Il potere dei mudra

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Alle parole della donna intorno a Yuz si creò il vuoto. Solo Valerius gli rimase accanto, con una strana espressione sul viso.

Yuz, intanto, aveva gonfiato il petto e in qualche modo godeva di quel momento. Perché Yuz, ahimé, ha sempre adorato la sua persona, e l'unico piacere che poteva trarre dal nasconderla era il momento in cui riusciva a rivelarla. Guardò la donna nei suoi occhi rossi. "Avignone?" chiese freddamente.

La piccola creatura diafana agitò le braccia. "Avignone non è così stupido da rivelarsi in un momento così delicato. Ma ha mandato me per comprendere certe anomalie. E tu sei l'anomalia Yuzebner."

Delatroux sbiancò. Non faceva mistero di essere terrorizzato dalla mutante, ma la piega presa dalla situazione stava rendendo ancora più evidente il suo panico. "Ma quest'uomo... il professor Zeddai..."

"Oh, un professore lo è di certo!" continuò la donna "ma non Zeddai, di cui ho visto il cadavere. Quello che mi preoccupa, però, è che non è solo un professore."

Quelle parole sibilline non solo sollevarono un brusio da tutti i presenti, ma, per una volta, colsero di sorpresa anche Valerius, che iniziò a guardare il vecchio che l'aveva accompagnato fino a quel punto con aria interrogativa.

Yuz, intanto, richiamando tutta la sua disciplina, arretrava lentamente, le mani sulla schiena. "Siete tutti voi mutanti a conoscerci o è una cosa particolare della vostra cricca?"

"I mutanti sono persone come le altre... non sono certo una fazione compatta. Per esempio consideriamo un problema quelli di cui si è circondato il kaiser di Germania. La nostra organizzazione invece è tutt'altra cosa e predere informazioni su di voi è stato necessario... ma adesso cosa devo pensare del fatto che voi prendete informazioni su di noi?"

"Se ci conosceste bene sapreste che non c'è da stupirci se raccogliamo informazioni."

La donna ebbe un gesto di stizza, mosse una mano. Yuz si piegò in due come se avesse ricevuto una bastonata sulle ginocchia. Non fece un fiato però, crollò a terra stringendo i denti e tornando rapidamente a fissare gli occhi rossi.

"Perché qui? Perché ora?" chiese nuovamente la donna.

Yuz le sorrise di quello splendido sorriso che lo illuminava anche il giorno in cui mi disse addio. "Interesse personale per il ragazzo. Tutto il resto è stato... casuale..."

La mutante mosse ancora la mano, questa volta fu la testa del vecchio a girare di lato come se avesse subito un forte schiaffo. Ma quando lui si girò di nuovo il sorriso era ancora lì.

"Non ho problemi a ucciderti, vecchio folletto."

"Allora non sai proprio tutto su di noi, strega."

Sebbene molto spesso vi sono stati arconti che hanno messo in dubbio la condotta del mio mentore, posso affermare serenamente qui che in quel frangente Yuz seguì le regole. La sua natura era rivelata, la sua persona era in pericolo, la sua conoscenza rischiava di andare perduta. Probabilmente, anzi, furono le regole a imporgli cosa fare. Il cuore gli suggeriva di confrontarsi con la mutante, affrontarla e cercare di sopravvivere. Questo, infatti, lo avrebbe tenuto vicino a Valerius.

Invece mosse le dita fino a formare il quarto mudra e scomparve in un alone di luce.

Valerius Demoire - vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora