I:"vado a prendere il cambio e torno ok?"

Izuku si richiuse la porta dietro alle spalle, controllando che sua madre non fosse in casa, per poi lasciarsi scivolare lungo il legno scuro tenendosi una mano stretta sul petto

"Gli ho detto che lo amo..."

Le guance sembravano bruciare sotto la pelle arrossata dal freddo e dall'imbarazzo mentre, sorridendo, si sfiorava le labbra con l'indice

"Gli ho detto che lo amo e lui... l-lui mi ha risposto che gli piaccio...i-io...io gli piaccio..."

Le mani si posarono sulle guance bollenti e l'indice continuò a sfiorare il labbro inferiore delicatamente

Quello che stava succedendo alla sua vita... l'incontro con Natsuo...il loro parlare...i loro appuntamenti...quello che avevano fatto quella stessa mattina....

Era tutto assurdo...

Talmente assurdo per chi come lui era al massimo abituato a delle briciole che il cuore non ne voleva sapere di calmarsi nel petto...

Era stata un'eterna lotta...

Tutta la sua vita era stata un susseguirsi di calci presi in faccia...metaforici e letterali...

Tutta la sua vita era stata scandita da abbandono ed umiliazione....

Ed ora?

Ora aveva Natsuo che lo aspettava fuori dalla porta...

Ora aveva Natsuo che lo portava fuori, che gli teneva la mano, che lo faceva sentire desiderato, voluto ...e non solo un errore vivente di cui vergognarsi o da spingere via...

Natsuo lo baciava...parlava con lui...lo stringeva a sé...lo faceva sentire come se nulla al mondo lo potesse più toccare...come se nessuno, al mondo, potesse più fargli del male...

Izuku sfilò il cellulare dalla tasca, mentre si rialzava in piedi, e sorridendo collegò la musica allo stereo Bluetooth della sua stanza facendo partire le loro canzoni...

"Le nostre canzoni...."

Izuku sorrise e si incamminò verso la cameretta pensando a cosa potesse fare lui per renderlo felice....

Gli sarebbe piaciuto vederlo sorridere ancora...gli sarebbe piaciuto poterlo stringere ancora...

Il cuore gli fece un tonfo nel petto, al ricordo del corpo nudo del maggiore, ed Izuku aprì la porta della stanza con le guance più rosse di prima...

E se lo avesse chiamato in casa?

Sua madre era al lavoro...non sarebbe rientrata prima di sera...

Il letto, con la coperta di All Might, gli sembrò improvvisamente troppo infantile...

Come avrebbe potuto chiamare Natsuo in quella stanza?

Come avrebbe potuto esprimergli i suoi sentimenti circondato da action figure e fumetti?

I capelli verdi si mossero velocemente, scuotendo la testa, ed un sospiro uscì dalle sue labbra guardandosi intorno...

Era solo un bambino...

Ecco cosa avrebbe potuto pensare il suo ragazzo entrando lì dentro....

Libri... figurine...poster....

Quaderni su quaderni che parlavano sempre e solo di eroi se non di scuola..

Il letto...le tende...i muri...

Tutto parlava di lui e di quell'assurda ossessione per qualcosa che lui non avrebbe mai potuto essere...

"Devo.... d-devo cambiare qualcosa..."

Gli occhi verdi sondarono ancora una volta la cameretta mentre, dentro di sé, la consapevolezza di voler cambiare qualcosa si faceva sempre più largo...

Doveva crescere...

Doveva abbandonare quel sogno assurdo di diventare un eroe e magari ripiegare su qualcosa di più umano e realizzabile

Medicina? Una scuola di polizia? Psicologia?

Anche in questo modo avrebbe potuto aiutare le persone no?

E magari se si fosse mostrato più adulto anche sua madre si sarebbe fidata maggiormente di lui...

"...mamma..."

Un sospiro uscì dalle labbra del verdino nel ricordarsi quante notti l'aveva sentita piangere dopo che suo padre li aveva abbandonati

"Devo dimostrare che mi posso prendere cura di lei...devo dimostrare di essere... d-di essere un uomo..."

Le ultime note di "Loneliest" risuonarono nelle stanza ed Izuku sorrise avvicinandosi alla scrivania

"E questo?"

Gli occhi verdi si socchiusero e la testa si piegò di lato mentre con la punta di pollice ed indice afferrava lo stelo di un piccolo fiore

"..l'ha lasciato la mamma?"

Izuku guardò i petali delicati e vi passò un dito sopra a sfiorarli

Non era difficile che Inko lasciasse qualche regalino per lui quando faceva tardi al lavoro....

Ma perché un fiore?

Di solito erano delle figurine...un nuovo poster... qualcosa che gli facesse capire che anche se era speciale, e non un quirkless, poteva farcela a realizzare ogni suo sogno...

Il piccolo fiore cominciò a vorticare tra le sue dita , che lo lasciavano scorrere a destra e sinistra per far danzare i petali, ed Izuku lo posò di nuovo sulla scrivania decidendosi ad aprire l'armadio per prendere la sua roba...

E quando uscì fuori, per tornare da Natsuo, lo lasciò ancora lì....in un piccolo bicchiere d'acqua....

Un piccolo fiore che esprimeva tutto l'amore di sua madre...

Un piccolo fiore blu...che sua madre non aveva mai toccato...

(I fiori sono i "non ti scordar di me)

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