44°

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La sua mano sinistra teneva ancora il mio polso, ma senza stringere forte, e sentii un brivido attraversarmi l'intero corpo quando l'altra mano si posò leggera sul mio fianco. Con la punta dell'indice disegnò la circonferenza del livido, sfiorandolo senza toccarlo e senza farmi male.

<<Fa ancora male?>> sussurrò a pochi centimetri dal mio viso. Riuscivo a sentire il suo fiato sul mio volto, e chissà perché la cosa mi piaceva un sacco. Come già detto, non sono il tipo di persona a cui piacciono questi contatti così ravvicinati, ma quando stavo con Galvorn stranamente era l'esatto opposto.

<<N-no, non proprio.>> risposi balbettando. Ottimo, ci mancava solo questo. Lui sorrise di nuovo, facendo aumentare ancora di più il battito del mio cuore e diminuire la distanza tra i nostri corpi.

<<Bene.>> e senza dire altro posò le sue labbra sulle mie. Sentii una dolce morbidezza a quel contatto, che in un secondo mi portò a chiudere gli occhi e ricambiare il bacio. Era delicato, quasi come se fosse insicuro su cosa stesse facendo. Pian piano la pressione sulla mia bocca aumentò, diventando un bacio più deciso, ma che conservava la sua dolcezza attraverso il solo uso delle labbra. Avvertivo le sue muoversi lentamente contro le mie, quasi assaporandole, e le imitavo aumentando di poco la pressione. La leggera barba che gli era ricresciuta in quei giorni mi pizzicò la pelle in maniera bellissima. Le sue mani si poggiarono piano sui miei fianchi scoperti, evitando il livido e lasciandomi così la possibilità di poggiare le mie, anzi solamente quella sana, al lato del suo collo. Lo sentii rabbrividire sotto il mio tocco e non potei evitare di sorriderne mentalmente. Dopo quelle che parvero ore, mentre in realtà erano stati pochi secondi, ci staccammo riaprendo lentamente gli occhi. Non so i miei come potessero essere, ma i suoi scintillavano come un cielo notturno pieno di mille stelle luminose. Neanche mi ero accorta di essere quasi completamente attaccata al suo corpo, e avevo il fiato corto. In compenso ero certa di essere diventata dello stesso colore del taglio sulla mia mano.

<<Bene.>> sussurrai a mia volta, sorridendo subito dopo e contagiandolo. Dio, come faceva ad avere un sorriso così bello?? Lentamente le sue mani si staccarono da me ed il suo corpo si allontanò, lasciandomi un senso di vuoto tutt'intorno. Fui tentata di portare le braccia intorno al busto per proteggermi dall'improvviso freddo che avvertivo, ma il livido me lo impediva.

<<Beh, ehm...>> iniziò a parlare, strofinandosi dietro al collo. Sembrava parecchio in imbarazzo, e non lo capivo dato che era stato lui il primo a cominciare. <<Sarà meglio che vada, il mio allenamento col Generale comincia tra pochi minuti.>>

<<Certo, sì.>> mormorai triste. Pensare che mi avesse appena baciato per poi scappare via mi faceva male. Lui sembrò capirlo e mi si avvicinò di nuovo, lasciandomi questa volta un bacio sulla fronte.

<<Tranquilla, ci rivediamo domani. Vedi di non tentare qualche altra cavolata mentre non ci sono.>> Annuii con un piccolo sorriso, e lo guardai mentre usciva dalla mia stanza senza guardarsi indietro. Una volta sola mi lasciai andare sul letto, sdraiandomi con la mia solita grazia e facendo cadere il barattolino della crema. Poteva anche restare per terra, avevo altro per la testa. La realizzazione di quel che era appena accaduto mi colpì in quel momento. Galvorn mi aveva baciata. Ed io avevo appena baciato Galvorn! GALVORN!! Perché mi sembrava la cosa più assurda e al tempo stesso bellissima che potesse succedere?? La mia mente continuava a pensarci come se fosse di vitale importanza capirne il motivo, mentre il mio cuore si crogiolava nelle sensazioni che avevo appena vissuto. Il suo tocco delicato sulla mia pelle, le sue labbra morbide contro le mie, il suo corpo grande e caldo che mi trasmetteva quello stesso calore che adesso mi bruciava dentro. Avrebbe potuto avvolgermi completamente solo con le braccia. L'ennesimo brivido mi percorse la pelle ripensandoci, come se avessi ancora le sue mani su di me. Sentivo la faccia in fiamme, oltre a un sorriso ebete che non aveva intenzione di andarsene dalla mia bocca. Non che cercassi di cambiare la situazione, mi andata più che bene. Non avevo neanche un briciolo di fame nonostante avessi saltato il pranzo, sarei anche potuta rimanere sul quel letto per il resto della giornata. Mi coprii gli occhi e sospirai felice, capendo finalmente perché fosse stato così difficile pensare al moro come un amico. Lui era qualcosa di più, lo era stato fin dal nostro primo incontro nella foresta. Anche se per tutto quel tempo ci eravamo litigati, scontrati o ignorati, una parte di me doveva aver capito che in realtà mi piaceva in quel senso. Mi passai la mano sui capelli annodati e mi rialzai, raccolsi il barattolo da terra e lo rimisi sullo scaffale. Sembrava quasi di trovarmi in un romanzo d'amore, dove la persona che odi alla fine si rivela quella che ami davvero. Scossi la testa mentre mettevo anche il resto dei vestiti a lavare (mi avevano dato tempo prima una piccola cesta da riempire con indumenti sporchi, che veniva svuotata ogni due giorni facendomeli ritrovare puliti e ordinati nei cassetti), e mi vestii col solito completo pantaloncini e maglietta, stando attenta che la crema fosse già stata assorbita, legandomi poi i capelli in una coda alta. Il mio non era amore, decisamente era troppo presto per una cosa del genere. In più ci eravamo solo baciati in modo casto, anche se era stato tremendamente coinvolgente, quindi era inutile iniziare a farsi filmini mentali su tutto ciò. In questi casi il mio motto era: "GODITI L'ATTIMO FINCHÉ PUOI FARLO". Lo so, non è il massimo come slogan e sarebbe potuto sembrare più un'avvertimento che un'incitazione, ma per me era chiaro e conciso. In tutto questo non avevo smesso di sorridere come un'ebete, rischiavo seriamente una paralisi se continuavo in quel modo. Però non potevo farci niente, continuavo a sentire la dolcezza della sua bocca e il suo profumo di muschio avvolgermi e stordirmi i sensi.


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Angolo autrice

Ebbene si, finalmente dopo 44 capitoli si sono baciati!! Non ci speravo più neanche io!  Quanti di voi desideravano accadesse dal 3°? Chiedo scusa per aver pubblicato capitoli così corti e averci messo così tanto, ma volevo che la scena fosse suggestiva come immaginavo. L'intera storia finora è arrivata a più di 100 visualizzazioni, e l'unica cosa che posso fare è ringraziarvi tutti per questo. Non pensavo sarebbe mai accaduto, come già detto io scrivo per il semplice gusto di farlo, se poi piace anche ad altri tanto meglio. Grazie ancora, se avete voglia lasciate una stellina ai capitoli o commentate, sennò fa niente, sopravvivrò. Alla prossima!

-A

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