Morgan e Yuz

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Sono costretto a tornare a parlare di Yuz. Se questa storia l'avesse raccontata Yuz, probabilmente lui si sarebbe tolto dalla narrazione. Ma l'avrebbe fatto per pietà di sé stesso. Yuz è scomparso convinto di aver avuto delle colpe. Cancellarsi dalla storia di Valerius sarebbe stata per lui sia una punizione sia la redenzione da quelle colpe.

Per me è diverso. Yuz non era colpevole e io sono qui per chiarirlo.

Nelle mani del mio vecchi mentore c'erano i Calcoli e le incredibili notizie che arrivavano da oltreoceano. Erano passate ormai settimane da quando era stata riportata la notizia della morte di Zeddai e del suo figlio adottivo. Yuz ne era rimasto sinceramente ferito e aveva impiegato tutte le sue risorse per ottenere dettagli sull'accaduto, invano. I frammenti che era riuscito a raccogliere, però, lo avevano sempre spinto a continuare a cercare, nel tentativo di capire cosa fosse successo veramente.

Per questo si presentò alla caserma dove era rientrato il colonnello Morgan, dopo la disastrosa spedizione in Argentina, pretendendo di parlargli con tutta la sua autorità di scienziato dell'Achademia. I Calcoli avevano bisogno di conferma o quantomeno di altri dati.

Morgan era un uomo tarchiato, muscoloso, massiccio e la sua espressione era impenetrabile. Solo un continuo tic dello zigomo lasciava intendere che era un sopravvissuto. "Ho parlato con molte persone" disse, accogliendo Yuz "ma uno come lei... non riesco nemmeno a capire perché è qui."

"Sono direttore dell'istituto Bilance e Misurazioni dell'Achademia e la scienza è molto interessata all'accaduto."

"Interessata a cosa? Vuole che le ripeta quanto era alto?"

"Voglio che mi spieghi semplicemente cos'era."

Morgan provò a parlare, ma le parole gli intasarono la bocca. Si mise a respirare forte col naso, come in preda a un soffocamento. "Fanculo" disse alla fine "Fanculo. Non lo so cos'era. Se l'avessi capito, probabilmente gli avrei sparato. Invece non l'ho capito e solo la metà dei miei uomini è morta. La metà, capito? Fossi rimasto a capire, sarebbe morta anche l'altra metà."

Yuz giocò il tutto per tutto. Aveva fatto i Calcoli, prima di andare alla caserma, ed era consapevole che col gesto che intendeva compiere c'erano buone possibilità che venisse arrestato e chiuso in una cella per il resto dei suoi giorni. Ma a quel punto i Calcoli non gli bastavano.

Tirò fuori dalle sue vesti un foglio e lo mise sulla scrivania davanti al colonnello. "Era questo?"

Il colonnello guardò il foglio, poi Yuz, poi il foglio. Non capì. Forse si rifiutò di capire. In ogni caso fu quello che salvò il mio mentore dalla prigione. "Come fa ad averlo?"

"Prima risponda, la prego."

"Sembra... sembra il suo fottuto ritratto."

Yuz, con un rapido spasmo, accartocciò il foglio, ne fece una palla e gli diede fuoco sulla punta di una candela, poi lo gettò nel camino, ad arricciarsi e annerire. "Mi è stato molto prezioso, colonnello."

"Ma... ma cosa... mi ha fatto vedere?"

Gli occhi di Yuz dardeggiavano di rabbia. Rabbia nei confronti dell'autore di quel disegno: Cyrus Zeddai.

"Come le dicevo, le ho fatto vedere della scienza. Scienza che mi interessa particolarmente."

Valerius Demoire - vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora