Capitolo ottanta (seconda parte )

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Alex

Dio mio non ci credo ancora, sembra un bellissimo sogno.
Lei è reale, noi lo siamo.
Non posso distogliere lo sguardo da questa incantevole donna.
Balla con i suoi fratelli che se la contendono con gli amici che le stanno incollati come cozze.
È serena e rilassata, con lo sguardo felice.
Non nego la mia gelosia, che penso non passerà mai, soprattutto con Luca. Certo ora è fidanzato, ma tra lui e Bella c'è sempre quella complicità e quello scambio di sguardi, si capiscono al volo e questo mi fa contorcere lo stomaco.
Lo vedo mentre bacia la fronte di Lei e le accarezza il viso, le parla all'orecchio e mia moglie subito dopo scoppia a ridere e mi guarda.
La musica cambia, la canzone di Adriano Celentano risuona per tutta la sala. Si ferma al centro dove tutti ballano, mi guarda.
Sulle note di "L'emozione non ha voce" mi alzo andando verso di lei.
L'istinto mi dice di impossessarmi della sua bocca, ma trattengo l'impulso.

La prima strofa passa, poi non so cosa mi prende ma il desiderio di dirle quello che provo è forte.
Non sono mai stato bravo con le parole con lei, in questa canzone rivedo la nostra storia, e quello che penso di noi.
Bella ha il capo appoggiato sul mio petto, la scosto dolcemente per guardarla, voglio trasmetterle i miei sentimenti, farle sapere della mia anima che la brama.

<<Ti sarò per sempre amico
Pur geloso come sai
Io lo so mi contraddico
Ma preziosa sei tu per me

Tra le mie braccia dormirai
Serenamente
Ed è importante questo sai
Per sentirci pienamente noi

Un'altra vita mi darai
Che io non conosco
La mia compagna tu sarai
Fino a quando tu lo vorrai

Due caratteri diversi
Prendono fuoco facilmente
Ma divisi siamo persi
Ci sentiamo quasi niente
Siamo due legati dentro
Da un amore che ci dà
La profonda convinzione
Che nessuno ci dividerà

Sfioro le sue labbra con le mie <<ti amo>>
Ci fermiamo in mezzo alla sala.
La mia bocca sulla sua, entro con prepotenza con la lingua. Lecco le sue labbra, dimenticando dove mi trovo, annullando il pensiero di chi può vederci, esistiamo solo noi.
Le nostre lingue unite fanno l'amore, consumandosi.
L'emozione che sento è forte, mi scoppia il cuore, mi cibo di lei, dei suoi respiri, dei suoi gemiti, di questo sentimento nel quale non credevo, cambiandomi.
Il bacio si intensifica, sento fischi e applausi, ma continuo a baciare la mia donna, fino a quando una vocina fastidiosa mi costringe a staccarmi da queste labbra.
Davis mi tira dal pantalone strattonandolo <<papà sei sempre appiccicato a mamma, la stai consumando >>

<<sempre a rompere stai nanerottolo>> lo prendo in braccio, lui sorride e ci abbraccia.
La mia piccola piange, ma sono lacrime di gioia.

La giornata è stata lunga.
Adesso siamo soli in Hotel.
I bambini sono rimasti con Jennifer a casa di Sebastiano.
Guardo Elisabetta.
Fremo dal desiderio di possedere il suo corpo ancora e ancora.
È davanti lo specchio con gli occhi lucidi avvolti della stessa emozione dei miei. Come un predatore pronto all'attacco quando vede la sua preda sacrificale, la punto e avvicino il mio corpo al suo posizionandomi dietro di lei.
Bacio il suo collo, con la mano percorro la schiena sbottonando l'abito che scivola sul suo corpo adagiandosi sul pavimento. Lo strattona allontanandolo con i piedi.
Rimane in intimo.
La guardo con desiderio, è rivestita in pizzo bianco, il colore della sua purezza, anche se nessuno conosce quanto è passionale la mia ragazzina quando facciamo l'amore.
Ha una sensualità innata alla Lolita.
La faccio sedere sul mobile, palpandole il sedere sodo, mi metto tra le sue gambe.
La mia lingua lecca i suoi capezzoli che aspettano la mia attenzione. Tocco e strizzo il seno.
Sono eccitato, lei inarca la schiena

Non lasciarmi sola (completata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora