Capitolo cinquantotto

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Max

Questa  mattina mi sono  svegliato  molto presto, ho  dormito nella  stanza  col piccolo  Samuel,  mentre  Sara è  voluta  rimanere  con Elisabetta questa  notte.
Mi alzo dal  letto e vado in cucina ,  senza  la mia  dose  di caffeina la mattina non connetto,  vizio di noi  Carrisi,  degni  figli  di nostro  padre.
Gaia  è  seduta sulla  sedia  con le gambe  incrociate; come  fa sedersi come  gli  indiani sulla  sedia,  per me  rimane  un mistero.
Mi siedo di fronte a lei e la guardo,  lei  mi sorride  <<buongiorno  zietto >>

<<buongiorno  disastro >>

<<Perché  disastro?  Cosa  ho fatto? >>

<<molto  bella  la foto che  hai  mandato  ad Alex la scorsa  settimana>>

Le cade  il coltello  sporco di Nutella sul tavolo  e sbarra  i suoi  occhioni  scuri.

<<E - e tu come  fai  a saperlo? >>

<<il come  lo so  sono  affari miei,  vorrei  solo  sapere  il perché >>

Raddrizza la schiena, si mette composta  e <<perché volevo che  si rendesse  conto della  grandissima  caz..>>

<<Signorina  modera  il linguaggio >>

<<volevo  farlo  arrabbiare, ingelosire,
Che  ne  so io, l'ho fatto  per impulso,  volevo che  si desse  una  mossa,  ma lui  niente,  non gli importa di zia  e neanche della  mia  cuginetta >>

<<Gaia  per favore i problemi in questa  famiglia  non mancano,  non ti ci mettere  pure  tu>>

<<ma perché zio?  Tu frequenti Alex?>>

<<Gaia  basta!  Non intrometterti sono  cose  da grandi e tu puoi  solo  peggiorare  tutto comportandoti da e bambinetta >>

<<io non capisco,  voglio  bene  a Alex e non mi aspettavo che  trattasse così  la zia,  io ad oggi non voglio  crederci. Lo sai  che  Cristian  è  sempre con lei?   La porta  a cena, l'abbraccio,  la riempie  di attenzioni,  ma mai  una  volta  ho  visto  tua  sorella  guardarlo  come  guardava  Alex, la notte  la sento  piangere. È morta, MORTA DENTRO!>> grida  <<vive  solo  grazie  alla  bambina che  porta  dentro. Se lo senti  o lo vedi  raccontagli di come  l'ha distrutta e che  è  proprio  un vero  uomo  ad aver  abbandonato  una  donna  incinta e che  diceva  di  amare>>

<<Gaia , è  tutto  vero  quello  che  dici,  ma non sai  niente,  nessuno  sa niente e non dovrà saperlo >>

<<che  cosa  non dobbiamo  sapere? >>

<<BASTA  GAIA! >>

Mi alzo  e vado  in camera.
Alex che  cazzo stiamo  combinando.

Devo  uscire  con mio fratello,  raccontargli  tutto.

Siamo  stati  per tutto  il tragitto  in silenzio,  Seba parcheggia e ci incamminiamo lungo il porticciolo  di Ognina,  arrivati  alla  punta  ci sediamo  con le  gambe  penzoloni e poi  si gira  verso  di me.

<<ora  mi dici  che  cazzo  è  successo, perché se tu  non hai  spaccato la faccia ad Alex un motivo c'è,  e poi  deciderò se spaccarla  a te >>

<<non pensi  che io sia abbastanza cresciuto per prenderle?  Te le posso  benissimo  suonare io caro  fratello >>

<<incomincia  a parlare prima che  ti faccio fare un bagno >>

Non lasciarmi sola (completata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora