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Chiusi gli occhi e mi poggiai contro il suo petto, sentendo la distanza creatasi tra noi scomparire del tutto. Mi sarebbe piaciuto restare in quel modo per sempre, dimenticarmi di tutti i problemi, di tutte le persone, di tutto in generale per dare spazio a quel noi che si era appena formato. Esserci confessati reciprocamente quel che provavamo era un enorme passo avanti, soprattutto per persone testarde quali eravamo. Purtroppo quel bellissimo abbraccio s'interruppe troppo velocemente, e mi ritrovai da sola a guardare la schiena del moro mentre si dirigeva verso il limite del campo, per recuperare la freccia. Come sempre non mi aveva ascoltata. Nonostante questo sorrisi, mantenendo gli occhi fissi su di lui. Era anche per questo che mi piaceva, quel suo carattere autoritario e spesso burbero mi incuriosiva e faceva desiderare di conoscerlo meglio. 'Ho appena ammesso ad alta voce che mi piace.' pensai in un secondo momento, sfiorandomi le labbra con le dita. E quella nostra reciproca confessione era stata suggellata con un bacio pieno di sentimenti, quello che dentro di me avevo aspettato di ricevere da sempre. Avevo appena conosciuto un nuovo lato di Galvorn, uno insicuro ma pieno di desiderio, e di voglia di capire cosa gli stesse succedendo dentro. Sarei stata in grado di spiegarglielo?

Mi riaccompagnò alla Grande Quercia dopo aver messo tutto apposto, ma questa volta mi tenne compagnia finché non raggiungemmo la porta della camera.

<<Quindi era per questo che mi sei stato lontano nell'ultima settimana?>> domandai a bruciapelo. Era una cosa che, nonostante avessi provato più volte a capire, non avevo afferrato. Insomma, se una persona ti piace dovresti voler passare il tempo con lei, non il contrario. Si fermò davanti alla soglia, mentre io invece entravo dentro raggiungendo la base del letto, poi sospirò e vi si poggiò contro con una spalla.

<<Anche per questo, ma è più complicato.>>

<<Lo è da solo o sei tu che lo rendi complicato?>> Questa volta sbuffò alzando gli occhi al cielo, e mi venne da ridere. Solo poche ore fa mi aveva detto di non farlo perché non lo sopportava, e ora lo faceva lui stesso. Aveva davvero una doppia personalità.

<<Qui sei tu quella con i ragionamenti più contorti.>> mi fece notare, e in effetti non sbagliava di molto.

<<Io? Vogliamo parlare di quando ti sei creato un bacio inesistente tra me e Taras, solo per delle parole gentili?>>

<<Non me lo ricordare.>> disse serrando la mascella ed entrando nella stanza, chiudendo la porta con uno scatto. Si avvicinò velocemente per prendermi dalla vita e attirarmi contro di sé, lasciando pochi centimetri tra i nostri visi. Questa sua mania di tenermi costantemente vicino non riuscivo ad interpretarla altro che come gelosia. Ma di cosa esattamente, non lo capivo ancora. Misi le mani sul suo petto, stringendo il tessuto leggero della maglia da combattimento. Come faceva a non morire di freddo nella foresta con solo quel coso addosso? Io, anche se era ancora agosto, a quell'ora ero stratificata peggio di una cipolla, e mi sentivo lo stesso infreddolita! Incatenò i suoi occhi ai miei, facendomi accelerare il respiro quando spostò una mano lungo il collo per arrivare al mento e, successivamente, sfiorare il labbro inferiore col pollice.

<<Quella volta mi sono comportato da idiota.>> mormorò come sovrappensiero.

<<Solo quella volta?>> chiesi divertita. Non era facile che ammettesse di aver sbagliato, per questo quando lo faceva sapevo che le sue parole erano vere e sincere.

<<Non provocarmi piccoletta.>> ribatté <<Ti ho già chiesto scusa e non lo rifarò.>>

<<L'hai appena fatto.>> gli feci notare. Mi morsi un labbro, trattenendo una risata alla sua faccia infastidita, ma sentii il suo pollice tirarmelo delicatamente per liberarlo da quella presa.

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