Capitolo trentatre

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Elisabetta

È  passata  una  settimana da quando  ho deciso  di perdonarlo.
Non sono  voluta  uscire, sono  rimasta  a casa,  e Alex  veniva  tutte  le sere,  non siamo  andati  oltre  ai baci perché  non me la sentivo,  mi ha capito e non ha forzato anche  se l'attrazione  tra  noi  è  forte.
Ho lasciato  il lavoro,  tramite  delle  conoscenze  di Sara  adesso   lavoro  come  parrucchiera,  ma ho tutto  da imparare.
Inizio  col pulire il negozio  e faccio  lo shampoo alle  signore,  guardo  attentamente Giulia  quando  fa le pieghe.
Adesso   lavoro  tutto  il giorno,  poi  quando  inizierò  la scuola  farò  solo  mezza  giornata.
Giulia  è  l'amica  della  mamma di Sara,  mi ha preso  sotto  la sua ala,  si comporta  come  da mamma,  forse  perché non ha figli. È  molto  dolce  con me.
Con i miei  ex colleghi  ci teniamo  in contatto,  abbiamo  deciso  di uscire  insieme  una di queste  sere.
Siamo quasi  alla  chiusura  per pranzo. Alex  mi verrà  a prendere per pranzare  insieme.
Sento il cellulare  vibrare in tasca.

*ragazzina non vedo   l'ora  di vederti,  ti va se pranziamo  da me?*

Sorrido  perché solo noi sappiamo  quale  sarà  il dolce  sia  per me  che  per lui.

* Per me  va  benissimo *

Qui a lavoro  non sanno chi  è il mio  fidanzato,  solo  Giulia  lo sa.
Appena  lo vedranno  rimarranno  di stucco.
Nessuno  sa che  la qui  presente  Elisabetta  Carrisi è  la fidanzata  del  noto  imprenditore  Alexander  De Angeli. Immagino  le frecciatine  più  tardi  soprattutto  quelle  di  Daniela.
Non mi è  simpatica, dal primo  giorno  che sono  entrata  qui mi guarda male  trattandomi come  una  poveraccia, Giulia  l'ha messa  subito  in riga, è come  se lei  mi conoscesse ed io le avessi  fatto  qualche  torto, ma chi  l'ha mai  vista  a questa.
A volte  vorrei  avere  il carattere  di Sara, sono  stanca  delle  umiliazioni  e stanca  di non sapermi  difendere  da sola.

<< Ragazze  è  già  la mezza, quindi  vi auguro  un buon  pranzo, uscite  che  chiudo,  ho un appuntamento  e non posso tardare >>

Saluto le altre due  colleghe, Elena  e Katya, mentre  con Daniela  c'è  il gelo.
Esco fuori e lui  mi aspetta.
Appoggiato  alla  sua  macchina.
Indossa  un completo grigio chiaro  e la camicia  bianca, senza  cravatta.
Il suo  sguardo  mi penetra  fin sotto  la pelle, come posso  vivere  senza  quest'uomo? Ne sono  follemente  innamorata.
Senza  aspettare  mi precipito  da lui, sento  lo sguardo  delle  ragazze  addosso  e soprattutto  quello  di  Daniela, starà  rosicando.
Mi cinge  per i fianchi  e mi bacia, quei  baci  che  ti vogliono  divorare e sinceramente lo lascio  fare perché  porca  miseria  anch'io  lo desidero.
Ci stacchiamo  dopo  qualche  minuto  e mi abbraccia  sussurrandomi  all'orecchio  che  gli  sono  mancata.
Gli  sorrido e lo bacio velocemente.
Entriamo  in macchina,  un ultimo  cenno  con la mano  alle  mie  colleghe  e andiamo  via.

Parliamo  un po' di tutto  durante  il tragitto e poi  mi chiede  del lavoro  e se mi trovo  bene.

<<Mi trovo  benissimo, le ragazze  sono  fantastiche, a parte  Daniela, ma è  tutto  sotto  controllo, stai  tranquillo >>

Mi guarda, ha l'aria  indecisa, vorrebbe  bombardarmi di domande, però  decide  di  stare zitto.
Ma lo conosco  il discorso  è  solo  accantonato.
Arriviamo  sotto  casa  sua, parcheggia nei  box privati  e poi  ci avviamo  verso  gli  ascensori.
Mi avvolge  nel  suo  abbraccio, attendiamo  che  l'ascensore  si fermi  all'attico.
Dopo  quel  giorno  non sono  più  entrata  qui, amo questo  posto, sono  la prima  donna  che  è  entrata in questo  appartamento, lo sento  mio anche  per questo.
Mi metto  subito  comoda, il tavolo  è  già  apparecchiato  per due  e come  centro  tavolo  ci sono  delle  rose  rosse.  Lo guardo  e senza  togliere  il suo  sguardo  da me  mi accompagna  a sedermi.
Ci accomodiamo  e poi  veniamo  serviti, la sua  governante  oggi  è  rimasta  per noi, è  una  cara  donna.
Pranziamo  in silenzio, mi sento  in imbarazzo, sicuramente  Karina, questo  è  il suo nome, ha avuto  delle  direttive  perché è  andata  via  subito  dopo  l'ultima  portata.
Alex si alza  e mette  un po'  di musica  in sottofondo, è  una  canzone  di Adriano  Celentano, Il titolo  è  "l'emozione non ha voce ", era  la colonna  sonora  dell'amore  che  ha accompagnato mio padre e mia  madre  nel loro  cammino.
Mi prende  per la mano e mi fa alzare, ho il cuore  che  mi batte  forte.
Mi stringe  e balliamo  stretti  stretti.
Poi  incomincia  a baciare  il mio  collo, lascia  baci  umidi.
Lentamente  la sua  mano  passa  sul seno  ancora  coperto dalla camicia, incomincia  a sbottonarla lentamente e poi  la fa scivolare  dalle  spalle.
Rimango  col reggiseno  in pizzo  blu, le sue  mani  scendono  sui  miei  jeans e li sbottona, scivolano sulle  mie  gambe, si inginocchia  e li leva  lanciandoli  lontano, posa  un bacio  al centro  della  mia  pancia  e poi  piano  piano  sale. Affonda  il suo  viso  tra  i miei  seni, mi sgancia  il reggiseno  e lo toglie, lecca  e morde  i mie  capezzoli, sono  eccitata. Mi  fa sedere  sul  mobile  della  cucina, mi allarga  le  gambe facendomi  sentire tutta  la  sua  eccitazione, gli  sbottono  la camicia e in un attimo  si leva  i pantaloni  rimanendo  in boxer davanti  a me, continua  a baciarmi...  tra  un gemito  e l'altro  gli  dico  quanto  lo desidero, non so proprio  da dove  arrivi  tutta  questa  mia  sfacciataggine, prendendo  un po'  di coraggio  gli  abbasso  i boxer e lui  li leva  subito.
Non ci sono  parole, ma solo  sguardi, respiri e baci, abbiamo  bisogno  di questo  momento  e di ritrovarci  in sintonia  anche  facendo  l'amore.
Perché tra  di noi  è  amore  non è  sesso, sul divano,  sul piano  della  cucina,  appoggiata alla  parete  o sul letto,  il nostro  è  Amore  quello  con la A maiuscola.
Mi penetra  e urlo  dal piacere che  mi procura  e dal dolore.
Entra  e esce  da me con ardore, come  per rivendicare  la sua  proprietà,  amo  e odio  questo  suo  lato  dannatamente  possessivo.
Tra  un affondo  e un altro  continua  a ripetermi  TI AMO TI AMO  TI AMO.
Arriviamo  al culmine della  passione  insieme, gridando  i nostri  nomi.

Io amo  quest'uomo impossibile.

Crolla  su di me, è  stato  bellissimo.
Ma lo vedo  che  non è  sazio.
Dopo  aver ripreso  fiato, andiamo  in camera  da letto.
Mi spinge  dolcemente  sul letto  e si butta  su di me.
È  nuovamente  eccitato, è  insaziabile.

Mi bacia  con tale  dolcezza che  a volte  mi disarma, non ti aspetti  da lui  questo.

<< Elisabetta  ti fidi  di me? >>

Questa non è una domanda, ma un domandone.
Mi fido  di lui? Posso  fidarmi  di lui?
Lo guardo  negli  occhi e leggo  solo  speranza  e tanto  amore.

<<Si  mi fido >>  lo penso  e lo dico  ad alta  voce, lo devo  a me  stessa.
Ci baciamo, le nostre  lingue  danzano  l'una  nella  bocca  dell'altro, poi mi guarda  e  mi dice  <<girati  ragazzina, voglio farti  provare  qualcosa  di diverso>>
Dio mio  divento  rossa e mi vergogno  da morire, sono  titubante.

<<Alex  che  vuoi  fare?>>

<< Tranquilla, hai  detto  che  ti fidi  e allora non preoccuparti, voglio  solo  averti  in modo  diverso>>

Mi fa  girare  con calma.

<< Adesso  inginocchiati e poggia  le mani  sul letto, brava  ragazzina>>

Eseguo  quanto  mi dice  e poi  mi allarga  le  gambe.
Mi sussurra  di stare  tranquilla e avvicina  il suo  membro  nella  fessura  della  mia  intimità, fa leggermente  pressione  e poi  entra  con uno  strattone.

Lo sento  diverso, più  profondo  e il piacere raddoppia.
Non dice  oscenità, continua  a dire  che  mi ama, che sono  la sua  vita  e che non può  vivere  senza  di me.
Quest'uomo  fa di me  quello  che  vuole.
Voglio  essere amata  da lui, perché  solo  lui  sa farmi  sentire  importante e unica, solo  Alex fa battere  il mio  cuore  all'impazzata.
Anche  questo  è fare  l'amore.
Continua  a spingere  dentro  di me, io sono  al limite.

<< Alex  sto per venire>>

Siamo  all'apice  e veniamo  entrambi in un forte  orgasmo.

Mi abbraccia  senza  uscire.
Crollo  sul letto  e lui  di fianco.
Mi accarezza  il corpo  e bacia  ogni  centimetro  della  mia  pelle.

Rimaniamo  abbracciati.

<< Amore  ti ricordi  vero  che  sabato  ci sarà  la cena  a casa di mia  madre  per presentarti  alla  famiglia  come  la mia  fidanzata  ufficiale? >>

E come  potrei  dimenticarlo.
Sono  agitata  per quella  cena  come  se  dovesse  capitare  qualcosa.
Vedremo.

<<Certo  Alex, devo  solo  comprare  qualcosa  da indossare, ci andrò  con Sara  domani>>

Ho  una  brutta  sensazione.



Mie  amatissime  fanciulle vi auguro  un  buon  sabato  sera.

Allora  vi è  piaciuto?

Succederà  qualcosa  alla  cena?
Secondo  voi  il timore  di Elisabetta  è  infondato?

Scusate  per gli  errori.

Grazie di cuore  a coloro  che  leggono  la mia  storia.
Un grazie  a AnnaDelGrosso0 e Mikyjuventina
Per il sostegno.

La vostra Laly-love 😚

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