Capitolo ventitre

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Elisabetta

È  una  bella  festa,  mi sento a mio  agio,  tutti sono  gentili.
Amo  stare  in compagnia  di Cristian.
Siamo  seduti  fuori  su una  panca,  lui  sta  bevendo  una  birra,  mentre  io il chinotto.

<< Elisabetta  posso  farti  una  domanda? Se vuoi  mi rispondi>>

<<Certo  dimmi  pure >> si passa  la mano  tra  i capelli,  come  per aggiustarli,  sorrido a quel gesto  perché  li ha  corti. È nervoso.

<< Sei  impegnata?  Perché  dalle  parole  di Sebastiano  mi è  parso  di  capire  così >>.  Rido,  una  sana  risata  nervosa,  perché  a questo  punto  non lo so  più.
Certo  il mio  cuore  accartocciato e rotto  grida di si,  ma la realtà è palesemente  diversa.

<< Sinceramente  non lo so,  se devo  date  retta  al mio  cuore  allora  SI! Cristian sono  impegnata,  ma la realtà  sembra  darmi  torto>>

<<Ne  vuoi  parlare? >>.

Lo guardo,  è  bellissimo,  mi sento attratta  da lui,  e sento di potermi fidare.

<<Alex De Angelis,  è  uno degli  uomini  più  ricchi del Piemonte.
L'ho conosciuto  tramite la mia migliore  amica  Sara.
Me ne  innamorai  subito  credo,  io non sapevo  niente  dell'amore,  lui  è  stato  il mio  primo  bacio,  il mio  primo  di tutto>>  abbasso lo sguardo  diventando  rossa,  mi vergogno. Sento la sua  mano  accarezzarmi il viso,  mi alza  il mento
<< Elisabetta  non ti vergognare  con me,  sei  così  bella  e pura,  continua  io non ti giudico,  ti ascolto>>, sorrido  a quelle  parole.

<< Ha fatto   di tutto per avermi. Io non l'ho cercato,  è  stato  lui a volermi.
Figurati   io non mi sentivo  alla  sua  altezza, era  sempre  circondato  da belle  donne, ed io non ero  il suo  tipo, poi  non ha mai  avuto  una  relazione, ma solo  amiche  intime  con le quali  condivideva  il letto.
Io ci ho creduto  e mi sono  data  a lui, gli  ho  donato  la mia  innocenza, ma a quanto  pare  non è  bastato, perché  quando  gli  ho  chiesto noi  cosa  siamo, dopo  avergli detto ti amo, la sua  risposta è  stata  sei  la mia  donna. Gli  dissi che non mi bastava, che volevo di più.  Gli  dissi che sarei  partita, e non voleva. Bene,  non lo sento  da un po'  ormai, né  un messaggio né una  telefonata, sono  andata  via  da Torino per questo, avevo  bisogno  di staccare un po' .
Non mi meraviglio che  non si  è  fatto  più  sentire, sono  stata  la novità, se veramente avessi contato qualcosa  per lui  mi avrebbe presentata  alla  sua  famiglia. Non mi ha  mai  presentato  sua  madre.
La colpa  è  solo  mia, solo mia>>

Mi asciugo  le lacrime  che  ormai  escono come  in fiume.
Cristian  mi stringe,  io lo abbraccio,  non c'è  malizia, ed io sto  bene, si sto  bene   tra  le sue  braccia.

<<Elisabetta, se ti fa scappare  allora  è  proprio  un coglione. Ma se succede allora  credimi meglio  per te  e per me perché coglierò l'opportunità  al volo,  non ti farò  scappare  via  da me>>  A quelle  parole  sobbalzo, è dannatamente  sincero. Io non so  perché  ma mi trasmette tranquillità.
Penso  sinceramente che  se nel mio  cuore  non ci fosse stato  Alex, avrei potuto  perdere  la testa  per Cristian.
È sexy da morire, di sani  principi  e poi  la pensa come  me, cosa potrei volere di più?

Non lasciarmi sola (completata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora