Capitolo Quarantadue

4.6K 196 18
                                    

Elisabetta.

Sono  in ospedale  da questa  mattina, sono  già  le quattordici.
Ho detto  ad Alex che  avrei  passato  tutto il giorno  con Sara, saremo  andate  fuori  Torino da alcune  amiche che  non vedevo  da tempo.
Non era  molto  entusiasta,  però mi ha lasciato  andare.
È  diventato  iperprotettivo, mi controlla  e si preoccupa  anche per futili  cose.
Appena  saprà  della  visita  povera  me.
Siamo  nello  studio  del dottore, Sara  mi guarda  e cerca  di tranquillizzarmi, ma so  che è  spaventata.
Mentre  la guardo  ho piccoli  flash di quando  ero  in coma, ricordo  la sua  voce che  mi parlava  di matrimonio.

<<Sara   ma quando  ero  in coma mi hai  parlato  di matrimonio?>>

La vedo  arrossire, poi  si passa  la mano  sui  pantaloni  in modo  nervoso.

<<Max mi ha chiesto  di sposarlo. Dovevo  dirtelo  ma poi  è  successo  il tuo  incidente, e abbiamo  deciso  di aspettare  che  le acque  si calmassero  un po'>>

<<E tu hai  risposto  di si,  vero?>>

<<Certo  Bella  è  una  vita  che  lo aspetto, lo amo  da impazzire, è  il mio  primo  e unico  amore, tu solo  mi puoi  capire >>

Ci abbracciamo, sono  così  felice  per loro.
<< Sara  va tutto  bene adesso, pensa  un po' a te  stessa, voglio  che  mi prometti  che  qualsiasi  cosa  succeda  tu ti sposerai  ugualmente, me lo devi  giurare >>

<< Bella  non succederà  niente, tu sarai la mia  testimone  e  damigella, cammineremo  fianco  a fianco  come abbiamo  sempre  fatto, perché  siamo  noi, io e te  sempre >>

<<Ok ok come non detto >>

Mentre  stiamo  ancora parlando  e ci asciughiamo  gli occhi,  perché come al solito  ci siamo commosse,  la porta dello studio  si apre; il  dottore, che  mi ha seguito quando  sono  stata  ricoverata, entra.
Ha in mano  la mia  cartella, la apre e legge  alcuni  fogli.
<<dottore  non giriamoci  attorno  se c'è  qualcosa  me lo dica  pure  subito. Sa ne ho passate  tante, ho la pelle  dura io>>

<<Signorina  Carrisi.
Le ho voluto  fare  ulteriori  accertamenti perché  come  le dissi  ho notato un'anomalia nell'ultimo  elettrocardiogramma.
Ho notato  un'aritmia; il suo  cuore  batteva  in modo irregolare.>>

<<Cosa  mi sta  dicendo?>>
Sara  strige la mia  mano.

<<Aspetti  non si allarmi, oggi  abbiamo  rifatto  l'esame,  è  andato  tutto  bene, sarà  stato  lo stress o magari  era  agitata, ma adesso non risulta  niente. Le chiedo  solo  di  fare  dei  controlli  periodici, perché  il suo  cuore  quando  è  stata  ricoverata  è  andato  in arresto.>>

Non lasciarmi sola (completata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora