Elisabetta
Aurora è stata tranquilla durante tutto il viaggio. Ha dormito tutto il tempo, si svegliava per mangiare o per essere cambiata.
Scendiamo dall'aereo, sto realizzando solo ora che tra qualche ora lo incontrerò. Sono agitata, mostruosamente agitata, a tal punto che Aurora, che fino a quel momento era rimasta serena, ha incominciato a piangere, non c'è verso di calmarla.
Sto avendo un ripensamento, non sono più tanto sicura di volerlo incontrare. La paura di soffrire ancora e ancora e la rabbia verso di lui prendono il sopravvento.
Non ho avuto più pace da quando Alex è entrato nella mia vita. È stato tutto un susseguirsi di eventi. Ed ora sono stanca di vivere una vita in tensione, voglio avere un po' di serenità e penso di meritarla. È inutile nascondere qualcosa che c'è ed è reale. Sono consapevole che per quanto amassi follemente il padre di mia figlia IO NON MI FIDO PIÙ DI LUI.
La paura e la rabbia come una cosa sola sono ritornate a galla come l'olio nell'acqua, voglio scappare, prendere mia figlia e tornare in Italia.
Una volta arrivata cosa mi aspetta? Cosa mi dirà? Quali saranno le parole verso una ragazzina, cresciuta troppo in fretta?
Ho dubbi su tutto, ma mai sui sentimenti che mi tengono legata ad Alex, anzi lo amo più di prima.
Un amore come il nostro non si può dimenticare. Nato in un momento insolito e cresciuto tra le difficoltà di una vita che continua a metterlo sempre alla prova. In tanti lo hanno ostacolato, eppure lui non si è arreso, pieno di lividi, ferito e sanguinante, ma vivo.
È rimasto vivo.
Ragiono su tutto questo, domando e mi rispondo da sola. Ho mia figlia tra le mie braccia, cerco di rassicurarla, mentre la stringo e le parlo. Rimango esterefatta a volte dal mio angelo, perché è piccola, ha due mesi eppure credo che mi capisca, quando le sussurro Amore stai tranquilla la mamma ti ama e non ti lascerà mai sola, ti proteggerà sempre lei strofina la sua testa sul mio viso.
La guardo innamorata come solo una mamma può fare, quello che provo per questo fagottino rosa è un amore viscerale, al di là della ragione. La bacio versando in questo gesto tutto il mio amore.
Alzo il capo e vedo Sara impegnata a gesticolare verso un Max dal viso stanco e arrabbiato verso la sua fidanzata ingestibile.
Poi come se essere salita su in areo diretto in America senza preavviso, aver preso questa decisione trascinandosi due persone tra cui una minorenne e una neonata fosse normale, si butta tra le sue braccia e lo stringe, lui non ricambia <<ehi poliziotto non mi abbracci? Non sei felice di vedere la tua fidanzata?>> si guardano e lei scoppia a ridere<<primo o poi mi farai diventare pazzo >>
<<perché non lo sei già? >>
<<zitta hai parlato troppo >>
La bacia e non in modo casto, fregandosene delle persone che passano e alcuni scattano pure delle foto.<<se avete finito, ci saremmo anche noi >>
Rimango in silenzio per tutto il tragitto. La mano stretta in quella di Gaia.
Ho il cuore in gola e l'agitazione non vuole lasciarmi, è tanta al punto che rischio un attacco di panico se non mi calmo.
Una New York frenetica scorre davanti ai miei occhi, mentre l'auto in cui siamo comodamente seduti tutti e quattro, percorre le strade della Grande Mela.
Forse tutta questa ansia finirà quando i nostri occhi si incontreranno.
Le voci lontane di Sara, Max e Gaia si accavallano, mentre io sono lontana anni luce con la mia mente, persa nei miei pensieri.
Non mi accorgo che l'auto si è fermata, che tutti sono scesi e non so da quando l'autista tiene lo sportello aperto aspettando che mi decida a scendere. Sara mi desta dai miei pensieri.
Scendo dall'auto tremando, sto cercando di stare calma, mi riesce proprio male, sembro una condannata che stanno accompagnando al patibolo.
Questa villa sembra un castello.
Sara mi prende le mani e mi guarda dentro l'anima, mi dice di stare tranquilla e che andrà tutto bene. Chiudo gli occhi e i pensieri, la paura con la rabbia le chiudo nel cassetto in fondo al mio cuore almeno per il momento. Deglutisco, faccio un respiro lungo ed entro.
Veniamo accolti calorosamente da persone sconosciute.
<<benvenuti a villa Bolook>> la voce di un uomo maturo ma affascinante << mi presento sono Trevis Bolook e lei è mia moglie Sophia>> poi fa segno verso un uomo che avrà l'età di Alex, ha un eleganza d'altri tempi, e non parlo del vestire è il portamento, tutto in lui parla di grande austerità, il suo sguardo mi imbarazza e inconsciamente abbasso gli occhi <<lui è Atanacio Garcia avvocato e mio fidato amico, uno dei pochi a cui affiderei la vita delle persone che amo e la mia >> ci stringiamo la mano. Mi sento a disagio, ho come la sensazione che mi conosca, anzi che ci conosca, ma non trasmette paura, anzi mi sento tranquilla.
Max si avvicina a me dopo le presentazioni e a quanto pare Aurora ha già conquistato tutti, prendendo tutta l'attenzione per sé.
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Non lasciarmi sola (completata)
RomanceElisabetta è una ragazza che per i suoi 18 anni ha sofferto tanto e questo l'ha resa più matura. Ultima di quattro figli, ha un legame molto forte con i suoi genitori. Non ha un carattere forte, ed è molto fragile. Il dolore sarà una sua compagnia...