Capitolo settanta

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Alex

Non so  quanti  pugni gli  do. So solo  che la rabbia  si  è  impossessata  di me.
Vederla indifesa  e quel  figlio  di puttana  mentre  cerca  di prendere  con la forza  qualcosa che  non gli  appartiene mi manda  fuori  di testa. Ormai  il suo  volto  è  irriconoscibile e  mentre  io continuo  a massacrarlo sento  un dolore  al fianco.
Mi accascio  a terra. Sento  Jennifer  gridare e urlare  il mio  nome.
In un attimo  la stanza  si riempie  di uomini e poi  vedo  arrivare  Trevis,  sua moglie e  Atanacio.
Sophia  corre  subito  dalla  figlia.
Premo  con la  mano  sul fianco. Sto  perdendo  tanto  sangue,  il mio  pensiero è  rivolto  alla  mia  ragazzina, ai miei  figli, loro  sono  il mio unico  e grande  amore. Devo  resistere e devo  farlo  per loro,  stringo  i denti,  mi impongo di rimanere sveglio.
Trevis  si avvicina  <<ragazzo resisti>>

<<quel  bastardo  ha cercato  di violentarla,  non- non so  se sono  arrivato  in tempo >>

Si allontana andando verso  quella  merda e gli  sferra un calcio sulle  palle  e poi  un altro. Lo sento  urlare  dal dolore.

<<Portatelo  via  di qui. Lasciatelo  vivo.  Sophia  porta  tua  figlia  in camera. 
Atanacio chiama  il medico immediatamente >>

<<Già  fatto capo,  sta  arrivando  con altri  colleghi >>

Non riesco  più  a tenere  gli  occhi  aperti. L'immagine  di Elisabetta  si palesa  davanti  a me mimandomi  un dolce  ti amo.

Trevis

Sto  impazzendo,  il pensiero  che  quel  bastardo sia  riuscito  ad abusare  di mia  figlia mi fa mancare l'aria.
Stiamo  aspettando  il medico,  siamo  fuori  dalla stanza,  nel corridoio  davanti  la porta. Non sono  stato  capace  di proteggere la mia   principessa.
Il dottore  esce dalla  stanza  <<dimmi solo se c'è  riuscito >>

<<Trevis No! Ha l'utero  infiammato nelle  pareti,  ma non è  riuscito nel suo intento,  solo  grazie  a quel  ragazzo.  Jennifer  è  sotto sciock,  le ho somministrato un sedativo,  una  dose  elevata. Non si faceva  toccare,  urlava. Adesso  sta  riposando >>

<<Grazie  Federik. Il ragazzo come  sta? >>

<<Ha perso  molto  sangue,  ma ha una  bella  fibra,  starà  bene. Deve  riposare  e non muoversi. Gli ho  dato  dei  punti  di sutura. È  sveglio,  se vuoi puoi  andare  da lui >>

A pochi  passi  c'è  la sua  stanza,  mi inoltro  ed entro. Mi avvicino  al suo  letto e mi siedo  di fianco.
<<Grazie  Alex,  se non ci fossi  stato  tu,  quel  porco  bastardo sarebbe  riuscito a...a...a... oh Dio  mio  non riesco  neanche  a dirlo. Ti sarò  debitore  per la vita Alex. Chiedimi  qualunque cosa,  la qualunque  e io te la darò>> mi guarda negli  occhi e poi  sorride

<<la libertà  Trevis,  solo la libertà di poter amare la mia  donna,  vivere con lei  e i miei  figli >>

<<ragazzo  mio hai  la mia  benedizione e nessuno  torcerà  un capello  a lei  e a tua  figlia.  Quando  ti sentirai  meglio torna  da loro e non preoccuparti  di niente. Ho risolto  tutto qualche  giorno  fa.
Alex  pensavi  veramente  che  io Trevis  Bolook,  uno  degli  uomini  più  potenti,  non sarei  venuto  a sapere di questa  storia?  Mi vergogno  di avere  due  depravati  come  figli,  sono  malati,  ma non preoccuparti  più  di niente. Devi  solo  pensare alla  tua  donna  e i tuoi  figli. Complimenti  tua  figlia  è  bellissima. Questa  casa  ragazzo  sarà  sempre casa  tua. Di qualsiasi  cosa  tu  abbia  bisogno  io per te  ci sarò  sempre >>

Non lasciarmi sola (completata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora