Capitolo quarantotto

3.9K 181 38
                                    

Nulla si ottiene senza

sacrificio e senza

coraggio.

Chi è capace di soffrire

alla fine

Vincerà.

Dedico  questo  capitolo  a voi  che  mi sostenete  e mi seguite.
Amo  i vostri  commenti,  e amo  perché insieme   abbiamo  imparato  a conoscere  Elisabetta  e Alex.
Loro  sono  parte di me,  e voi  lo siete  di noi.
Dovrei  citarvi  una  per una,  ma non voglio  dimenticarmi  nessuno.
Grazie  di cuore  per  tutto.😚

Elisabetta

Seduta   in cucina penso  a come  il comportamento  di Alex sia  strano.
Lo sento  distante, ci sentiamo  poco e in questa  ultima  settimana  lo avrò  visto  due  volte.
L'altra  sera  quando  è  venuto  qua era  distante, è  rimasto  seduto sulla  sedia  a parlare con Max, non mi ha sfiorata e neanche  baciata.
È insolito il suo  porsi  con me,  di solito le sue  mani  non riescono  a stare  ferme e poi  lui  mi baciava per salutarmi,   non mi dava  un semplice  bacio  sulla  fronte.
Non vuole  neanche  che  vado  a casa  sua, non abbiamo  più  fatto  l'amore.
Sorseggio  il mio  caffè, sono immersa  nei  miei  pensieri  e non sento  neanche  Sara  che  mi chiama.

<< Bella , BELLAAAAA! >> urla  la mia  migliore amica.

<< ma dico  sei  pazza?  Mi hai  fatta  spaventare >>

<<Ah io sarei  pazza? Sono  più  di dieci  minuti  che ti chiamo. Che  ti prende, dov'eri  con la testa? >>

Con lei  posso  parlare, la mia  paura  è che  vada  da Alex e gli  pianti  un casino. È  sempre molto  protettiva  e vive  perennemente  con la paura  che  qualcuno  possa  farmi  soffrire.

Sbuffo e la guardo.

<<Sara,  Alex è  strano  da quando  è  tornato  da Roma >>

<<Perché? È  successo  qualcosa  che  non so?>>

Cerco  di controllare  le lacrime  che  minacciano  di uscire, bevo  quello  che  è  rimasto  del mio  caffè e poi  le racconto  tutto.

<<magari è stressato e avrà qualche problema di lavoro.
Lo sai com'è, ha mille pensieri e poi adesso che vuole espandersi anche all'estero le sue preoccupazioni aumenteranno.
Non farti pensieri strani, ti ama.
Non posso dimenticare la sua disperazione quando  eri  su quel  letto  di ospedale, era  un pazzo furioso.>>

<<non sto dubitando del suo amore, so  quello  che  prova, conosco  il suo  amore  folle, ma credimi è  cambiato qualcosa.
Il nostro rapporto è diverso, lui è freddo nei miei riguardi, non è  più  possessivo, non mi cerca  più  intimamente. Ad esempio  l'altra  sera  quando  siamo  uscite  con le mie  colleghe  e siamo  tornate  tardi, la mattina  dopo gli ho raccontato apposta  di quei  due ragazzi, nessuna  scenata  anzi  era  come  se non gli  importasse niente.
Sara  con capisco  cosa  l'abbia  cambiato  così, non capisco  la causa  del suo  cambiamento>>

Non lasciarmi sola (completata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora