Dovevo essere sincera, mi ero aspettata di ritrovarmi agonizzante per terra dalla terza sera di allenamenti con Galvorn, invece la situazione era delle migliori. E non perché, in qualche modo, il nostro secondo (ed anche terzo se proprio vogliamo dirlo) bacio l'aveva ammorbidito un po' nei miei confronti, ma anche per il fatto che si stava rivelando tutto molto divertente. Mi era sempre piaciuto imparare cose nuove, ma questo era ancora meglio di quanto immaginassi! Ok, la sera tornavo tardi in stanza con i calli alle dita, e la mattina dopo era un miracolo anche riuscire ad aprire gli occhi, ma ogni volta che mi rivedevo con lui a fine giornata tutto il dolore sembrava sparire nel nulla. Ovviamente non mancavano i momenti, molti in realtà, in cui ci saremmo saltati alla gola piuttosto che dare ragione all'altro, però avevo imparato un metodo infallibile per evitare ciò: chiudevo gli occhi, contavo fino a dieci e subito dopo buttavo fuori tutto il fiato che avevo, insieme alle preoccupazione e le cavolate per cui litigavamo. Galvorn invece preferiva borbottare sottovoce per parecchi minuti, e la cosa non faceva altro che farmi ridacchiare, aumentando così il suo malumore. C'era solo un problema: i baci passionali erano stati i primi e ultimi tra noi, e anche se non mancavano le occasioni in cui ci ritrovavamo a meno di dieci centimetri di distanza l'uno dall'altra, i suoi erano baci casti e timorosi. Sembrava quasi si trovasse forzato a farlo. Così anch'io pian piano avevo smesso di cercare di avvicinarmi troppo, non volevo che si vedesse costretto a fare qualcosa che non gli piaceva solo per soddisfare un mio capriccio. Era triste pensarla così, ma non riuscivo a trovare una spiegazione migliore. Come avrei dovuto interpretare le sue occhiate sorprese ed il suo irrigidimento totale, quando mi avvicinavo di più, se non come un segno che avrebbe preferito essere da tutt'altra parte che con me? Oddio, e se avesse già qualcuno che gli piaceva, e io fossi la povera illusa che si era creata una storia romantica peggio di Twilight? Ma questo andava del tutto contro il fatto che mi avesse baciata per primo quel giorno nella mia stanza. 'Dio che mal di testa!' pensai buttandomi a peso morto sul letto, dopo un'altra intensa serata di allenamento. Erano già passati quindici giorni, mi sembrava ieri di aver preso per la prima volta quell'arco malandato in mano. Con lentezza mi rialzai dal letto e trascinai verso il bagno, dove mi aspettava una vasca piena di acqua bollente. Il fatto che io e il moro andassimo leggermente più d'accordo mi rendeva felice, ma se aveva portato anche a quel suo allontanamento da me avrei voluto che continuasse a non sopportarmi. M'immersi nell'acqua, rischiando di ustionarmi, e tirai un sospiro di sollievo sentendo i muscoli rilassarsi. Chiusi gli occhi e la mia mente tornò di nuovo a quei pensieri che mi tormentavano da ormai sei giorni. Più o meno il lasso di tempo nel quale Galvorn era cambiato. Forse stavo diventando troppo paranoica. Avrei voluto già iniziare le lezioni private con Taras, sarebbe stato una bella pausa mentale. Mi aveva detto che il Generale gli aveva affidato altri compiti per metterlo in riga e "farlo sentire un soldato degno di tale nome", lo aveva citato, facendomi ridere. Perciò al momento non ero ancora capace di controllare facilmente i miei poteri ed evitare che sfuggissero al mio controllo. In effetti era da parecchio che non li usavo, e mi chiesi stupidamente se li avessi ancora. Davvero assurdo, vi avevo convissuto per più di vent'anni senza che accadesse niente, e ora avevo paura di ferire qualcuno. D'altro canto, anche la Regina aveva detto che, stando in questo luogo, doveva essersi risvegliato ed incrementato rispetto a quand'ero più piccola. M'immersi completamente e rimasi sott'acqua finché non ebbi più fiato, poi uscii dalla vasca avvolgendomi nel solito enorme asciugamano e facendo scorrere via l'acqua sporca. Mi misi davanti allo specchio, pronta per la solita routine di districa/asciuga/evita di sembrare una balla di fieno. Per fortuna qualche tempo prima avevo chiesto qualche consiglio a Calime riguardo la mia cura personale, e mi aveva spiegato qualche buon trucco per avere un aspetto decente senza ricorrere per forza al phon. Santa donna! Ero in condizioni fisiche ottimali solo grazie a lei. Una volta asciutta e col pigiama addosso, tornai a stendermi sul letto per un po' di meritato riposo. Neanche cinque minuti dopo sentii bussare insistentemente alla porta. Chi poteva essere a quell'ora tarda? Andai ad aprire incuriosita, trovandomi Noah davanti col fiato corto ed un'aria parecchio inquietata. Lo lasciai entrare e si andò subito a sedere sulla sedia vicino al tavolo (l'altra la usavo più che altro per poggiarvi sopra i vestiti usati di recente), cercando di riprendere fiato. Come faceva ad avere un aspetto così trasandato alle dieci di sera?
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My Life Now
AdventureEsistono creature fantastiche? Certo, sono dappertutto anche se non riusciamo a vederle. Forse perché non vi crediamo abbastanza. Per Lexy invece è facile come respirare, ma non si aspetterebbe mai di trovarsene uno davanti nel bel mezzo di una fore...