Il presidente e generale Soras liquidò Yuz in pochi minuti accantonandolo. Valerius parve un momento indispettito, ma poi sembrò non farci più caso.
A Yuz non era chiaro il rapporto tra Soras e Valerius. Il grande rivoluzionario aveva tenuto Valerius per sfruttarne la scienza, ma non sembrava trattarlo come un prigioniero, anzi. Il loro rapporto era invece più simile a una collaborazione, dove Valerius aveva messo presto da parte il rancore per la morte di Cyrus e per l'assalto alla fattoria e lo stesso Soras aveva deciso di dargli cieca fiducia, convinto che supportandone gli sforzi scientifici avrebbe avuto accesso all'enorme potenziale militare che controllava. Dopotutto, senza Valerius l'elegante macellaio non avrebbe mai mosso un passo.
Soras, per alcuni minuti, parlò con tono da comizio di quanto aveva fatto per l'Argentina e di altre vuote questioni retoriche. Poi, con un gesto, ordinò a un uomo del suo seguito di dispiegare, sopra i disegni tecnici di Valerius, una grande mappa del Sudamerica. Iniziò a tastarla, incombente, premendoci sopra forte le dita.
"L'Argentina non ha ancora avuto modo di dimostrare al mondo la sua grandezza. Questa nostra nazione è appena nata e ha bisogno di un battesimo."
Il dito del presidente scorse verso l'alto. "Questo è l'Uruguay, una colonia francese, un popolo oppresso come era oppresso il nostro dagli spagnoli. Gente che soffre. C'è ancora gente che soffre e anche se noi ora stiamo bene non possiamo dimenticarcene!" La frase sembrava detta apposta per i suoi biografi, ma, sul finire, Soras alzò lo sguardo e guardò dritto Valerius negli occhi, con uno sguardo paterno. "Capisci questo, ragazzo?"
Valerius sostenne lo sguardo e sorrise timidamente. "Si signor presidente."
Soras cominciò a tracciare ampi cerchi intorno all'Uruguay. "Da questa gente che soffre ci è giunto un grido. Rivoluzionari come noi. Uomini liberi come noi. Ma non forti come noi. Gente che ci chiede aiuto. Abbiamo preso accordi affinché le truppe dell'esercito argentino li raggiungano qui, nel sud del paese. Da lì comincerà il secondo atto della Florida Rivoluzione." Nuovo sguardo su Valerius, questa volta rafforzato da una mano sulla spalla del giovane. "E tu devi essere con loro. Sia come sia tu sei la forza del nostro esercito, la macchina deve aiutarci una volta ancora."
L'espressione di Valerius non cambiò, ancora una volta sembrava che i sentimenti non turbassero il suo aspetto e il suo pensiero. Era come se li avesse incatenati in qualche luogo oscuro e profondo di sé, dove non potevano nuocere. "Si, signor presidente."
Yuz si fece avanti e guardò la cartina. Il color ruggine dei rilievi montuosi, improvvisamente, gli parve rosso sangue. "Lei vuole invadere l'Uruguay?"
"Io voglio liberare l'Uruguay!" lo corresse piano Soras "Io voglio liberare l'intero sudamerica!"
Yuz, anni dopo, si lambiccò a lungo se considerare quell'atto come il primo della Seconda Guerra del Vapore.
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Valerius Demoire - vol.1
Science Fiction[COMPLETO] - VOLUME PRIMO Seconda metà del diciannovesimo secolo, un ALTRO diciannovesimo secolo. Gli equilibri del mondo si reggono sulla tecnologia. E tecnologia significa Vapore Pesante e Ignitium, le sostanze che, imbrigliate nelle macchine, h...