Elisabetta
Sono partita, sono su questo aereo che mi porta lontano dalla mia città e lontano dall'unico uomo che amerò per sempre.
Penso alla reazione di Sara, la scorsa settimana, quando le ho detto che sarei partita per Catania e non so se sarei tornata.
Le sue parole sono state " mi lasci sola? Che faccio io senza di te?"
Mi si era gettata al collo piangendo, quel giorno litigò con Max incolpandolo della mia partenza, perché secondo lei lui mi aveva spinto a farlo. Ma poi le avevo spiegato che stare qui a Torino con il rischio di incontrare Alex non giovava alla gravidanza e poi c'erano troppi ricordi che mi facevano male. Dovevo andare via, cambiare aria era la decisione più giusta da prendere.
Sorrido pensando a quando le ho dato la lettera con gli anelli, mi ha guardata per poi dirmi " Bella io non ci vado, mi devo sposare non posso finire in carcere per tentato omicidio " era maledettamente seria ed io le ho riso in faccia; poi ci siamo abbracciate e con gli occhi lucidi mi disse " Lo faccio solo per te. Mi sento talmente in colpa, se quel giorno non ti avessi convinta a venire a quella festa, tu magari ti saresti messa con Luca e tutto sarebbe diverso. Invece adesso sei infelice, e lo saremo in due, perché senza l'altra mia metà mi sentirò sola "La mia ragazza, la mia Sara, la mia vita sarebbe stata vuota senza lei, sempre pronta ad asciugare le mie lacrime, sempre pronta ad aiutarmi e difendermi, sempre al mio fianco.
Adesso per me incomincerà una nuova vita, mentre penso questo passo la mano sul mio ventre e la mia piccola Aurora si agita come per dirmi che ci sarà lei con me.
Si amore mio ci sarai, non ti farò mancare il mio amore, spero solo di essere una brava mamma visto che mi toccherà anche coprire il ruolo di papà.Il suono dall'altoparlante mi distoglie dai pensieri, non mi ero accorta che stiamo atterrando all'aeroporto Fontana Rossa di Catania.
Sicuramente Gaia non sarà andata a scuola per venire a prendermi e avrà battibeccando con suo padre.
Ho due valige da ritirare e un ragazzo gentilmente si è offerto di aiutarmi.
Sono molto stanca, sono partita molto presto da Torino e non ho dormito per l'ansia. Il pensiero di essere lontana da lui e di aver messo un punto dopo tanto dolore, non mi ha fatto chiudere occhio.Il ragazzo è gentilissimo, mi accompagna fuori dall'aeroporto, da sola non ci sarei riuscita con due valige.
Ad aspettarmi fuori non c'è mio fratello e neanche mia cognata Emma, ma bensì Cristian con Gaia.
Quest'ultima quando mi vede mi abbraccia stringendomi forte
<<Zia mi sei mancata tanto, come sta la mia cuginetta? >>
<<Aurora sta bene, la mamma è un po' stanca >>
Cristian si avvicina a me, mi guarda senza parlare, mi abbraccia e con solo questo gesto mi trasmette tanta protezione e poi posa un bacio sulla fronte.
<< non doveva venire Sebastiano a prendermi? >>
<< si ma ho espresso il desiderio di venire io, spero che non ti dispiaccia>>
<<No, certo che no>>, mi guarda, sorride, il suo bellissimo sorriso mi è mancato tanto.
Ringrazio il ragazzo per l'aiuto, mentre Cristian mette il bagaglio dentro il cofano e poi mi siedo e chiamo Sara.
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Non lasciarmi sola (completata)
RomansaElisabetta è una ragazza che per i suoi 18 anni ha sofferto tanto e questo l'ha resa più matura. Ultima di quattro figli, ha un legame molto forte con i suoi genitori. Non ha un carattere forte, ed è molto fragile. Il dolore sarà una sua compagnia...