Elisabetta
A volte mi chiedo il perché di tanta sofferenza.
Non si è mai pronti a perdere qualcuno, io non lo ero quando persi mio padre.
Lui era tutto per me, un uomo d'altri tempi il mio papà, aveva occhi solo per sua moglie, la amava e non ha mai smesso di farlo, neanche quando un giorno la malattia bussò alla loro porta e mamma si ammalò di cancro.
Lui non c'era più, e lei si sarebbe congiunta con lui.
Mi chiedo se il giorno che sono nata ci fu una scommessa "facciamola soffrire, tastiamo la sua capacità di sopravvivenza ".
Rido di me stessa, della mia fragilità e del pensiero fisso che senza di lei io non ce la farò.
La vita mi sta privando del mio sole, nessuno avrebbe riscaldato il mio cuore.Mamma questa notte è stata male, aveva la febbre alta, era sempre attaccata a quelle flebo e anche se le somministravano della Tachipirina, la febbre non scendeva.
Cercavo di rinfrescarle la fronte e di farla bere, le davo l'acqua col cucchiaino, passavano i minuti e le ore, ma la febbre non scendeva.
Abbiamo aspettato fino alla mattina e poi Max ha chiamato il pronto soccorso.
Non abbiamo dormito tutta la notte, sarei dovuta andare a lavorare stamattina, ma non ne ho la forza né fisica né mentale.
Alle prime luci del giorno ho telefonato alla mia responsabile per chiederle due giorni di permesso.
Non l'avrei lasciata MAI!
Suonano al citofono, sono arrivati, con loro c'è anche un medico, vogliono trasportarla in ospedale, ma io non ne sono molto convinta.
Mamma, sarà per il trambusto o le voci sconosciute, apre lievemente gli occhi e mi chiama.<<Elisabetta ti prego non farmi portare via. Voglio stare qui a casa con voi, circondata dalle persone che mi amano , voglio vedere i vostri occhi, voglio andare via tra il calore della mia casa>>
mi dice con lieve voce.Mi giro verso l'equipe medica e con voce sicura scandendo bene le parole dico loro
<<mi prendo ogni responsabilità, ma per me il volere di mia madre conta più d'ogni altra cosa. Lei vuole rimanere a casa e a casa rimarrà>>.<<Betta che dici? In ospedale si prenderanno cura di lei meglio di noi qui >>
<<mamma vuole rimanere a casa e spero che in questo mi appoggerai>>.
Dopo vari minuti il dottore va via con i suoi collaboratori.
Mi avvicino a lei e le parlo all'orecchio.<<Mamma sai più tardi verso sera arriverà Sebastiano con Emma e i bambini, Gaia non vede l'ora di abbracciarti, e poi il piccolo Samuele.
Li vuoi vedere?>><<si si desidero vederli e stringerli, voglio la mia piccola Gaia, è la mia gioia >>
Max rimane nella stanza con lei, non l'ho visto piangere neanche una volta.
Lo farà per lei e anche per me, starà soffrendo in silenzio, sono serena per lui, perché ha Sara vicino e lo aiuterà ad affrontare tutto, anche il dolore per mamma.
Ho bisogno di un bagno caldo, voglio sdraiarmi, ho la testa che mi scoppia, gli occhi rossi e gonfi, ho passato tutta la notte a piangere.
Mi porto il cellulare in bagno e mentre mi sto spogliando noto un messaggio, arrivato un'ora fa.
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Non lasciarmi sola (completata)
Storie d'amoreElisabetta è una ragazza che per i suoi 18 anni ha sofferto tanto e questo l'ha resa più matura. Ultima di quattro figli, ha un legame molto forte con i suoi genitori. Non ha un carattere forte, ed è molto fragile. Il dolore sarà una sua compagnia...