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Fuori era ancora buio quando un bussare insistente alla porta mi svegliò di soprassalto. Rischiai di schiantarmi giù dal letto, ma mi salvai all'ultimo momento aggrappandomi alla testiera in legno. Mi alzai col cuore che batteva ancora all'impazzata, chiedendomi chi diavolo fosse a bussare facendo tutto quel baccano. Aprii la porta ritrovandomi davanti Galvorn con la solita espressione seria, che ovviamente entrò appena mi feci da parte. Ero ancora troppo addormentata per capire cosa stessi facendo o anche solo per emettere mezza parola. Forse era solo un brutto sogno e mi sarei svegliata tra poco. 

<<Vestiti, andiamo ad allenarci.>> disse fermandosi davanti al tavolino circolare e sedendosi sulla sedia. Lo fissai inebetita non sapendo cosa fare o rispondere. Doveva per forze essere un incubo. Nessuno sano di mente avrebbe preso sul serio quella frase.

<<Allora? Ti sono cresciute le radici?>> domandò con tono brusco scrutando la mia faccia mezza addormentata. Scossi la testa tentando di tornare alla realtà e mi passai una mano sugli occhi, strofinandoli.

<<Sto ancora sognando?>> mi uscì dalla bocca senza che potessi bloccarlo. Lui mi guardò tra il sorpreso e l'irritato e si alzò avvicinandosi a me e pizzicandomi una guancia. Feci un salto di almeno mezzo metro e mi allontanai massaggiandomi la parte dolorante e guardandolo storto.

<<Ora ci credi?>> ghignò lui.

<<Sì. Credo proprio di trovarmi in un incubo.>> mormorai passando una mano tra i capelli scompigliati. Dovevo avere un aspetto davvero trasandato. Lui sbuffò e si risedette al tavolo, incrociando impaziente le braccia al petto.

<<Muoviti e vestiti.>>

<<Perché?>> domandai, facendogli alzare gli occhi al cielo.

<<Dobbiamo andare ad allenarci, te l'ho già detto.>> Spalancai gli occhi a quelle parole.

<<Ma che- No, non dobbiamo! Il Re ha detto che avrei dovuto farlo di sera, quando il campo è completamente vuoto!>>

<<Quello riguarda un allenamento specifico, giusto? Hai chiesto ai Sovrani se potevi imparare a combattere ed è ciò che t'insegnerò... appena avrai concluso gli allenamenti di base.>> Il suo sorriso compiaciuto non annunciava nulla di buono.

<<Allenamenti di base? Cioè?>>

<<Cioè tutto ciò che non sei capace di fare e che sta appunto alla base del combattimento. Non crederai mica di poter imparare a scoccare una freccia prima di saper fare un giro di campo  almeno sette volte, vero?>> 'In realtà era quello che avevo pensato.' dissi mentalmente. Qualcosa mi diceva che non sarebbe stato per niente bello come la dipingeva lui. <<Perciò smettila di farmi ripetere sempre le stesse cose e vatti a dare un aspetto più decente.>> Sbuffai e mi chiusi la porta del bagno alle spalle. Mi lavai, ancora mezza intontita, e quando tornai in camera la trovai vuota. Forse aveva deciso di darmi almeno un po' di privacy per cambiarmi. Nonostante questo continuavo a non sopportare il fatto che mi avesse buttata giù dal letto mentre ancora fuori il cielo era scuro. Misi gli stessi vestiti del giorno prima e riaprii la porta, trovando Galvorn poggiato al muro davanti a me.

<<Finito?>> chiese impaziente. Sbuffai nuovamente e chiusi la porta con uno scatto secco.

<<Giusto per capire, perché hai deciso di svegliarmi a quest'ora?>> Adesso che ci pensavo non sapevo neanche che ore fossero.

<<Perché, come dovresti sapere, ho altro da fare durante il resto della giornata.>> rispose lui incamminandosi verso l'ascensore con me al seguito <<Quindi abituati ad essere pronta per le cinque e mezzo del mattino.>>

My Life NowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora