<<Grazie, sto meglio. Scusami, ti ho bagnato la tenuta.>> mormorai indicando la giacca dove si stagliava un'enorme macchia bagnata. Lui ridacchiò e scosse la testa.
<<Tutto a posto, è solo acqua. Sicura di star bene?>>
<<Sì certo, non preoccuparti. Voglio che i miei genitori restino al sicuro dopotutto, non posso far correre loro rischi del genere.>> Rimasi un attimo in silenzio, accorgendomi solo dopo di essere ancora abbracciata a lui e allontanandomi di scatto. Taras rise nuovamente, stavolta alla mia reazione, e si girò tornando verso l'ingresso, magari per lasciarmi qualche momento di privacy e schiarirmi le idee.
<<Vado a vedere se il Re ha bisogno di una mano con gli altri, tu cerca di riposarti ok?>>
<<Ok. Grazie ancora.>> Mi fece l'occhiolino e si chiuse la porta alle spalle. Aspettai qualche altro secondo in piedi, vicino alla finestra, mentre il suo passo leggero svaniva nel nulla. Poi decisi finalmente di andare in bagno per vedere in che stato fossi, tanto valeva approfittarne. Non l'avessi mai fatto: mi venne quasi un infarto quando mi guardai allo specchio. Avevo ciocche fuori posto ovunque, la faccia imbrattata di terra e sporcizia e gli occhi rossi di pianto. Ora capisco perché tutti quanti mi avevano rivolto sguardi diffidenti, sembravo una psicopatica. Mi vergognai pensando di essermi presentata in quello stato ai Sovrani, di una bellezza abbagliante, e velocemente mi lavai il viso, le mani e le braccia, anch'esse coperte da terra e sudore. Dopo aver constatato di avere un aspetto decente tornai in camera, giusto in tempo per sentire qualcuno bussare alla porta ed entrare.
<<Sono io.>> disse una voce che ben conoscevo. Mi sedetti sul letto mentre Galvorn si chiudeva la porta alle spalle. Mi raggiunse lanciando lo zaino che si portava ancora dietro, e lo presi al volo controllando velocemente che non mancasse niente. Sospirai sollevata e rivolsi la mia attenzione al moro, ancora in piedi di fronte a me.
<<Vuoi sederti?>> chiesi indicando il materasso libero.
<<No, ero venuto solo per riportarti le tue cose.>> rispose lui. Aspettai che se ne andasse, ma non mosse un muscolo e rimase a guardarmi, con espressione concentrata sul viso.
<<Devi dirmi altro?>> chiesi dopo qualche minuto di inquietante silenzio. Annuì e si avvicinò di qualche passo al mio letto.
<<Voglio avvisarti di una cosa: solo perché sei riuscita a convincere i Sovrani della tua onestà non vuol dire che tutti gli altri ti credano. Non si fidano degli umani, e cercheranno di ostacolare la tua permanenza qui o costringerti ad andartene.>>
<<Ma non è contro la parola del Re questo?>> gli feci notare con una punta di preoccupazione. Lui fece spallucce.
<<Faranno in modo che sembri una tua decisione, così da non essere coinvolti.>> 'Davvero fantastico.' pensai subito con sarcasmo.
<<E tu invece? Ti fidi di me?>> domandai in tono scettico. Mi fissò pensieroso prima di rispondere.
<<Mi fido di ciò che dice il Re, e se lui ti crede allora ti credo anch'io.>>
<<Quindi è un no.>> Galvorn sbuffò e trattenni a stento una risatina. <<Ad ogni modo, i tuoi amichetti mi avevano fatto capire abbastanza chiaramente di non stargli simpatica. Non preoccuparti, so cavarmela da sola.>>
<<Non sto scherzando Lexy.>> ribatté lui con sguardo serio. Avvertii un brivido percorrermi la schiena quando pronunciò il mio nome, ma cercai di non darlo a vedere.
<<Neanche io Galvorn, posso tenergli testa se voglio. Non sono una sprovveduta.>>
<<Però ti sei fatta catturare subito da me.>> ghignò. Fui io a sbuffare questa volta.
STAI LEGGENDO
My Life Now
AdventureEsistono creature fantastiche? Certo, sono dappertutto anche se non riusciamo a vederle. Forse perché non vi crediamo abbastanza. Per Lexy invece è facile come respirare, ma non si aspetterebbe mai di trovarsene uno davanti nel bel mezzo di una fore...