Capitolo sessantatre

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Elisabetta

Apro  gli occhi con il ricordo di Alex,  sembrava  così  reale,  persino  il suo  profumo e la sua  voce calda.
Cerco  di aiutarmi con i piedi per tirarmi  un po' su,  ma il dolore che  sento al ventre a causa  del taglio mi fa desistere.
Guardo la stanza,  Sara dorme  sulla poltroncina con le  gambe  appoggiate sulla sedia.
Avrà  avuto tanta paura,  si  è  caricata  di un peso  troppo grande.
Vorrei alzarmi ma non posso.
Non vedo  l'ora di stringere a me  la mia  piccola.

La voce  di Sara spezzata  dal pianto mi distoglie dai miei pensieri

<<Stronza,  non lo fare più,  mi volevi  lasciare con mia  nipote? >>

<<Volevo  solamente la certezza che  qualsiasi  cosa poteva  accadere la bambina avrebbe avuto accanto una  seconda  mamma  unica >> mi sorride  e si asciuga  gli  occhi.

<<Come stai? >>

<<Bene,  ho dei  giramenti  di testa e dolori  al basso  ventre  ma bene.
Sara, quando  dormivo  mi è  sembrato  di  sentire  la voce  di  Alex,  so che  è  impossibile  ma ti giuro che era  così  reale. E poi  sento  il suo  profumo  in questa  stanza>>

<<magari  qualche  infermiere  usa  il profumo  di  quello  lì >>

<<Ma io non mi riferivo  al profumo,  ma l'odore  della  sua  pelle >>

Sara  mi guarda stranita,  si tira  il labbro  con le dita  e questo  è  segno  di nervosismo, la conosco  bene.
Si alza  senza  parlare e esce dalla  stanza.
Dopo pochi  minuti ritorna insieme  al medico  e gli infermieri.
Subito  dopo  esce nuovamente.

<<Dottore posso vedere  mia  figlia? >>

<<Tra poco,  prima dobbiamo  accertarsi  della  sua  salute. Ci siamo  presi  un po' tutti un  bello  spavento!>>

<<Cosa è  successo dottore?>>

<<stava  andando  tutto bene. Avevamo  fatto il cesareo. Si ricorda  di aver  stretto a sé la sua  bambina?>>

<<Si,  poi  i miei  occhi si sono  chiusi,  sentivo  le vostre voci  lontane e poi  più  niente >>

<<Lei  ha avuto  una  emorragia  mentre  la stavamo  ricucendo e questo  le ha procurato  un arresto  cardiaco Elisabetta >>

<<Oh!>>

<<Ma si è  ripresa  grazie  a Dio. Adesso  la  visito e poi  le  farò  portare  sua  figlia >>

Sara

Quando  mi ha raccontato  di Alex avevo  il cuore  a mille. Io non so  mentirle,  se fossi rimasta  ancora  le  avrei  raccontato  della  piazzata  di  quello  stronzo.
Questa  ragazza continua  ad amarlo in un modo  per me  incomprensibile.
Dovrebbe  odiarlo,  dimenticarsi  persino  della sua  esistenza,  almeno  è  quello  che  farei  io,  l'avrei  cancellato  dal cuore  e dalla  mente; invece  lei  lo ama profondamente, è  un amore  irrazionale  quello  che  prova.
L'ha tradita,  le ha mentito, l'ha trattata  peggio di uno  straccio e lei  lo ama  ancora,  anzi  penso  che  con la nascita  di Aurora  lo ami  più  di  prima.
Le parole  di Alex questa notte  mi hanno  toccata,  la sofferenza  che  sentivo  attraverso  le sue  parole  e poi  quel  pianto era  reale. Stava  provando dolore. 
Il mio  scopo  ora  è  di capire cosa  mi nascondono Max e quell'altro  coglione.

Non lasciarmi sola (completata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora