<<Ottimo, sembro un barboncino afro.>> borbottai cercando di appiattirmi i capelli, ma peggiorando solo la situazione. Rinunciai legandomeli in una coda alta, per poi tornare in camera e prendere un cambio dall'armadio. Stupida umidità.
<<Dai, non è poi tanto male.>> cercò di consolarmi Taras, facendomi voltare con una faccia disperata a quelle parole.
<<Ah no? Dovrò lavarmeli di nuovo, e non sono per niente facili da gestire.>>
<<Lo so bene, devo ricordarti quanto sono lunghi i miei?>> domandò retoricamente indicandoseli.
<<Ma non puoi fare paragoni. Insomma, guardati! Sono leggermente umidi ma restano lo stesse perfetti!>> mi lamentai indicandolo. Era vero, aveva qualche capello fuori posto, ma questi non faceva che conferirgli un aspetto ancora più attraente.
<<Che ci puoi fare, sono nato per essere perfetto.>> disse, passandovi una mano attraverso. Sbuffai divertita e mi andai a buttare sul letto, esausta. Improvvisamente la testa mi faceva male e non riuscivo a tenere gli occhi aperti. Sarà stato perché mi ero svegliata presto quella mattina? Riaprii gli occhi quando sentii il materasso abbassarsi, trovando Taras porgermi il completo di ricambio.
<<Stai bagnando il letto.>>
<<Non m'importa, sono stanca.>> Lo vidi sospirare e alzarsi di nuovo, portandosi le mani alla maglia e iniziando a toglierla. Scattai in piedi e lo fermai, iniziando a sentire le guance riscaldarsi.
<<Che stai facendo?>>
<<Mi spoglio?>> chiese con un sorrisino sulle labbra.
<<Questo lo vedo, ma perché?>>
<<Perché ho già gocciolato a sufficienza nella tua camera, e non mi piace stare con i vestiti bagnati addosso.>>
<<Sarebbe meglio se aspettassi i vestiti asciutti, prima di farlo.>> dissi, cercando di sembrare indifferente ma al tempo stesso autoritaria.
<<Perché?>> Me lo stava davvero chiedendo?
<<Beh.. ehm, ecco...>> mormorai, allontanandomi di qualche passo, pensando ad una scusa valida <<potresti raffreddarti restando a torso nudo.>> La verità era che non sarei riuscita a smettere di guardarlo senza arrossire, una volta toltosi la maglia. Ero certo che quella tenuta nascondesse un bel corpo. Lui fece una smorfia ma annuì.
<<Già, forse hai ragione.>> poi si avvicinò di un paio di passi e continuò, con lo stesso sorrisino di prima sul viso <<Allora sarebbe meglio se ti cambiassi tu.>>
<<Sì, sì giusto, meglio togliermi questi vestiti fradici.>> risposi tra me e me, senza però muovermi di un passo verso il letto, dov'era abbandonato il nuovo cambio. Taras mi si avvicinò di più, senza staccare quegli splendidi occhi chiari, ora con sfumature grigie come il cielo fuori dalla finestra, dai miei.
<<Qualcosa non va?>> chiese con voce bassa e rilassata. Non sapevo come, ma ad un tratto non riuscivo più a muovere un muscolo. I suoi occhi mi trapassavano da parte a parte, incollandomi in quel punto.
<<N-no, tutto bene.>> cercai di dire, ma mi uscii un balbettio che fece ridere il biondo. Arrivò ad un passo da me, alzando il braccio e accarezzando delicatamente la mia guancia con una mano.
<<Anche se sembrerà stupido dire una cosa del genere, penso che tu sia bellissima anche con i capelli racconti e i vestiti bagnati addosso. Ti danno un aspetto intrigante.>> mormorò. A quelle parole sentii le guance avvampare e spostai lo sguardo altrove, non sapendo come interpretare quel complimento. Lo diceva per farmi sentire meglio, o aveva qualche secondo fine? 'E' di Taras che stiamo parlando cavolo, non un qualche maniaco sconosciuto!' esclamò la vocina nella mia testa. Aprii la bocca per replicare, ma le sue dita scivolarono fino al mio mento, alzandolo e facendomi incontrare le sue iridi cristalline. Assomigliavano ad un limpido mare, in cui potevi nuotare senza paura di affogare. Avvertii una mano posarsi delicatamente sulla mia schiena, facendomi avvicinare a lui, e al contempo lo vidi piegare leggermente il viso verso di me. Socchiusi gli occhi per un secondo, poi però dei colpi dalla porta mi fecero sobbalzare e recuperare la percezione della realtà. Mi accorsi solo in quel momento di essere sul punto di baciarlo, così mi scostai e andai velocemente ad aprire, presi i vestiti che la piccola Elfa mi porgeva e con un saluto chiusi la porta. Sentivo il cuore martellarmi nel petto, anche se non era successo niente. Per fortuna. Riportai l'attenzione su Taras, che mi guardava ancora nel punto in cui l'avevo abbandonato con un'espressione indecifrabile.
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My Life Now
AdventureEsistono creature fantastiche? Certo, sono dappertutto anche se non riusciamo a vederle. Forse perché non vi crediamo abbastanza. Per Lexy invece è facile come respirare, ma non si aspetterebbe mai di trovarsene uno davanti nel bel mezzo di una fore...