Capitolo sessantaquattro

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Elisabetta

La porta  si apre  sbattendo  contro  la parete.
Max entra dentro, controllando la stanza. Lo vedo affannato,  come  se avesse  corso per  le  scale.

<<Max mi hai  spaventata e per poco non svegli  tua  nipote >>

Si avvicina di più  al letto e mi guarda dritto  negli occhi  <<È  venuto qualcuno oltre a noi  o i dottori? >>

<<Perché  questa  domanda? >>

<<Dov'è  Sebastiano? >>

<<Max ma che  ti prende? E poi perché  Seba deve  rimanere? Non ce n'è bisogno >>

<<Bella,  rispondimi >>mi dice  spazientito

<<Sebastiano è  andato in bagno,  quello  della  stanza  è  solo  per i pazienti e quello nel corridoio non si può  utilizzare  per un guasto,  è sceso  al pian terreno.  Ti basta  come  risposta  detective? >>

<<Hai  visto qualcun'altro  oltre  noi?>>

<<Si perché? >>

<<Chi?>>

<<Il ragazzo  che  mi ha aiutata quando sono  arrivata a Catania.  Mi aveva  aiutata con le valige.  Una  sua  amica è  stata ricoverata è ha sbagliato piano ed è  finito  qui. È  stata  una  piacevole  sorpresa quando  me lo sono  trovata  davanti. Ci siamo  messi  a parlare e mi ha detto  che  sarebbe  passato a salutarmi prima  che  dimettessero la sua  amica >>

<<Porca puttana,  cazzo,  cazzo >>

<<Max,  sei impazzito? >>

Prende  il cellulare, sta  per fare  una  telefonata quando entra Sebastiano

<<E tu cosa  ci fai  qui? >>

<<Si sono  avvicinati  a lei>>

<<Come  è  possibile? Sono  andato  un attimo  in bagno e poi  non possono passare  i visitatori a quest'ora >>

<<Non farmi  ridere ,  possono  e come,  loro  possono  sempre,  soprattutto qui  in Sicilia >>

Li guardo  frastornata,  sembra  di vedere  una  partita  di ping pong,  solo  che  qui  non  capisco  un tubo

<<Ma si può  sapere che  state  dicendo? Chi  si è  avvicinato  a chi?>>

Alla  mia  domanda si  girano entrambi, come  se si fossero  accorti  solo  ora  della  mia  presenza.
Il silenzio  piomba nella  stanza,  mentre  io aspetto una  risposta  che  non arriva.

<<Elisabetta ,  noi  rimaniamo in corridoio,  tu riposa >> Ecco  la voce  del fratello  più  piccolo

<<Fatevelo dire  fratelli ,  siete  veramente  strani,  molto  strani. Adesso  sono  stanca  ma domani  voglio  sapere che  cosa  sta  succedendo. Sono  ingenua  ma non scema >>

Loro  escono  dalla  stanza, mentre  io cerco  di riposare e il mio  pensiero  va lui: Alex

Max

Prendo  il cellulare e faccio  partire  la chiamata

"Alex sono  in ospedale, stai  tranquillo, stanno  bene tutte e due "

Non lasciarmi sola (completata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora