Prendere Strasburgo era stato facile. Sei myrmidon, cinque ORL e un Arabesque, avevano aperto la strada all'esercito, che era entrato praticamente senza perdere uomini. Strasburgo non sembrava nemmeno preparata all'attacco, pochissima resistenza che si era come sciolta quando i giganti di ferro avevano cominciato ad avanzare.
A quel punto i tenenti Granguinol e Calamboure erano stati mandati avanti, a studiare il territorio. Avevano percorso una cinquantina di chilometri prima di decidere di fermarsi. Avevano fatto accovacciare gli ORL ed erano scivolati fuori dai loro abitacoli, osservando le campagne dell'Alsazia. Erano entrambi provati dalla lunga permanenza dentro le loro macchine, rossi in viso e accaldati.
"Non possiamo andare oltre." disse Granguinol "Finiremmo col non avere ignitium per tornare indietro."
"Questo significa che il nostro rapporto sarà: niente da segnalare."
"Bhe, ammetterai che se cammini con dei mostri del genere non è che arrivi esattamente di soppiatto. Se qualcuno c'era, si è imboscato."
"Ma se c'era un esercito dubito che ce l'avrebbe fatta."
"Allora possiamo segnalare che non c'è un esercito ad attenderci."
"Già."
"Già."
Il silenzio era perfetto e proprio per questo quando andò in frantumi fu ancora più clamoroso. Sentirono come um rumore di tamburi, mescolato a uno stridere che era a metà tra il nitrito di un cavallo e lo schiocco di una frusta.
"E ora cosa diavolo c'è?" chiese Calamboure.
A Granguinol formicolava la nuca "Nell'abitacolo! Presto!"
"Come?"
"Risali a bordo di quella fottuta macchina."
Tornarono nel ventre dei loro myrmidon come conigli che cercano rifugio nella tana. Calamboure, ancor prima di sistemarsi le imbragature, abbassò le ottiche del suo mezzo e mise a fuoco, per sfruttare i suoi binocoli. Questo però gli permise di vedere solo una nube di polvere lontana. Completò quindi la chiusura dei lacci e avviò la sua macchina, dirigendola proprio verso la nube, aumentando l'ingrandimento delle sue lenti.
Presto gli fu possibile distinguere una cosa strana, una creatura che avanzava sulle quattro zampe, velocissima, muovendosi in modo quasi disordinato. Ogni zampa sembrava andare per conto suo, ad artigliare il terreno nel punto più opportuno, dove poteva ottenere più spinta. Nonostante la velocità pareva goffo e infatti presto le sue forme denunciarono che era stato creato bipede e che stava avanzando appoggiandosi anche sulle mani come una scimmia o un demonio.
Ed era inequivocabilmente un essere di metallo.
"Cos'è?" chiese Granguinol. Era armato della spada degli ORL, quella spada che la maggior parte dei piloti temeva. La alzò a sua difesa.
"E' una creatura assurda e... sta venendo verso di noi."
Il myrmidon su quattro zampe divorò rapidamente il terreno che lo divideva dalle due avanguardie dell'esercito francese. I due ORL, a questo punto, si disposero a riceverlo, entrambi con le spade sollevate. Quando lui decise di intervenire, però, i due soldati dell'esercito invasore non ebbero modo di reagire. Il gigante ostile si limitò a spiccare un balzo, un balzo altissimo, e atterrare in mezzo a loro con le mani aperte, mani armate di pesanti artigli che affondò nelle loro corazze, facendoli stridere come dannati dell'inferno, fino ad aprire profondi squarci.
Poi, una volta concluso l'attacco, fece una virata e fronteggiò i suoi nemici. Il suo volto non era un volto, ma solo del ferro sistemato sopra le spalle, eppure aveva un che di ghignante, demoniaco.
Come per irridere gli ORL alzò una mano e la agitò verso di loro, in segno di sfida.
Myrmidon Konsole, il miracolo dell'industria tedesca, adattato per piloti mutanti.
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Valerius Demoire - vol.1
Ciencia Ficción[COMPLETO] - VOLUME PRIMO Seconda metà del diciannovesimo secolo, un ALTRO diciannovesimo secolo. Gli equilibri del mondo si reggono sulla tecnologia. E tecnologia significa Vapore Pesante e Ignitium, le sostanze che, imbrigliate nelle macchine, h...