò seriamente a capire in che modo potesse aiutare un'altra persona...

Come si consola un'altro essere umano?

Cosa poteva dirgli?

Cosa poteva fare?

Nessuno...nessuno glielo aveva mai insegnato...

Si...forse si ricordava che quando era molto piccolo, ed il Quirk era appena arrivato, a volte Fuyumi sgusciava in cameretta sua e gli raccontava le favole stringendolo a sé...

Ma lui non aveva le braccia morbide come la sua sorellona né tantomeno un seno caldo dove fargli posare il capo...dove farlo sentire al sicuro...

Poi c'era stata un'altra volta, dove Natsuo lo aveva beccato a disinfettarsi in bagno da solo, che lo aveva preso in braccio e dopo averlo fatto sedere sulla lavatrice se n'era occupato lui...per poi dargli, per la prima ed unica volta, un bacio sulla fronte...

Ma Katsuki era troppo pesante per prenderlo in quel modo ed anche la parte del bacio, per quanto avessero decisamente usato già le labbra uno con l'altro, era forse un tantino eccessiva per quel momento...

Allora cosa poteva fare?

Avrebbe chiesto, se solo avesse potuto, consiglio anche a Mitsuki che per quanto fosse strana, un po' come il figlio, gli sembrava comunque una donna intelligente...

Ma la bionda si era rintanata in camera di Inko, quando la donna stava quasi per svenire, ed avevano lasciato un briciolo di pace ad Izuku che dormiva nelle braccia di Natsuo...

Un'altro singhiozzo scosse il corpo di Katsuki, che continuava a ripetere che era solo colpa sua, e le mani di Shouto si strinsero sulla sua schiena mentre la fronte si posava sulla spalla che sussultava ad ogni scossone

S:"...basta....basta ti prego...."

L'immagine di lui da piccolo, rannicchiato in posizione fetale mentre si dava la colpa della morte di Touya, tornò nella sua mente come una fucilata...

Aveva rimosso quel ricordo...

Aveva rimosso gli occhi gelidi di sua madre che mentre lo guardava, forse senza nemmeno vederlo, non diceva nulla per fargli pensare che quello che stava dicendo era sbagliato...

Aveva rimosso il senso di impotenza e la paura, profonda e viscerale, quando vide Natsuo colpito da uno schiaffo di Endevor solo perché gli aveva urlato contro che era colpa sua se il suo unico fratello era morto...

Già...

L'unico fratello...

Questo è quello che si sentì dire il piccolo Shouto, che aveva a malapena sei anni, mentre Natsuo urlava contro il loro padre ma il dito, sfuggito al suo ferreo controllo, puntava proprio verso il piccolo bicolore

S:" ..basta Katsuki...basta..."

Le parole vennero fuori senza che lui nemmeno se ne accorgesse mentre le mani iniziavano a tremare e lo stringevano ancora di più

S:" i-io non posso..."

Si ricordò le infinite notti passate da solo a tremare ,per la paura, nella sua stanza

S:" ..i-io..non voglio..."

Si ricordò la schiena di tutti i suoi familiari che, uno ad uno, si girava verso di lui mentre lo sguardo di Endevor non lo mollava un attimo

S:"...t-ti prego...basta..."

Si ricordò di sua madre, con quella teiera in mano, che cercava di cancellare l'eresia del suo lato sinistro

S:" ...non posso farlo..."

Si ricordò quella scossa dai singhiozzi, di Fuyumi, quando correva in bagno a vomitare ciò che aveva mangiato

S:"... n-non... n-non piangere.. i-io..."

Si ricordò quella di Natsuo, enorme ed inavvicinabile, mentre usciva alle 17 tutti i giorni... nell'orario esatto in cui Endevor cominciava ad allenarlo

S:" .. i-io non posso...."

E poi come un flash...come un piccolo spiraglio proprio lì, in mezzo alle frustate continue, gli venne in mente il suono del suo cellulare ogni volta che Katsuki gli inviava un messaggio

S:"...non posso..."

Lo scontro....la cena...quei biscotti posati sulla scrivania...quegli occhi pieni di fuoco

S:" ...shhhhh...sono qui..."

Le mani si strinsero ancora, iniziando ad accarezzargli la spina dorsale, e Shouto si accoccolò a lui mentre i singhiozzi diminuivano

S:"...sono qui..."

Un piccolo bacio venne posato sul collo del biondo, ad occhi chiusi, ed il cuore sembrò impazzirgli nel petto

S:"..e...e non è colpa tua...."

Un'altro bacio, a sfioro, sulla parte bassa della guancia...proprio dove la giugulare pulsava più forte

S:" non è colpa mia...."

Le mani che salirono, sulle guance bagnate, ed i loro nasi che si sfiorarono

S:" i-io...io non posso perderti..."

Il viso che si inclina appena a destra, mentre il pollice fa leva sul mento, e Shouto resta con gli occhi chiusi sfiorando le sue labbra con le proprie

S:"...io...non voglio perderti..."

E le loro mani si intrecciarono, così come le loro lingue, mentre trovavano nell'altro....

... qualcosa per cui lottare ancora.....


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