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Non me l'ero presa in realtà, semplicemente volevo sentirlo ridere, come faceva solo quando eravamo insieme. Mi incantava ogni volta come la sua voce potesse uscire così calda e soave quando lo faceva.

<<Mi piacerebbe averti solo per me.>> mi lasciai sfuggire sovrappensiero. Mi tappai subito la bocca, ma ormai il danno era fatto. La sua espressione si fece stupita e poi assunse un'aria indecifrabile. Dopo qualche attimo di silenzio però tornò a sorridere, anche se era un sorriso tirato. Non mi aspettavo certo quella reazione ad essere sincera, pensavo mi avrebbe preso in giro e sarebbe di nuovo scoppiato a ridere. Non di certo si sarebbe congelato sul posto.

<<Lexy,>> mi richiamò portandomi alla realtà <<nonostante mi piaccia starti così vicino inizio a sentire le gambe intorpidite. Non è che potresti...>> ed indicò con un dito i rampicanti sotto di noi. Arrossii leggermente e mi concentrai per toglierli dalle nostre gambe, riuscendoci in pochi secondi. Speravo che con le lezioni di Taras non sarebbero più capitate cose del genere. Ora che ci pensavo, ancora non lo avevo detto al moro, che si apprestava a scendere dai rami. A quanto pareva la nostra piccola escursione segreta era finita. Mi rattristai perché sarei voluta rimanere lì ancora un po', a fissare la luna e quel manto stellato che tanto adoravo, ma avevo l'impressione che poi sarei dovuta tornare da sola in camera, e sinceramente senza le sue braccia calde a circondarmi faceva anche molto freddo lassù. In silenzio lo seguii, aumentando l'andatura rispetto all'andata e ritrovandoci così sul ramo su cui mi ero lanciata all'inizio. Guardai per un secondo il vuoto che mi distanziava dalla finestra, e mi preparai a saltare quando mi sentii abbracciare da dietro. Bloccata con la schiena contro il suo petto, non potei far altro che avvertire il suo respiro tranquillo sopra la testa e stringere a mia volta le mani sulle sue, poggiate sul mio stomaco a palmi aperti.

<<Sei fredda.>> mormorò dopo un po' di tempo, immersi nel silenzio rotto solo dai grilli e il frusciare delle foglie.

<<Sai com'è, di certo non batte il sole a quest'ora.>> risposi scherzosamente, ma sentendolo solo sorridere contro i miei capelli. Improvvisamente mi prese tra le braccia, stile principessa, e senza aspettare oltre saltò raggiungendo la finestra in un batter d'occhio. Rimasi con gli occhi spalancati anche dopo che fummo entrati nella stanza, e mi ebbe poggiato coi piedi per terra. 'Ok, non te lo aspettavi ma smettila di fare quella faccia da pesce lesso!' disse la mia vocina, in un rimprovero che mi fece tornare con la mente alla realtà. Gli lanciai un'occhiataccia ma ero ancora imprigionata tra le sue braccia, senza riuscire a vedere propriamente il suo viso. Si chinò e mise due dita sotto il mio mento, facendomelo alzare di più per incontrare finalmente le sue splendide iridi, simili a scintillanti pietre preziose, e mi tenne incatenate ad esse per quella che parve un'eternità. Le usava per scrutare dentro di me, per capire se gli stessi nascondendo qualcosa. Eppure non era così, o almeno non su argomenti che riguardassero lui. Tutto ciò che provavo glielo avevo detto. No, aspetta, mi sbagliavo. C'era ancora quel calore nel mio petto che mi faceva pensare che in realtà non era così, che c'era qualcosa ancora nascosto da dire. Cosa che avrei fatto, se solo avessi saputo cosa fosse. Mi lasciò andare il mento per posare le dita sulla mia guancia, facendole correre su di essa quasi senza toccarmi. Mi fece rabbrividire senza che riuscissi a controllare il tremore, e le sue labbra si stirarono in un piccolo sorriso.

<<Potrei tenerti al caldo anche stanotte, se vuoi.>> mormorò con tono dolce, ipnotizzandomi col movimento delle sue labbra. Annuii debolmente avendo capito solo per metà la sua proposta, e facendo di conseguenza allargare il sorriso sulle sue labbra. Mi portò sul letto e ci stendemmo uno accanto all'altro sul morbido materasso, passando il resto della serata a parlare. Non ricordo esattamente come e quando mi addormentai, so solo che ad un tratto le palpebre si fecero più pesanti e le mie braccia di mossero automaticamente per circondare il torso dell'Elfo, e sentire più intensamente il calore che esso emanava. L'ultimo pensiero che ebbi tuttavia fu sul suo strano comportamento dopo la mia frase sulla cima dell'albero, ed un dubbio mi si insinuò nella mente prima che avessi il tempo di fermarlo.

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