Il grande sonno

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Il colpo della strana arma di Valerius colpì il mostro a una spalla e il mostro indietreggiò. Sul suo volto ormai inumano si dipinse una smorfia che, forse, era di stupore, come se non immaginasse di poter essere ferito.

Valerius lo colpì altre due volte e questo lo fece imbestialire. Forse era solo irritato, ma l'idea che dava era che avesse paura di morire. Provò a partire alla carica di Valerius, ma dalle sue spalle i soldati francesi ripresero a sparare, distraendolo. Fu Valerius, allora, che caricò, avanzando camminando e continuando a sparare. Capendo che la pioggia di colpi non si sarebbe fermata il mostro ruggì, ma quando provò a fare un passo la sua zampa cedette, perforata già da tre colpi. Valerius allora cominciò a mirare alla sua enorme testa. Mise a bersaglio una mezza dozzina di proiettili prima che la creatura emettesse un ultimo lungo gemito e si accasciasse per terra.

A quel punto la pistola cadde di mano a Valerius e lui crollò in ginocchio.

"No!" fece Germaine, soccorrendolo. Tutti gli altri, invece, rimanevano a distanza, con timore quasi reverenziale.

"Un piano... di fuga... avventato, il mio." notò il ragazzo, forse solo per sé stesso, tenendosi una mano sul petto per calmare il cuore.

"Che cosa le hanno fatto? Cos'ha? Che posto è questo?"

Valerius tossì furiosamente, poi guardò Germaine. I suoi occhi erano velati, opachi. "Ger... Germaine?" chiese.

Lei, risponendo a puro istinto, lo abbracciò. "Si, mastro Demoire, sono io!"

"Germaine era... un ragazzino molto brillante. Tu invece sei una... una..."

"Non si affatichi!"

Germaine sentì il corpo di Valerius abbandonarsi tra le sue braccia. Fu così repentino da farle cedere le gambe e farla crollare in ginocchio a sua volta. Cercò poi di lasciarsi trascinare gentilmente dal peso di Valerius fino di adagiarlo al suolo. "Aiutatemi!" prese a urlare "Aiutatemi!"

Il vecchio fu il primo ad avvicinarsi. Si inginocchiò accanto al corpo esanime.

"Non sento il respiro" disse Germaine "e il battito... e... cosa gli hanno fatto? Cosa gli hanno fatto? E'..."

Il vecchio aprì i vestiti di Valerius e cominciò a frugare il suo corpo, avvicinò il volto al volto del giovane e lo esaminò con attenzione. Man mano che lo esaminava il suo volto si faceva sempre più grigio. "E' vivo" annunciò alla fine "ma debolissimo. Non so cosa gli abbiano fatto durante la prigionia."

"Si riprenderà?"

"Non posso saperlo... ma non possiamo lasciarlo qui."

"Ethienne! Ethienne!" chiamò Germaine. Il soldato, come tutti gli altri, era andato a esaminare il corpo del mostro. Accorse subito. "Cosa c'è?"

"Portiamo Valerius in una delle stanze che abbiamo visto prima. Manda una decina di soldati a esplorare il resto di questo posto. Noi dobbiamo... dobbiamo curarlo."

Valerius Demoire - vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora