Capitolo trentaquattro

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Elisabetta

Dopo  la bellissima  pausa  pranzo  che ho passato  con Alex, mi ha accompagnata  a lavoro.
Divento  rossa ricordando quei  momenti  e un brivido  mi percorre  lungo  la schiena, sono  così  felice e innamorata.
Entro in negozio.

<< Ciao ragazze >>

<< Ciao  Elisabetta, passata  bene  la pausa  pranzo? >>  mi dice  Katya, facendomi  l'occhiolino.

<<Si>> dico  abbassando lo sguardo e sorridendo.

Scoppiamo  a ridere.
Sento  lo sguardo di Daniela, mi giro e la guardo.
Viene  di fronte  a me <<sei  una  lurida  stronza, prima  Luca, poi  hai  conosciuto  l'uomo  ricco  e ti sei  buttata  su di lui>>

<<Tu  conosci  Luca?>>

<< Si, ci divertivamo insieme, lui  si divertiva  io lo amavo, poi  per colpa  tua  si è allontanato ed io l'ho perso  per sempre >>

Rimango spiazzata  da queste  parole, ho sempre  voluto  bene  a Luca  ma non l'ho mai  amato e non è  colpa  mia se provava dei sentimenti per me.
Sono  felice che  adesso nella  sua  vita  ci sia  Eva.

<< Senti  non puoi  dare  la colpa  a me  se Luca  ti usava  solo  per  quello, la colpa  è  tua perché  glielo hai  permesso. Adesso lui  è  felice  e innamorato di una  ragazza  stupenda.>>

<<Se n'è andato da Torino per la disperazione  di essere  stato  rifiutato  da te  >>

<< Ne sono  felice, almeno  ha incontrato  Eva e si sono  innamorati. Adesso  rassegnati, e lasciami  in pace. >>

Si gira  e corre  in bagno, mi dispiace  per lei, usava  il sesso  per tenersi  qualcuno  accanto che  non ricambiava.
Hai  capito  Luca, appena  lo vedo mi dovrà  sentire.

Il pomeriggio  lo passo  serenamente, Daniela  non mi ha  più  importunata,  diciamo  che  ci siamo  ignorate.

È  un pomeriggio frenetico a lavoro, sto  cercando di  imparare  sempre  di più, amo  questo  mestiere.
Sono  stanca.
Il cellulare  vibra:  è  un messaggio  di Alex, mi dice  che  non può  venire  a prendermi perché deve  rimanere  in  ufficio  per una  riunione  improvvisa, e mi dice  di stare attenta.
Io, Katya e Elena  abbiamo  deciso  di andare  al bar  a  bere  qualcosa.
Salutiamo  Giulia  e usciamo.
Mentre  camminiamo  e ascolto  le ragazze  parlare, ho la sensazione di essere osservata.
Mi guardo  attorno, ma niente  di anomalo,  il fatto  di sapere  che  c'è  qualcuno  del passato  di Alex che  vuole  fargliela  pagare mi inquieta  parecchio, mi sto  facendo  prendere dalle  paranoie.
Dopo  aver  passato una  mezz'ora, saluto  le  mie colleghe  e vado  via.
Voglio  arrivare a casa,  spogliarmi  e farmi  una doccia, e poi  rilassarmi  nel mio  letto.

<<Elisabetta domani  nella  pausa  pranzo  passo  a prenderti  così  andiamo a comprare  qualcosa  per la cena  di sabato>>  mi dice  Sara.
Io la osservo  mentre  lava  i piatti  e io sono  sdraiata  sul  divano.

<<Ti avviso  già da adesso, non comprerò  niente  di costoso e voglio  vestirmi  come  voglio.>> Sara  mi guarda  con lo sguardo minaccioso.

Non lasciarmi sola (completata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora