<<Vai di fretta?>> Una voce inaspettata mi fece saltare per la terza volta come un'idiota. Mi voltai e la mia faccia cambiò così rapidamente in quei tre secondi e mezzo che mi chiesi se mi fossi davvero mossa. Sorrisi felice trovando Galvorn nella mia stanza ad aspettarmi, e subito dopo spalancai gli occhi non appena notai il libricino rovinato che stringeva in mano. Il diario!! Dannazione, dovevo aver dimenticato di rimetterlo nello zainetto quella mattina! Rimasi immobile a fissarlo, non sapendo proprio cosa fare o dire. Spiegargli la situazione era l'idea migliore, ma non sapevo da dove partire e come farmi ascoltare senza le mille paranoie che sicuramente si era già creato. Ma soprattutto, non riuscivo ad aprir bocca sotto quegli occhi scuri e infuocati, di chi avesse davanti il suo nemico mortale e non la ragazza che gli piaceva. Feci un timido passo avanti, abbassando un po' la testa ma senza spostare gli occhi altrove. Lui sembrava congelato davanti il comodino, sopra il quale aveva rovistato senza permesso e trovato il mio piccolo tesoro.
<<Io->> iniziai, ma il suo sguardo si fece ancora più furioso uccidendomi le parole in gola, insieme al fiato.
<<Cosa? Quale altra scusa assurda e incomprensibile t'inventerai questa volta, eh?>> parlò lui con tono decisamente alto, controllando a stento la rabbia che vedevo nei suoi occhi.
<<Non m'inventerò niente.>> cercai di dire con risolutezza, ma la voce mi uscì in un debole sussurro.
<<Non ti credo! Mi è impossibile farlo ormai, perché con te è così. Continui a nascondere quello che fai, quello che dici, e poi una volta essere stata scoperta ti fingi una piccola santarellina!>> esclamò senza più tenere a bada quel che provava. Chinai di più la testa, smettendo di guardarlo per nascondere il bruciore che sentivo agli occhi. Aveva ragione, perfettamente ragione, eppure quelle parole facevano male più di un calcio nello stomaco.
<<Mi dispiace.>> Una risata alta e per nulla divertita uscì dalla sua bocca, facendomi rabbrividire come poco prima.
<<Ti dispiace? TI DISPIACE?! Lo dici sul serio?? Oppure è una di quelle frasi pronte che voi umani usate per nascondere quel che pensate davvero?>>
<<Non è così, te lo giuro!>> esclamai io questa volta, stringendo i pugni lungo i fianchi.
<<Non me ne faccio niente dei tuoi giuramenti o delle tue scuse. Questo diario,>> ed indicò con gesto stizzito il piccolo libricino ancora stretto nelle sue mani <<si trovava nella biblioteca, al terzo piano, e ora è qui nella tua stanza. Spiegami come ci è finito.>> Alzai gli occhi per incontrare i suoi, che mostravano chiaramente quale fosse la sua risposta a quella domanda.
<<Come fai a sapere della biblioteca?>> chiesi in un impeto di coraggio. Coraggio che si volatilizzò non appena lui fece un passo avanti, furioso, facendomi retrocedere.
<<Rispondimi!>> gridò bloccandosi in quel punto, restandomi lontano.
<<L-L'ho preso in prestito.>> balbettai spaventata dalla sua reazione, spostando gli occhi altrove.
<<L'hai rubato, vorrai dire.>> Alzai nuovamente la testa, riuscendo a trovare la forza di guardarlo negli occhi.
<<No, l'avrei rimesso al suo posto una volta capito->>
<<Non c'è niente da capire per te!>> m'interruppe continuando a ruggire <<Non sono affari tuoi ciò che c'è scritto qui dentro, chiaro?? Riguarda soltanto me e->> stavolta fu lui a bloccarsi di colpo, lasciando la frase incompleta e la mia curiosità nuovamente accesa. "E..." cosa? O meglio, chi? Approfittando del fatto che stesse guardando per terra cercai di avvicinarmi di qualche passo. Nonostante fosse infuriato con me e avessi paura di una sua reazione improvvisa, non riuscivo a fare a meno di desiderare la sua presenza, di sentire il suo profumo anche senza ritrovarci per forza uno di fronte all'altro. Alzò lo sguardo appena notò che mi stavo avvicinando, e sollevò una mano per fermarmi.

STAI LEGGENDO
My Life Now
AdventureEsistono creature fantastiche? Certo, sono dappertutto anche se non riusciamo a vederle. Forse perché non vi crediamo abbastanza. Per Lexy invece è facile come respirare, ma non si aspetterebbe mai di trovarsene uno davanti nel bel mezzo di una fore...