Mi voltai a guardarlo con occhi spalancati.
<<Io? Da sola?? E tu?>> dissi con voce alta e leggermente stridula.
<<Sei tu quella che vuole incontrarlo, non io.>>
<<Ma...>> mormorai spaventata. Ok, una cosa era arrampicarsi con qualcuno pronto a prenderti al volo, un'altra era farlo per conto tuo. Lo guardai negli occhi, sperando di fargli cambiare idea, ma il suo sguardo impassibile mi fece rinunciare velocemente. Sospirai rassegnata e tornai a concentrarmi sulla pianta di fronte a me. Non era grossa quanto quella appena scalata e neanche tanto alta, perciò sarebbe dovuto essere più facile. Mi avvicinai titubante alla corteccia e vi passai una mano sopra. Mi sembrava quasi di sentire la vita scorrere dentro di essa. Era strano ed incredibile assieme. Presi due brevi respiri e, senza più preoccuparmi della presenza del moro, iniziai a scalare la pianta. Dopo qualche secondo riuscii a staccarmi dal terreno e cominciai a fare affidamento sul mio sesto senso per trovare gli appigli giusti. Sfruttai i tagli sul tronco e in poco tempo raggiunsi la metà della pianta. Fui quasi tentata di guardare giù per vedere la faccia di Galvorn, ma se lo avessi fatto probabilmente mi sarei fatta prendere dalla paura di cadere. Ripresi a salire ed ero quasi arrivata in cima quando una delle mani scivolò dall'appiglio a cui ero appesa. Per un attimo pensai che sarei caduta rompendomi tutte le ossa, ma le dita scivolarono di poco per poi tornare a stringere un ramo, piccolo ma resistente. Sembrava essere appena spuntato dal tronco, in tempo per salvarmi. Lo fissai per un secondo intero, sorpresa, poi scossi la testa per quel pensiero stupido e ricominciai a salire, finché non raggiunsi i rami a tre metri sopra la mia testa. Mi issai sfruttando i muscoli di braccia e gambe, e una volta superati anche quelli mi ritrovai seduta sulla pedana di legno. Con un sospiro soddisfatto lanciai un'occhiata giù, dove Galvorn mi guardava in maniera indecifrabile. Il rametto che mi aveva salvato la vita era ancora lì, ben piantato nel tronco. Forse non l'avevo visto e me n'ero accorta solo quando vi avevo poggiato la mano sopra. Gli sorrisi soddisfatta e mi voltai, giusto in tempo per sentire una voce alle mie spalle.
<<Che ci fa un'umana nel MIO accampamento?>> tuonò la voce. Apparteneva ad un Elfo alto e robusto, con occhi piccoli e barba e baffi che ricoprivano quasi interamente il resto della faccia. La barba gli arrivava fino alla cinta ed era grigio scuro, così come i capelli che portava legati in una coda arruffata. Se non fosse stato per le orecchie a punta, graffiate e dalla pelle macchiata, lo avrei preso per un vichingo più che per un Elfo. Non ne avevo mai visto uno che mostrava, così chiaramente, i segni dell'età avanzata. Scattai in piedi al suo tono arrabbiato e strinsi le mani a pugno lungo i fianchi.
<<Salve Signore... ehm, mi dispiace disturbarla, ma sono qui per una persona.>> spiegai con voce leggermente tremante. Quell'uomo aveva uno sguardo duro, uno di quelli che hanno i soldati dopo aver combattuto numerose guerre e visto le cose più brutte che si potessero immaginare. Un po' di dispiacere prese il posto della paura che mi aveva messo a prima vista. I suoi occhi mi scrutarono, ora più interessati che arrabbiati.
<<Mmh, mi sembra di averti già vista da qualche parte...>> mormorò grattandosi la lunga barba <<Chi cerchi esattamente?>>
<<Taras, Signore.>> risposi, cercando di non sembrare troppo stupita dalla sua ignoranza sulla mia esistenza. Davvero non sapeva chi fossi, o meglio, come mi chiamassero lì? Mi stava già più simpatico.
<<Ah, quel rametto d'albero? Dev'essere là dentro a preparare qualche strano miscuglio di erba e chissà cosa. Sempre a perder tempo.>> borbottò un po' scontento. Forse non gli andava molto a genio che uno dei suoi soldati fosse diventato medico anziché combattente. Trattenni una risata e gli rivolsi invece un sorriso gentile.
STAI LEGGENDO
My Life Now
AdventureEsistono creature fantastiche? Certo, sono dappertutto anche se non riusciamo a vederle. Forse perché non vi crediamo abbastanza. Per Lexy invece è facile come respirare, ma non si aspetterebbe mai di trovarsene uno davanti nel bel mezzo di una fore...