Capitolo trentuno

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Alex

La vedo  andare  via,  rimango  fermo,  immobile.
Qualunque  cosa  voglia  fare  mi blocco.
Non mi vuole   e non posso  darle  torto.
Vorrei  abbracciarla e dirle  quanto   l'amo, quanto  è  diventata  essenziale  per me.
Lei ha creduto  in me.. in questo  mostro  che  l'ha fatta  soffrire.
Non ho giustificazioni,  ho rovinato  tutto  con la mia  stupidità.
Non posso  perderla,  mi ha insegnato ad amare,  ha sciolto  il mio  cuore  di ghiaccio,  insegnandomi ad amare e a  fidarmi  di qualcuno.
Ho rovinato  tutto.
Sono impotente davanti a questo  dolore.
Sento  la porta  chiudersi ed io rimango  bloccato.
Le ho  rubato  l'innocenza,  le ho  rubato  il sorriso.
Sarei dovuto essere colui che l'avrebbe sempre protetta, amata; invece  le ho rotto  il cuore  in mille  pezzi, l'ho distrutta.
Idiota.
Rimango  seduto  per so quanto   tempo. Non riesco  a reagire, è come  se niente ormai  abbia più  senso  senza  di lei.
Ho passato  la notte  in bianco, ricordando  tutti  i  meravigliosi  momenti  che  ho trascorso  insieme a lei.
Istintivamente prendo  il cellulare  e provo  a chiamarla.
Il cellulare  squilla  a vuoto,  riprovo  altre  due,  tre volte. La quarta  volta qualcuno  risponde  ma non è  lei,  è  Luca.
" Tu mi devi  dire  con quale  cazzo  di faccia la chiami. "

" Dov'è? Passamela,  le devo  parlare "

" No non te la passo stronzo, l'hai  distrutta,  ha pianto  tutta  la notte.
In questo  momento  vorrei  tanto  spaccarti  la faccia.
Cosa  le hai  fatto? Ma che  te lo chiedo  a fare? Tanto  lo sapevamo  tutti  che  l'avresti  fatta  soffrire, e noi  coglioni  te l'abbiamo  permesso "

Non riesco  neanche  a controbattere, Luca  ha ragione  su tutto, ma questo  non significa  che  mi possa  arrendere, non accadrà  perché  sì ho sbagliato lo riconosco, però  l'amo  e non intendo  arrendermi.
L'amo  troppo e lei  ama  me.
Ci vorrà  del tempo  forse ma lei  ritornerà  tra  le mie  braccia  ed io  le dimostrerò  ogni  giorno  il mio  amore.

Chiudo  la chiamata  senza  dire  niente.

Non voglio  andare a lavorare, non sarei  concentrato in questo  momento.
Chiamo  la mia segretaria avvertendola  che  sarò  assente  e per qualcosa  di urgente  di rivolgersi  all'avvocato  Favia.

Finisco  di parlare  con lei  e subito  dopo  chiamo  Sara.
Mi dice  che  sta andando da Luca e le racconto in breve  quello  che  è  successo.

" Alex dalle  tempo,  lei  ti  ama  e se avrai  pazienza  ti perdonerà.
Ti ama  Alex, ti ama  da morire  e non può  vivere  senza  di  te."

" So  di non meritare  il suo  perdono, ma spero  che  abbia  la forza  di perdonarmi"

Poi  le chiedo  di Max, mi dice  che  ha bisogno  di parlarmi e che  mi aspetta  in centrale in mattinata.
Ho la barba  lunga,  gli occhi  gonfi  ma non mi importa, faccio  una  doccia  veloce, mi vesto  e corro  in centrale.

Mi hanno  ridato  il cellulare, hanno  scoperto  che  mi ha sempre chiamato con un numero  nuovo, stanno  cercando  di risalire  al negozio.
La mia  preoccupazione  è  sempre  Elisabetta, saperla  in pericolo mi fa dare  di  matto. Se almeno  riuscissi a capire  chi  c'è  dietro  a tutto  questo.
Max continua a farmi  delle  domande  su chi  potrebbe  avercela  con me.
Cazzo  sono  un imprenditore, uno  tra  i più  importanti d'Italia, mezzo  mondo  potrebbe  odiarmi  solo  per  questo.

<< Alex sospetto  sia  una  donna, altrimenti perché  minacciare Elisabetta? Cazzo  le donne  ferite  sono  quelle  più  pericolose.>>  Mi dice  Max.

Non lasciarmi sola (completata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora