Capitolo trentotto

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Alex

Le quarantotto ore sono passate da una settimana, ma lei non si è svegliata.
Per i dottori dovrebbe essere già così, i parametri sono nella norma, ha incominciato a respirare da sola, il cuore batte normalmente.
Loro stessi non capiscono.
Ci hanno detto di pazientare, potrebbe svegliarsi in questo momento come tra qualche giorno, o settimana, non si pronunciano più di tanto.
Mi manca, vivo una vita a metà senza di lei.
Siamo tutti a pezzi.

Eloide è stata sentita in commissariato, ha fatto la sua deposizione e Franca è in stato di fermo. Mentre Chiara è in carcere per tentato omicidio.
La posizione di Franca è da verificare,  ci sono molti punti che fanno pensare agli inquirenti che  lei  possa  essere complice,  le sono state mosse delle accuse per l'odio profondo che ha sempre provato per Elisabetta.
Pazzesco, Franca non ha mai chiesto di Elisabetta pur sapendo che ha rischiato di morire e che adesso è in coma. Lei si dichiara innocente, dice che non era a conoscenza dei piani di Chiara e che doveva essere solo  uno scherzo ma è finito male.
Ma a quanto pare non le credono.
Uno  scherzo. Con quale  coraggio chiama  tutto  questo uno scherzo?

Poi  ricordo  la giornata  di ieri quando Eloide si è presentata in ospedale mi sale una rabbia.

Flashback

Dopo una mattinata lunga in ufficio, durante la quale Rosalba mi ha fatto firmare e visionare dei contratti di alcuni investitori, e aver delegato l'avvocato Favia , vado  in ospedale. Non riesco  a stare  lontano  da lei, voglio  essere  lì quando si sveglierà, e poi non riuscirei  a lavorare, ho la mente occupata,  il mio  pensiero  è  fisso  su di lei.
Sono stanco, la notte non dormo, passo le giornate qui in ospedale, passo da casa solo per fare una doccia e corro dalla  mia  ragazzina.
Appena entro vedo una donna dai capelli corti e rossi.
Cazzo non può essere lei, con quale coraggio si presenta?
Mi avvicino con passo veloce, la faccio voltare.

<<dimmi perché sei qui, la tua presenza non è gradita >>

<< volevo vederla e chiederle perdono, io non volevo che accadesse tutto questo. I...ioo>> la interrompo
<< tu cosa? Te lo dico io perché sei qui. Per salvarti il culo, perché ti ho tagliato i viveri e non puoi più fare la tua vita agiata del cazzo, ecco perché sei qui.>> il tono della mia voce è molto alto, sono furioso
Sara, Max e Sebastiano si avvicinano per calmarmi.
Mi avvicino a lei, abbassa il capo e piange, non provo pena ma rabbia
<< tu lo sapevi e non hai fatto niente, ti odierò per tutta la vita, potevi avvisarmi, ma non l'hai fatto.
Cosa ti ha fatto Elisabetta? L'avete sempre umiliata tu e quella lurida stronza della tua amica.
Vattene o giuro su Dio che ti alzo le mani questa volta, mi fai schifo, sei la degna figlia di quel bastardo di tuo padre.>>
Lei corre via fuori piangendo forse per l'umiliazione appena subita.
Ma a me non interessa.
Penso solo a lei in quel letto immobile.

Fine Flashback

Entro  dentro  la stanza, sedute  al suo  fianco  ci sono  Emma  e Sara, le tengono  la mano.
Gaia  è  appoggiata  sul davanzale  della  finestra.
Le parlano.
Mi avvicino  e la bacio  sulla  fronte.

<< Buongiorno  ragazzina >>le sussurro  all'orecchio.

Sara  si alza   chiamando  Emma  e Gaia  che escono  dalla  stanza per farmi  rimanere  solo  con lei.
Rifaccio  gli  stessi  movimenti, ripeto  le stesse  parole.
Vorrei  che  aprisse  gli  occhi, vorrei  sentire la sua  voce, vedere il suo  broncio, vorrei....... vorrei.........  vorrei........ ma niente  accade.

Non lasciarmi sola (completata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora